Mar Tirreno

7 Febbraio 2014

Mario Sardu, 62 anni di Riola, era il responsabile del centro radar di Marsala. «La notte del 27 giugno 1980 nel Tirreno erano in volo soltanto jet “amici”»

 

SASSARI. Il muro di gomma che protegge il segreto della strage di Ustica non è più da tempo un vergognoso bastione impenetrabile che respinge la legittima domanda di verità. È come se il cemento che per anni ha tenuto insieme bugie, complicità, omissioni e depistaggi si stia lentamente sbriciolando, facendo intuire lo scenario di guerra nel quale, il 27 giugno del 1980, finì il Dc9 Itavia, con 81 persone a bordo.

Così, proprio l’altro ieri, un altro mattone è caduto. Ad allargare la breccia è stato un ex maresciallo dell’Aeronautica sardo, Mario Sardu, 62 anni di Riola, che dopo oltre 33 anni ha deciso di rompere il silenzio, raccontando in una lunga intervista al quotidiano La Repubblica cosa vide e sentì la notte di Ustica. Quella notte maledetta Sardu era il responsabile del 35esimo Gram di Marsala, cioè il cervello del sistema radar militare che controllava il Tirreno e il canale di Sicilia.

Non sono verità sconvolgenti quelle che rivela Sardu, ma da lui arriva la conferma, forte e credibile, che il Dc9 Itavia fu abbattuto da un caccia della Nato. L’ex maresciallo prima di tutto smentisce quello che per anni ha costituito un comodo alibi per l’Aeronautica. E cioè che i radar erano impegnati in un’esercitazione Nato. Va da sè che così si trovava anche una giustificazione alla presenza di aerei da guerra dell’alleanza atlantica nel basso Tirreno. Ebbene Sardu dice invece che la sera del 27 giugno non era in corso alcuna esercitazione. La guerra simulata, in codice Synadex, era stata programmata per quella sera alle 21, ma non partì mai.

«Qualche minuto prima della caduta del Dc9 – ha detto Sardu – tutto il traffico era “friendly”, cioè erano in volo solo aerei amici». Una constatazione che ha il peso di un’accusa. Come dire: il Dc9 non può essere stato abbattuto da un aereo nemico, uno”zombi” come si dice nel gergo militare. Restano solo jet della Nato.

Sardu dice poi di non aver visto l’aereo dell’Itavia precipitare, scomparire dai monitor del centro radar, ma si accorse che a un certo punto la traccia non c’era più. Scomparsa. Sul chi può essere stato a lanciare quel missile che ha provocato la morte di 81 persone, l’ex maresciallo non azzarda conclusioni, ma è innegabile che restringe le possibilità.

Sta di fatto che lo scenario fatto intuire dall’ex sottufficiale sardo era stato in qualche modo anticipato nella primavera del 2011, quando la Nato aveva trasmesso un dossier alla procura di Roma in risposta alla rogatoria inoltrata circa un anno prima dalla magistratura italiana. I vertici dell’alleanza atlantica avevano trasmesso l’elenco delle tracce radar degli aerei militari che, la sera del 27 giugno del 1980, erano in volo nello spazio aereo italiano. Per alcuni velivoli mancherebbe ancora l’identificazione, ma tutto fa pensare che fossero cacciabombardieri francesi decollati dalla base di Solenzara, in Corsica.

Parigi ha sempre dichiarato che nella base dell’Armée dell’air di Solenzara il giorno di Ustica le attività erano state sospese alle 17. In precedenza, esattamente nell’ottobre del 1997, l’allora segretario generale della Nato, Javier Solana, aveva consegnato al nostro governo una documentazione nella quale si parlava di dodici caccia americani e britannici in volo quella tragica notte. Ma Solana omise di riferire di altri quattro aerei da combattimento. Si parlò anche allora della possibilità che si trattasse di aerei francesi, perché una registrazione radar di Poggio Ballone (Grosseto), stranamente non inghiottita dal gorgo oscuro nel quale sono svanite prove e testimonianze, indicava in Solenzara, in Corsica, la base di partenza dei quattro jet.

Per dire la verità, fu il generale dei carabinieri Nicolò Bozzo, braccio destro di Carlo Alberto Dalla Chiesa nella cupa stagione del terrorismo, il primo a mettere in relazione Solenzara con la strage di Ustica. La sera in cui il Dc-9 dell’Itavia precipitò in mare, infatti, dalla base corsa partirono decine di caccia-bombardieri. Bozzo era là in vacanza con alcuni parenti, e fu quindi testimone dell’intenso traffico aereo di quella sera. La sua testimonianza casuale – durante un briefing in Calabria successivo a un sopralluogo del giudice Priore che indagava sul misterioso Mig-21 trovato sulla Sila – smentì clamorosamente il ministero della Difesa francese. Diventa così sempre più realistica la possibilità che il Dc9 Itavia si sia trovato al centro di un’operazione di guerra reale e non simulata. E anche sull’obiettivo di quell’operazione restano pochi dubbi: il colonnello libico Muahammar Gheddafi

Fonte:http://lanuovasardegna.gelocal.it



Salerno – Un velivolo Cessna con direzione Salerno è disperso nel mar Tirreno. Aveva a bordo un cittadino francese. La Guardia Costiera di Imperia e Sarzana (La Spezia) , insieme ad altri velivoli delle Capitanerie di Porto Italiane, è da diverse ore alla ricerca dal piccolo aereo, partito ieri alle 14 dalla città di Cannes in Francia. La rotta e la velocità dell’aereo, fanno presumere che sia in qualche modo finito a 35 miglia nautiche da Nizza, in direzione sud. Il tratto di mare è scandagliato palmo a palmo in collaborazione con le autorità francesi, che hanno messo a disposizione due elicotteri e alcune navi.

Cessna sparito:

Ricerche lungo il Tirreno

Genova – Le ricerche di un aereo Cessna disperso in mare, decollato ieri dalla Francia con una persona a bordo e diretto verso Salerno, hanno interessato anche la Liguria e la Toscana: oggi le motovedette a disposizione delle Capitanerie di Porto di quest’ultima regione sono in stato di “prontezza operativa”, cioè per intervenire cioè se l’aereo Atr della Guardia Costiera partito questa mattina da Catania per una perlustrazione aerea dovesse individuare il Cessna.

Le ricerche erano state avviate già nel tardo pomeriggio di ieri quando, insieme con un altro Atr della Guardia Costiera partito da Pescara, erano uscite, senza esito, due motovedette della Capitaneria di Porto: una da Portoferraio (Livorno) per controllare il tratto di mare a nord dell’Elba sino alla Corsica sulla probabile linea di rotta dell’aereo scomparso; l’altra da Porto Santo Stefano (Grosseto) per pattugliare il tratto di mare a sud dell’Argentario sino alle acque di competenza della Direzione marittima del Lazio.

Alle prime ore del giorno, nelle ricerche erano state invece impegnate la Guardia Costiera di Imperia e quella di Sarzana, ritenendo che il velivolo fosse ammarato circa 35 miglia nautiche a sud di Nizza, in acque francesi.

Sinora tutte le ricerche hanno dato esito negativo.

Disperso areo Cessna partito da Cannes per areoporto di Pontecagnano costa d´ Amalfi

Salerno Disperso areo Cessna partito da Cannes per areoporto di Pontecagnano costa d’ Amalfi  gli uomini della Guardia Costiera di Imperie e di Sarzana (in provincia di La Spezia) sono impegnati nella ricerca di un velivolo Cessna partito ieri alle 14 da Cannes con a bordo un cittadino francese diretto a Salerno. Si presume che il velivolo sia ammarato a circa 35 miglia nautiche a sud di Nizza, in acque francesi. Le operazioni di ricerca sono condotte sotto il coordinamento delle autorità marittime francesi, che impiegano nelle ricerche alcune navi e due elicotteri. Impiegati anche alcuni velivoli delle Capitanerie di Porto italiane, che stanno sorvolando il tratto di mare nella rotta del Cessna. Finora le ricerche hanno dato esito negativo. L’ultima segnalazione registrata dalla torre di controllo dava l’aereo a 28 miglia da Cannes.

 

Cessna scompare nel mar Tirreno, era diretto a Salerno

LA SPEZIA – La Guardia Costiera di Imperia e la Guardia Costiera di Sarzana sono impegnate nella ricerca di un velivolo Cessna partito ieri da Cannes con una persona a bordo e presumibilmente ammarato a circa 35 miglia nautiche a sud di Nizza, in acque francesi.

Lo ha reso noto la Capitaneria di Porto di Genova, precisando che il velivolo era diretto a Salerno. Impiegate nelle ricerche anche alcune navi e due elicotteri francesi, e un ATR 42 delle Capitanerie di Porto italiane.

Fonti:

http://napoli.ogginotizie.it

 www.ilsecoloxix.it

www.radionostalgia.fm

www.positanonews.it

www.informazione.it


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