Florida Keys

26 Dicembre 2012

5 Dicembre 1945, Fort Lauderdale, Florida (USA).

Cinque aerosiluranti,facenti parte della Squadriglia 19, della Marina degli Stati Uniti d’America, modello Grumman TBM Avenger, decollano dalla Base di Fort Lauderdale, costa orientale della Florida,con 14 membri d’equipaggio diretti verso l’Atlantico per un normale volo di addestramento per una missione combinata di bombardamento e navigazione chiamata “Problema di navigazione n°1”,la prima delle sei missioni previste per quella giornata.

Circa tre quarti d’ora dopo il decollo la torre di controllo di Fort Lauderdale riceve una comunicazione radio dal caposquadriglia: Non possiamo vedere la terra. Siamo fuori rotta. Poi, dopo attimi di silenzio: Non possiamo essere sicuri di dove ci troviamo. Ripeto: non possiamo vedere terra. Un’altra decina di minuti di assordante silenzio, poi un vociare indistinto, confuso e disorientato: Non possiamo trovare l’ovest. Non siamo sicuri di alcuna direzione. Ogni cosa sembra strana, anche l’oceano. E ancora silenzio. Di nuovo una voce, diversa da quella del caposquadriglia: Non posso dire dove ci troviamo ogni cosa non è  come dovrebbe essere. Penso che potremmo essere a circa 225 miglia a nord est della base. Nuovamente silenzio. Ci siamo completamente persi. Poi ancora silenzio.

In pochi minuti un aereo di soccorso, modello PBM Mariner con 13 memebri di equipaggio decolla in soccorso della Squadriglia 19 verso la loro ultima posizione nota.Nessuno dei sei aerei e dei 27 membri di equipaggio fa ritorno a casa.

Tutti i 14 aviatori del volo scomparvero, assieme ai 13 membri dell’equipaggio del PBM 5 Mariner che esplose in volo mentre stava cercando i dispersi. Gli investigatori conclusero che i membri del Volo 19 si disorientarono e affondarono in acque agitate quando i loro velivoli terminarono il carburante, mentre il PMB fu vittima di un guasto meccanico.

Alcuni contestarono negli anni successivi questa versione ufficiale della Marina ed altri come Charles Berlitz e Richard Winer utilizzarono informazioni apparse su American Legion Magazine e proprie ricerche per pubblicare delle spiegazioni che diedero inizio al mito del triangolo delle Bermude.

Nei giorni successivi centinaia di miglia quadrate d’oceano furono setacciate alla ricerca degli uomini della squadriglia scomparsa, ma non fu rinvenuto nulla.

Non è da escludere che, tuttavia, le ricerche, forse troppo condizionate dalle parole di Taylor, si siano concentrate in un’area troppo a meridione rispetto all’effettivo luogo in cui gli aerei scomparvero.
Con ogni probabilità il problema che costò la vita ai 13 uomini degli Avenger accadde nella prima parte della missione.

Con un vento di coda di oltre 30 nodi gli aerei dovrebbero aver volato molto più ad est di quanto avrebbero dovuto e, quando virarono a nord, semplicemente non sorvolarono le maggiori isole delle Bahamas, volando sopra, invece, ad un gruppo di piccole isole che si estendono da nord a sud. Forse per questo motivo Taylor pensò di aver avvistato le Florida Keys.

Di conseguenza ipotizzo che, volando verso nord avrebbe raggiunto la Florida e, sebbene almeno uno dei suoi studenti si accorse dell’errore, Taylor continuò a dirigersi a settentrione, puntando direttamente in mare aperto.

Gli aerei e l’equipaggio:

FT. 28: Lt. Charles Carroll Taylor, G.F. Devlin, W.R. Parpart;

FT. 36: Capt. Edward James Powers, Sgt. H.Q. Thompson, Sgt. G.R. Paonessa;

FT. 117: Capt. George William Stivers, R.P. Gruebel, Sgt. R.F. Gullivan;

FT. 81: Lt. Forrest James Gerber, W.E. Lightfoot;

FT. 3: Joseph Tipton Bossi, A.H. Thelander, B.E. Baluk.

Conclusioni:

Nel 1986 venne trovato il relitto di un Avenger fuori dalle coste della Florida durante le ricerche dei resti dello Space Shuttle Challenger. Joh Myer, un archeologo dell’aviazione, recuperò il relitto dal fondo dell’oceano Atlantico nel 1990, pensando di aver trovato uno degli aerei scomparsi, ma non poté essere compiuta un’identificazione.

Nel 1991 i relitti di cinque Avenger vennero trovati nei pressi delle coste della Florida, ma i numeri di serie dei propulsori rivelarono che non appartenevano al Volo 19.

Nel 1992 un’altra spedizione localizzò dei detriti sparsi sul fondo dell’oceano, ma non furono possibili identificazioni. Nell’ultimo decennio, i ricercatori hanno espanso le aree di ricerca spingendosi più a est in pieno oceano.

È stato determinato attraverso i registri della marina che vari aerei, tra cui il gruppo di cinque velivoli, dichiarati inadatti alle riparazioni, alla manutenzione oppure ritenuti obsoleti vennero semplicemente buttati in mare,ma dei 5 aerei della Squadriglia 19 non si è mai trovata nessuna traccia….

Postato 11th January 2011 da Frankuzzu

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