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1 Settembre 2016

Bloccati prima che potessero prendere il volo: due piloti di una famosa compagnia aerea americana sono stati arrestati sabato mattina all’aeroporto di Glasgow perché trovati ubriachi prima di mettersi alla cloche.

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Il volo, con 141 passeggeri, sarebbe dovuto partire alle 9 con destinazionel’aeroporto di Newark, in New Jersey: tuttavia i passeggeri non sono mai stati imbarcati perché i due piloti, due uomini di 35 e 45 anni, sono finiti in manette perché sotto effetto di alcol.

 

L’aereo è rimasto a terra ed è partito solo la sera con un equipaggio diverso, mentre i due dovranno comparire lunedì davanti alla Paisley Sheriff Court.

 

«I due piloti sono stati rimossi dal servizio – ha detto un portavoce della compagnia aerea – Stiamo cooperando con le autorità e abbiamo avviato un’indagine interna. La sicurezza dei nostri clienti e dell’equipaggio è la nostra priorità».

 

Non è la prima volta che la cronaca ci riporta casi di piloti alticci: il 18 luglio scorso due canadesi, Jean-Francois Perreault, 39 anni, e Imran Zafar Syed, 37, sono stati arrestati mentre si preparavano per mettersi alla cloche di un volo intercontinentale su un velivolo della Air Transat. Anche in quel caso furono fermati all’aeroporto di Glasgow, da dove sarebbero dovuti partire per Toronto, con 250 passeggeri a bordo.

Fonte:www.ilmessaggero.it/


11 Agosto 2016

Le autorità consideravano la minaccia “sufficientemente seria”. I voli atterrati a Zaventem, teatro dell’attacco dell’Is del marzo scorso.

 

BRUXELLES – Rientrato l’allarme scattato all’aeroporto di Bruxelles dopo l’allerta bomba su due aerei diretti nella capitale belga.
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La procura aveva parlato di “una minaccia sufficientemente seria”. L’allarme era scattato quando mancava poco all’atterraggio dei due voli a Zaventem, teatro il 22 marzo scorso di unsanguinoso attentato rivendicato dall’Is.

Nello scalo erano stati attivati i servizi di emergenza. I due velivoli, entrambi della compagnia aerea Sas, erano poi atterrati senza problemi, i passeggeri erano stati fatti scendere ed erano state immediatamente avviate le verifiche. “Non c’è motivo di panico”, aveva detto il ministro dell’Interno Jan Jambon.

I voli SK 4745 e SK2591, partiti rispettivamente da Oslo e Stoccolma, dovevano atterrare alle 19.19 e alle 19.37. Intanto un terzo volo diretto verso Bruxelles, dell’Air Arabia Maroc, veniva deviato su Tolosa. I piloti della Sas erano stati avvertiti della minaccia dai controllori di volo.

Un giornalista fiammingo a bordo dell’aereo proveniente dalla capitale norvegese aveva raccontato su Twitter che i passeggeri erano stati informati della situazione quando mancavano una ventina di minuti all’atterraggio. Attimi di comprensibile angoscia a bordo, ma gli aerei erano atterrati regolarmente e dopo qualche minuto di attesa i passeggeri erano scesi.

Intorno alle 20.00 la Croce rossa ha reso noto che le misure di emergenza erano state sospese. “Non c’è una concreta minaccia contro l’aeroporto di Bruxelles”, ha detto il portavoce del ministro dell’interno. “Non si è trattato di una minaccia seria”, hanno fatto sapere fonti della procura.

L’allarme è quindi rientrato in tempi rapidi, ma ha comunque alimentato la paura in un Paese duramente colpito nei mesi scorsi e ancora nel mirino dei jihadisti, come dimostra il proclama comparso su un canale telematico dell’Is sulla piattaforma Telegram e rivelato oggi da Site, il sito di monitoraggio dell’estremismo islamico: l’ennesimo appello ai “lupi solitari” affinché mettanno a segno “attacchi in Europa”, e in “particolare in Belgio, un obiettivo dell’Islam”.

Inoltre il Belgio è a quanto pare una base arretrata dei terroristi. Dopo l’attacco di Charleroi a colpi di machete, è emerso che c’era un belga di Verviers nel commando di quattro kamikaze che ieri ha colpito l’esercito iracheno nei pressi di Mosul.

Secondo i media belgi si tratta di Lotfi Aoumeur, che l’Is ha ribattezato Abu Anwar al-Belgiki.

E Verviers continua a ritornare nelle notizie sui terroristi: era la città in cui venne sgominata una cellula pochi giorni dopo gli attacchi di Parigi del gennaio 2015 a Chalie Hebdo e al supermercato Hyper Cacher.

E di Verviers è anche il figlio dell’imam radicale che domenica scorsa ha postato un video incitando alla vendetta contro i cristiani.

Fonte:www.repubblica.it/


19 Aprile 2013

ROMA – Nella costellazione della Lira, a duemila anni luce dalla Terra, ci sono ben due sosia del nostro pianeta e potrebbero ospitare acqua liquida. Sono i pianeti più simili alla Terra mai scoperti e i primi di queste dimensioni trovati nella cosiddetta zona abitabile, dove la distanza dalla stella rende possibile la presenza di acqua liquida e il formarsi della vita. La scoperta, annunciata sulla rivista Science, si basa sui dati del telescopio spaziale Kepler deve al gruppo guidato dall’americano William Borucki, del centro di ricerche Ames della Nasa.
«Il risultato mostra che i pianeti simili alla Terra esistono e che vale la pena continuare a condurre questo tipo di ricerche», commenta l’astronomo Raffaele Gratton, dell’Osservatorio di Padova dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Scopo ultimo di queste ricerche, prosegue Gratton, è capire se ci sono probabilità che questi sistemi ospitino la vita e magari trovarne le testimonianze.

I due pianeti sosia della Terra sono i più esterni di un sistema di cinque mondi extrasolari nato intorno alla stella Kepler-62, che somiglia al Sole e dista fra 2.000 e 3.000 anni luce da noi. Chiamati Kepler-62e e Kepler-62f, hanno raggi rispettivamente pari a 1,61 e 1,41 volte il raggio della Terra. Gli altri tre pianeti dello stesso sistema solare hanno raggi pari a 0,54, 1,31 e 1,95 raggi terrestri, ma sono troppo vicini alla loro stella per avere acqua.

Tutti sono stati scoperti grazie alla tecnica dei transiti, che analizza le fluttuazioni nella luminosità di una stella nel momento in cui un pianeta le passa davanti, eclissandola parzialmente. I due pianeti ricevono dalla stella un flusso di luce simile a quello che Venere e Marte ricevono dal Sole e questo lascia supporre che possano ospitare un’atmosfera e acqua liquida. Basandosi su simulazioni, i ricercatori suggeriscono che entrambi i pianeti potrebbero essere solidi, con una composizione rocciosa o ghiacciata. «Un pianeta roccioso avvolto da un’atmosfera e con fiumi e mari sulla sue superficie sarebbe un Santo Graal per la planetologia extrasolare», scrive Science commentando la scoperta.

Sulla base delle dimensioni e della distanza dalla stella, i ricercatori calcolano che i due pianeti potrebbero avere un’atmosfera con azoto, anidride carbonica e acqua. Ma non è possibile avere dati più precisi su pianeti così lontani. Potremmo quindi solo continuare a immaginare che a circa 3.000 anni luce da noi esistono due fratelli della Terra con atmosfera e acqua.

Fonte:www.ilmessaggero.it


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