Fontanarossa


Il fenomeno del “wind shear” ha colpito i voli in arrivo da Milano e da Roma

CATANIA. Il vento che all’improvviso aumenta la potenza ha costretto due aerei in atterraggio a Catania a essere dirottati all’aeroporto di Lamezia. Il fenomeno del ‘wind shear’, rende noto la Sac, ha colpito i voli U2 2847 di Easy Jet, in arrivo da Milano alle 14.45, l’ AZ 1741 di Alitalia da
Roma Fiumicino delle 14.55. Il fenomeno si è rapidamente esaurito e lo scalo di Fontanarossa è tornato alla piena operatività, con normali atterraggi già effettuati.

Fonte:www.gds.it


6 Febbraio 2013

L’intrigo. Scali aerei,la partita si gioca in Sicilia

Una cosa è sicura: l’aeroporto di Catania si trova “sul podio”, terzo fra gli scali nazionali per traffico passeggeri, e perciò fa gola. Sebbene Catania sia oggi il terzo aeroporto d’Italia, non si trova nella lista degli scali che riceveranno le risorse dalla Ue e dallo Stato entro il 2025. Perché? Il ministro Passera ha spiegato che non si tratta di un’omissione, perché Catania si trova in un altro elenco di aeroporti su cui si investiranno risorse pubbliche al fine di migliorarne l’operatività.

La precisazione, tuttavia, lascia le cose come stanno; anzi, aumenta dubbi e perplessità. Quale partita si sta giocando su Fontanarossa? Facciamo il punto. Il Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti, ha emanato il cosiddetto Piano Nazionale per lo sviluppo Aeroportuale che riprende le linee guida elaborate a Bruxelles.

Il piano si articola in tre sezioni, ognuna delle quali contiene un elenco di aeroscali. La prima sezione ospita aeroporti ritenuti d’importanza strategica, classificati secondo la loro rilevanza: Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Venezia, Milano Linate, Bergamo Orio, Torino, Genova, Bologna, Napoli e Palermo. Accanto a questo network, c’è n’è un secondo, denominato Comprehensive network e include quegli aeroporti che hanno un traffico di passeggeri di almeno 1 milione di passeggeri all’anno. Tra questi, in ordine alfabetico: Alghero, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze, Lamezia Terme…. ( 17 aeroporti in questo elenco).

C’è poi un terzo network denominato anch’esso Comprehensive network e comprende aeroporti con un traffico di almeno 500.000 passeggeri in un anno; tra questi Ancona, Pescara, Reggio Calabria, Trieste. In nessuna delle tre liste si trova Comiso. Il piano verrà realizzato con stanziamenti Ue.

Non è indifferente sapere che Catania non sia entrato nell’elenco degli aeroscali d’importanza strategica. Fontanarossa avrebbe bisogno 200 milioni di euro per ampliare la sua pista e diventare un grande aeroporto intercontinentale. Con un investimento di questa portata le sue potenzialità si raddoppierebbero. È lecito chiedersi perché a un aeroporto con una frequenza passeggeri così alta non si non sia stata riconosciuta una valenza strategica nell’area del Mediterraneo?

A scavare tra le carte si trova una dichiarazione che potrebbe farci capire di più su questo tema. Il Presidente dell’Enac, Vito Riggio afferma: “Passera mi ha dato mandato di chiedere agli enti di cedere le quote”. In altre parole, il ministro potrebbe avere in mente di vendere gli aeroporti ai privati. Se così fosse, come si calcolerebbe il prezzo? Il rendimento al netto delle tasse si moltiplicherebbe per 12-13. Poiché il rendimento di Catania è di 18 milioni, il suo valore dovrebbe essere di 200 milioni. La Sac, attuale ente gestore, però non sarebbe affatto d’accordo su questa valutazione: per la Sac il valore è di 400 milioni.

È lecito farsi alcune domande sia su Fontanarossa quanto su Comiso. Se il declassamento di Catania incoraggiasse l’acquisizione di un aeroporto dalle grandi potenzialità? Comiso si potrebbe cedere insieme a Fontanarossa? Ne compri uno e ne prendi due. Se così fosse, sarebbe un regalo. “Il fatto quotidiano”, sabato 29 dicembre 2012, offre questo spunto di riflessione, firmato da Marco Travaglio: “La prima notizia è il gentile omaggio ai Benetton e Palenzona col contorno di Gemina e banche assortite: lor signori potranno raddoppiare l’aeroporto di Fiumicino sui terreni di Benetton a spese nostre grazie al quasi raddoppio delle tariffe (da 1 a 25 euro a cranio che frutterà loro almeno 360 milioni di euro l’anno). Che pensiero veramente gentile sarebbe offrire loro in dote questo aeroporto di Catania che vale poco e che non è neppure inserito nel core network europeo e che ha connesso un minuscolo aeroporto di Comiso, free of charge!”. Travaglio non è l’oracolo, ma a pensare male qualche volta…

Fonte:www.siciliainformazioni.com


30 Settembre 2012

Dal 1° ottobre Air One, lo Smart Carrier del Gruppo Alitalia, inaugura la sua nuova base presso l’aeroporto Fontanarossa di Catania che diventa così la quarta base della Compagnia in Italia dopo quelle di Milano Malpensa, Pisa e Venezia.Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti il Direttore di Air One, Laura Cavatorta, e l’Amministratore Delegato di SAC – Società Aeroporto di Catania, Nico Torrisi.

A Catania, Air One posizionerà 2 Airbus A320 con l’obiettivo di operare da ottobre a marzo del 2013 fino a 3.100 voli verso 5 destinazioni nazionali, di cui 3 nuove (Torino, Verona e Venezia) che si aggiungono alle 2 già servite (Milano Malpensa e Pisa).

Fino a marzo 2013, Air One offrirà 142 voli a settimana da/per Fontanarossa e 550 mila posti sui propri aerei, garantendo al territorio siciliano un’offerta di voli più ampia, con un servizio di qualità e a prezzi estremamente competitivi che partono da 26 euro a tratta, (tasse incluse).

Dal 1° ottobre Air One attiverà nuovi voli verso Torino (2 collegamenti giornalieri, la mattina e la sera) e verso Verona (1 volo quotidiano a centro giornata). Dal 28 ottobre decollerà anche il nuovo collegamento Air One per Venezia (2 voli al giorno, la mattina e la sera) in sostituzione del volo che, su questa rotta, Alitalia continuerà ad operare fino al 27 ottobre.

Dal 28 ottobre verranno anche incrementati i voli verso le due destinazioni che Air One già oggi serve da Catania: Milano Malpensa sarà collegata con 24 frequenze settimanali (+ 5 frequenze rispetto a oggi) che garantiranno ai passeggeri fino a 4 voli al giorno su questa rotta; da Catania a Pisa le frequenze settimanali diventeranno 12 (+ 5 frequenze rispetto a oggi) e consentiranno ai passeggeri di avere a disposizione un doppio collegamento giornaliero fra le due città dal Lunedì al Venerdì e un volo quotidiano di Sabato e di Domenica.

Gli orari di tutti i voli Air One sono stati appositamente studiati per garantire alla clientela siciliana viaggi di andata e ritorno in giornata – soluzione ideale per chi si sposta per lavoro – e anche per dare la possibilità di rientrare su Catania in orari favorevoli per trascorrere il fine settimana, nonchè per raggiungere comodamente città importanti che non distano molto dall’Aeroporto Fontanarossa (quali, ad esempio, Messina, Siracusa, Ragusa, Vittoria, Milazzo, etc.).

Per celebrare l’annuncio della nuova base di Catania, Air One regala ai primi 1.000 clienti che si iscrivono alla newsletter entro il 2 ottobre, collegandosi al sito www.catania.flyairone.com, un biglietto per volare su una delle 5 rotte della Compagnia. Tutti gli altri che si iscriveranno entro il 2 ottobre riceveranno in omaggio un buono del valore di 15 euro.

A completamento dell’offerta del Gruppo Alitalia sull’Aeroporto Fontanarossa, dal 29 ottobre Alitalia incrementerà i propri collegamenti da Catania verso Roma Fiumicino – che passeranno da 10 a 11 al giorno – e verso Milano Linate – da 5 a 6 voli al giorno -.

L’investimento del Gruppo Alitalia a Catania – avvio della nuova base Air One e aumento dei voli Alitalia per Roma e per Milano Linate – si quantifica in circa 80 milioni di euro e garantirà benefici al territorio anche in termini di indotto e di occupazione.

Grazie ai nuovi voli Air One da Catania, il Gruppo Alitalia vuole offrire una soluzione concreta alle esigenze di mobilità del territorio siciliano, a supporto del turismo e dell’imprenditoria locale, facilitando gli spostamenti da e per l’isola attraverso una maggiore offerta di voli a prezzi estremamente convenienti.

Laura Cavatorta, Direttore di Air One ha dichiarato: “Un’offerta più ampia di collegamenti che si distinguano per un servizio di qualità e per prezzi davvero bassi; è questa la proposta con cui Air One, attraverso un notevole investimento, vuole agevolare le esigenze di mobilità del tessuto imprenditoriale locale e, più in generale, di tutto il territorio siciliano. La scelta di Catania come nuova base Air One rappresenta, ancora una volta, una sfida molto significativa per tutto il Gruppo Alitalia: imporre il modello Smart (tariffe basse e meno compromessi per il cliente rispetto a compagnie low cost tradizionali) su un territorio abituato da anni ad offerte basate sul prezzo. I primi riscontri delle prenotazioni per i voli sono positivi: oltre 40 mila clienti hanno già scelto di volare Air One da e per l’Aeroporto di Fontanarossa”.

Nico Torrisi, Amministratore Delegato di SAC ha dichiarato: “Un investimento importante, quello del Gruppo Alitalia a Catania che conferma l’attenzione della maggiore compagnia aerea italiana verso l’aeroporto più grande del Sud Italia e i suoi quasi 7 milioni di passeggeri l’anno. Catania Fontanarossa, infatti, è dal 2008 una della sette basi operative di Alitalia (insieme a Roma, Milano Linate, Milano Malpensa, Torino, Venezia e Napoli) e a breve sarà base anche di Air One, con due aerei stabili nei nostri piazzali pronti a decollare all’alba, garantendo ai viaggiatori andata e ritorno in giornata a tariffe low cost. La sinergia fra i due vettori del Gruppo, Alitalia e Air One, darà una risposta concreta alla domanda di mobilità dei siciliani. Da parte sua, SAC è pronta a fare la propria parte per affiancare Alitalia, Air One e tutti i vettori storici e recenti che hanno investito e operano sul nostro scalo nella delicatissima fase della chiusura, dal 5 novembre al 5 dicembre prossimi, per gli improrogabili lavori di rifacimento della pista”.

Il Gruppo Alitalia ha una storica tradizione di voli da e per Catania, su cui opera sin dal maggio 1947. Nel periodo gennaio – luglio 2012 sono stati trasportati ca. 1,3 milioni di passeggeri da/per Fontanarossa (+ 7,6% rispetto allo stesso periodo del 2011) con una quota di mercato sullo scalo pari al 36,8%. Nella stagione “Winter 2012-2013” il Gruppo opera su Catania fino a 420 voli settimanali verso 12 destinazioni domestiche, di cui 7 servite da Alitalia e 5 da Air One.

Fonte:www.radiortm.it


11 Settembre 2012

In tanti chiedono che, in mancanza di soluzioni, i lavori per rifare la pista siano spostati all’inizio del 2013

CATANIA – L’aeroporto di Catania chiuderà tra meno di due mesi (dal 5 novembre al 5 dicembre) ma non ci sono ancora valide alternative per salvare il traffico aereo catanese e intanto, però, si continuano a vendere biglietti di volo per chi parte o arriva da Catania in quel periodo. In tanti chiedono che, in mancanza di soluzioni, i lavori per rifare la pista siano spostati all’inizio del 2013. Gli altri due aeroporti vicino Catania sono quello di Sigonella e quello di Comiso, nel ragusano. Sigonella ha fatto sapere di non poter ospitare il 40% dei voli di Fontanarossa, per motivi tecnici legati all’attività dello scalo militare (cavi sulla pista, droni, pochi controllori); Comiso invece non è ancora pronto ad un’attività vera e propria, anche se potenzialmente potrebbe essere attrezzato di tutto punto tra qualche mese.

NODI DA SCIOGLIERE – Per i passeggeri catanesi, perciò, restano solo gli scali di Palermo e Reggio Calabria. Un nodo da sciogliere al più presto: il nuovo consiglio di amministrazione della Sac, che si è insediato ieri, ha spiegato che «Siamo a fianco dell’Enac impegnata nella ricerca di soluzioni alternative per garantire la mobilita dei siciliani per i quali l’aeroporto internazionale di Catania rappresenta l’unica reale infrastruttura in gradi di rispondere alla domanda di trasporto da e per la Sicilia di circa 3,5 milioni di residenti». Oggi è in programma un incontro tra il presidente dell’Enac Vito Riggio e il ministro dei Trasporti Corrado Passera, ma i mal di pancia sono molti. Il primo riguarda i consumatori: l’Adoc ha sottolineato che «La chiusura dell’ aeroporto di Catania Fontanarossa è stata programmata da molti mesi, ma nessuno ha pensato a scrivere sui biglietti da e per Catania che l’aeroporto sarà inagibile. Comprendiamo le difficoltà di compagnie che hanno riaperto tratte in sostituzione di Wind Jet e pertanto impreparate, ma non si possono vendere biglietti aerei per una destinazione inesistente».

SIGONELLA – Per il senatore Enzo Bianco «o il “sì” di Sigonella ai voli civili o l’apertura dello scalo di Comiso, per il quale i ritardi accumulati sono francamente incomprensibili e sul quale, in Senato, abbiamo già presentato un ordine del giorno e un emendamento che ne avrebbero permesso intanto l’apertura, facendolo ricadere fra gli scali compresi nell’elenco Enav». Secondo il vice capogruppo del Popolo della Libertà all’Ars Salvo Pogliese «la chiusura dell’aeroporto di Fontanarossa senza aver già pronta un’alternativa soddisfacente all’aerostazione etnea sia un grave errore. Auspico fortemente, quindi, che il Governo nazionale conceda immediatamente l’apertura dell’ aeroporto di Sigonella anche ai voli civili».

Fonte Italpress

Fonte:http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it


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