Parigi

18 Giugno 2016

Il governo egiziano ha appena confermato che una nave francese ha identificato i resti dell’aereo della EgyptAir scomparso in volo da Parigi al Cairo il mese scorso.

L’Airbus A320 della EgyptAir che si è inabissato nel Mediterraneo nella notte tra il 18 e il 19 maggio fu costretto ad «almeno tre» atterraggi d’emergenza nelle 24 ore che precedettero la tragedia per delle anomalie segnalate poco dopo i rispettivi decolli.

In tutti e tre i casi, dopo essere tornato in aeroporto, sono scattate delle procedure di allerta che hanno imposto ogni volta una verifica tecnica a terra rivelatasi negativa, visto che l’apparecchio è stato poi lasciato ridecollare tranquillamente.

È quanto aveva riferito la tv France 3 nel giorno in cui una nave francese aveva intercettato un segnale che dovrebbe provenire dalle scatole nere dell’aereo EgyptAir precipitato mentre era in volo da Parigi al Cairo.


La scoperta del relitto è arrivata a ridosso del termine di circa 30 giorni durante i quali le due scatole nere continuano a inviare segnali per facilitarne l’individuazione. Senza il loro contributo sarà molto difficile dare risposte alle mille domande innescate dalla tragedia.

Fra i principali misteri c’è il fatto che comandante e vice non abbiamo lanciato alcun allarme e questo nonostante i sistemi di rilevazione a distanza degli apparati del velivolo abbiamo segnato sette malfuzionamenti, compresa la presenza di fumo in cabina.

All’attenzione degli investigatori anche i tre scali ad Asmara, Tunisi e al Cairo che l’Airbus ha effettuato prima dell’atterraggio al CDG di Parigi dove ha sostato poco più di un’ora prima di ripartire per la capitale egiziana che non ha mai raggiunto.

Finora non è arrivata, inoltre, alcuna rivendicazione.
Due settimane fa la mave francese La Place aveva rilevato il segnale di una delle due scatole, poi un’altra lunga fase di silenzio. Il governo egiziano ha ingaggiato la società Deep Ocean Search per poter contare sull’impiego della nave specializzata John Lethbridge in grado di schierare il minisottomarino Comanche 6000 capace di scandagliare il fondo del mare fino a 3mila di profondità.

Fonte:www.ilmessaggero.it/


30 Maggio 2016

La priorità è trovare le scatole nere sott’acqua nel Mediterraneo prima che si scarichino i loro segnalatori, ma non sarà semplicissimo.

A più di una settimana dalla scomparsa del volo MS804 di EgyptAir, le ricerche nel Mediterraneo orientale non hanno ancora portato al ritrovamento di altri resti dell’Airbus A320 e delle sue scatole nere, che potrebbero fornire dati importanti per ricostruire gli ultimi minuti a bordo.
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L’aereo era in viaggio da Parigi al Cairo con 66 persone a bordo: intorno alle 2:30 del 19 maggio ha smesso di comunicare con i controllori di volo e pochi minuti dopo è scomparso dai radar, mentre stava sorvolando il Mar di Levante nello spazio aereo egiziano.

Dopo i rottami e alcuni resti delle persone a bordo trovati alla fine della scorsa settimana, gli avvistamenti si sono fatti più rari e non è chiaro quando e se saranno trovati altri oggetti per capire le cause dell’incidente.
Scatole nere

Francia ed Egitto stanno collaborando alle ricerche nel Mar di Levante con l’obiettivo di trovare il prima possibile le due scatole nere dell’A320.

Dalla Corsica è partito il ricognitore idrografico Laplace della Marina militare francese per raggiungere il tratto di mare ad alcune centinaia di chilometri a nord di Alessandria d’Egitto dove si stanno concentrando le operazioni di ricerca.

A bordo ci sono due esperti del Bureau d’Enquêtes et d’Analyses pour la Sécurité de l’Aviation Civile(BEA), l’agenzia governativa francese che si occupa delle indagini sulla sicurezza del volo, e strumentazioni fornite dall’azienda Alseamar, specializzata nella ricerca di relitti sui fondali marini.

La nave è quindi attrezzata con dispositivi per captare i segnali acustici inviati dalle scatole nere, e che sono rilevabili anche sott’acqua.
Nel caso di un incidente aereo, il sistema di segnalazione si attiva automaticamente ed emette un suono a intervalli regolari, fino a quando non si scaricano le batterie della scatola nera.
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Di solito l’autonomia è di 30 giorni e per questo le squadre di ricerca cercano di non perdere tempo.
Le scatole nere registrano dati sulle condizioni dell’aeroplano durante il volo e le ultime due ore di conversazione nella cabina di pilotaggio: il loro ritrovamento consentirebbe quindi di ricostruire le cause della fine del volo MS804.

Fondale
Il tratto di mare in cui si stanno concentrando le ricerche è piuttosto profondo e questo potrebbe complicare il ritrovamento delle scatole nere.
Secondo gli esperti si potrebbero trovare a una profondità di circa 3mila metri, quindi di poco entro la distanza massima dalla superficie per captare i loro segnali acustici.

Per questo motivo gli speciali microfoni usati per captarli vengono calati con lunghi cavi a circa 2mila metri di profondità, in modo da rendere più probabile la loro identificazione.

I rilevatori di Alseamar, in viaggio sulla Laplace, possono captare un segnale nel raggio di 5 chilometri. I tecnici confidano che questi sistemi possano semplificare le ricerche, nonostante non sia noto il punto preciso in cui è precipitato l’aereo e si debbano scandagliare centinaia di chilometri quadrati di fondale.

Segnali radio
Alla fine della scorsa settimana, il giornale al-Ahram controllato dal governo egiziano aveva dato la notizia secondo cui le autorità avevano rilevato dati emessi da un trasmettitore di localizzazione di emergenza (ELT), un dispositivo che di solito si trova nella coda degli aerei e che manda segnali che possono essere rilevati via satellite.

La fonte era uno dei responsabili delle ricerche, aveva detto il giornale, ma da allora non ci sono state ulteriori conferme.
Secondo diversi esperti, però, è improbabile che l’ELT sia rimasto intero dopo l’impatto in acqua, non essendo resistente quanto le scatole nere.

Inoltre, è raro che segnali radio emessi sott’acqua possano essere captati facilmente dalla superficie (è per questo che le scatole nere emettono segnali sonori e non radio).

Fumo a bordo?
Nel fine settimana sono circolate notizie, riprese dalle principali agenzie di stampa internazionali (e dal Post), sul fatto che a bordo dell’A320 fosse stata segnalata la presenza di fumo, ma in seguito questa circostanza è stata messa in dubbio e non si sono avute altre conferme.
Le incertezze sono dovute ai dati frammentari ottenuti da chi sta effettuando le indagini e ricavati dai segnali che l’aeroplano manda automaticamente, mentre è in volo, per informare la compagnia aerea e il produttore dell’aeroplano sulle sue condizioni. I


l sistema, che si chiama ACARS, si basa su una serie di sensori a bordo che rilevano diversi dati: dalle condizioni dei motori a quelle nella cabina di pilotaggio, passando per i rilevatori di fumo nei bagni. I dati indicano che ci potrebbe essere stato un problema con alcuni sistemi per governare l’aereo, ma si tratta di supposizioni che potranno essere confermate o smentite solo dopo il ritrovamento delle scatole nere.

Altre notizie e smentite
Nei primi giorni dopo la scomparsa del volo MS804 di EgyptAir, il governo egiziano ha dato informazioni contrastanti e poco chiare sullo stato delle ricerche in mare, dando l’impressione di non avere molto sotto controllo le operazioni nel Mar di Levante. Il governo ha inoltre smentito o ridimensionato notizie diffuse da altri paesi, a partire dalla Grecia, i cui controllori di volo hanno gestito il passaggio dell’A320 nel loro spazio aereo prima dell’incidente.

Sulla base dei tracciati radar, le autorità greche hanno detto che l’aeroplano ha compiuto alcune brusche manovre prima della sua scomparsa, ma l’Egitto ha smentito questa circostanza dicendo di avere dati diversi.

Un’altra fonte, questa volta vicina alle indagini egiziane, aveva detto che a giudicare dai resti dei passeggeri trovati in mare era molto probabile che l’incidente fosse stato causato da un’esplosione a bordo. Questa ipotesi è stata in seguito smentita dal governo egiziano, ricordando che è ancora presto per stabilire quale sia stata la causa dell’incidente.

Fonte:www.ilpost.it/


14 Aprile 2016

Il primo aereo ufficiale in assoluto con la livrea dei Campionati Europei UEFA ha effettuato il suo primo volo su Parigi grazie alla Turkish Airlines, partner ufficiale per i trasporti aerei di UEFA EURO 2016.

Il velivolo passeggeri A330-300, recante il marchio ufficiale degli Europei in Francia, coprirà nei prossimi mesi alcune destinazioni attraverso la rete della Turkish Airlines. 

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I semplici viaggiatori e i tifosi che raggiungeranno la Francia potranno aggiornare i propri social network usando l’hashtag #eurointhesky.

“Siamo molto entusiasti di vedere decollare il nostro primo aereo ufficiale, e il primo di sempre con i colori di UEFA EURO 2016“, ha detto il direttore marketing UEFA Events SA, Guy-Laurent Epstein.

Sarà fantastico vedere l’aereo viaggiare in tutta Europa e trasportare tutti i nostri tifosi per la festa del calcio europeo, mentre ci avviciniamo al fischio d’inizio del 10 giugno“.

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Abbiamo il privilegio di trasportare persone ogni giorno in ogni parte del mondo, e siamo lieti di fare parte dell’Europeo di quest’anno”, ha aggiunto il direttore marketing della Turkish Airlines, Ahmet Olmuştur. “Questo aereo è solo una delle tante cose che faremo per rendere felici i tifosi e i nostri passeggeri in vista della competizione”.

La Turkish Airlines avrà la possibilità di mettere in palio biglietti per le partite, inoltre gli aereoporti saranno un’esperienza unica per i passeggeri grazie alle sorprese legate a UEFA EURO 2016, mentre una serie di Fan Zone saranno presenti nelle città ospitanti.

Fonte:it.uefa.com/


4 Marzo 2016

Collisione evitata grazie al pilota, che ha disinnescato il pilota automatico. È successo lo scorso 19 febbraio

È accaduto il mese scorso, il 19 febbraio, a un aereo che da Barcellona era diretto alla capitale francese.

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L’Airbus si trovava a 5500 piedi quando il co-pilota si è reso conto della vicinanza dell’altro velivolo, disinnescando immediatamente il pilota automatico e invertendo la manovra. Il drone è passato a soli cinque metri dall’ala sinistra dell’aereo, in quello che è stato definito come un incidente “grave” e su cui sono in corso indagini.

I droni non sono autorizzati a volare nelle vicinanze degli aeroporti e dovrebbero comunque rimanere entro il campo visivo di chi li opera. Per questo, in quanto accaduto sui cieli parigini, c’è qualcosa che non va.

Fonte:www.ilgiornale.it/

 


4 Marzo 2016

 Sfiorata la collisione in volo tra un Airbus e un drone.

E’ successo a Parigi lo scorso 19 febbraio quando un Airbus A320 della Air France, partito da Barcellona,aveva iniziato la sua discesa sull’aeroporto Charles-de-Gaulle. A riportare la notizia e’ stato oggi l’ Ufficio d’inchiesta e analisi francese (BEA) che ha definito l’incidente ‘grave’.

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L’aereo si trovava a 1.600 metri d’altezza quando ‘il copilota si e’ accorto della presenza di un drone a ore 11′, cioe’ sulla sua sinistra, ha dichiarato il portavoce della BEA che ha aperto un’ inchiesta sull’incidente ancora in corso.

 

Il copilota ha immediatamente ‘disconnesso il pilota automatico e effettuato una manovra per schivarlo, mentre informava il comandante di bordo della presenza di un drone’ hanno precisato dall’Ufficio d’inchiesta. Il comandante di bordo, ha aggiunto la BEA, che nel frattempo poteva osservare il drone, ha stimato una distanza di soli 5 metri tra l’oggetto e l’ala sinistra del velivolo.

 

Ancora nessuna informazione riguardo i passeggeri presenti a bordo (un A-320 puo’ trasportare massimo 160 passeggeri), ne’ sulla grandezza del drone.

 

Fonte:www.repubblica.it/


28 Febbraio 2016

A petto nudo, irritato per il divieto di fumare e bere alcolici in volo, avrebbe provocato una maxi rissaad alta quota dopo aver urinato addosso a un compagno di viaggio.

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L’incredibile episodio, racconta l’Independent citando media francesi, si sarebbe verificato lunedì pomeriggio a bordo del volo ML2673 della Air Méditerranée, diretto a Parigi da Algeri.

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L’uomo, particolarmente agitato, sarebbe poi stato immobilizzato dagli assistenti di volo e consegnato alle autorità dopo aver fatto scalo all’aeroporto di Lione.

 

Insieme a lui, sarebbe stato fermato anche un altro passeggero coinvolto nella rissa.

 

Fonte:www.adnkronos.com/


22 Ottobre 2015

Russia incrocio aerei in volo  Parigi convoca ambasciatore Mosca

(AGI) – Parigi, 20 ott. – Meno di 24 ore dopo le accuse russe sul presunto incrocio “a distanza pericolosamente ravvicinata” tra un presunto caccia francese e l’aereo che stava portando in Svizzera una delegazione della Duma guidata dal suo capo Serghei Naryshkin, l’ambasciatore di Russia a Parigi e’ stato convocato al ministero degli Esteri del Paese ospite per ricevere a sua volta una formale nota di protesta.

Il jet, che secondo la Russia avrebbe sfiorato il velivolo di Naryshkin, era infatti un F-18 dell’Aviazione elvetica e nulla aveva a che vedere con la Francia. Secondo quanto riferito dal portavoce ministeriale Romain Nadal il diplomatico russo, Alexander Orlov, e’ stato ricevuto dal segretario generale del dicastero, Romain Nadal, il quale gli ha espresso “la ferma condanna” dell’analoga convocazione notificata ieri all’ambasciatore francese a Mosca, Jean-Maurice Ripert, “sulla base di informazioni inesatte e false”. A ricevere Ripert era stato il vice ministro Alexei Meshkov, gia’ rappresentante della Federazione in Italia fino al novembre 2012, che gli aveva chiesto “spiegazioni”.

L’equivoco con ogni probabilita’ e’ scaturito dal fatto che l’episodio si e’ verificato nello spazio aereo francese, ma a ridosso di quello svizzero: la delegazione russa era diretta a Ginevra per partecipare ai lavori della 133ma Assemblea dell’Unione Interparlamentare, e l’aeroporto locale si trova proprio a ridosso del confine.

 Le autorita’ elvetiche hanno nel frattempo promesso di fornire “al piu’ presto chiarimenti” al Cremlino. La vicenda conferma il clima di tensione in atto tra Mosca e la Nato, acuito da diversi episodi di supposti sconfinamenti aerei russi, sullo sfondo del conflitto in Ucraina e, da ultimo, dell’intervento militare della Russia in Siria al fianco del regime di Bashar al-Assad, suo alleato storico. Per di piu’ Naryshkin, molto vicino al presidente Vladimir Putin, figura sulle ‘liste nere’ tanto dell’Alleanza Atlantica quanto dell’Unione Europea per il suo aperto appoggio ai ribelli separatisti del Donbass e all’annessione della Crimea. (AGI) .

Fonte:www.agi.it/


15 Dicembre 2013

Il volo 385 stava per decollare. L’allarme degli 007 francesi e l’annuncio in tv del ministro dell’Interno venezuelano.

(Reuters)Erano pronti ad allacciarsi le cinture di sicurezza con la prospettiva di volare sull’oceano per tutta la notte, risvegliandosi a Parigi. Ma i passeggeri del volo Air France 385, prima del decollo, sono stati bloccati all’aeroporto di Caracas. «Non ci hanno spiegato perché il nostro volo sia stato fermato – ha raccontato Jesus Arandia, professore universitario di 52 anni -. Solamente dopo, guardando Twitter, abbiamo scoperto che a bordo poteva esserci una bomba». L’ordine di cancellare il volo è partito infatti dalle autorità venezuelane: erano state avvisate della possibile presenza di un ordigno sul velivolo. E la fonte era molto attendibile: l’intelligence francese. I controlli sull’aereo da parte degli oo7 sudamericani – una squadra specializzata composta da oltre 60 uomini – sono ancora in corso.

«GRUPPO TERRORISTICO PRONTO A COLPIRE» – Il ministro venezuelano dell’Interno, Miguel Rodriguez Torres, ha detto in televisione che l’allarme bomba è arrivato da una fonte attendibile come i servizi segreti francesi e l’antiterrorismo. «L’informazione che abbiamo – ha detto il ministro – è che c’è un gruppo terroristico che vuole far saltare in aria un aereo in volo fra la Francia e il Venezuela». Rodriguez non ha voluto fornire altri dettagli ma ha aggiunto che non è chiaro se la minacci riguardi un volo da Caracas a Parigi o viceversa.

IL MAXI SEQUESTRO DI COCAINA – Non è la prima volta che Caracas e Parigi si trovano «unite» da un aereo della compagnia di bandiera francese. Lo scorso settembre, infatti, alcuni soldati venezuelani di stanza all’aeroporto sono stati arrestati dopo che le autorità francesi hanno fatto il più grande sequestro di cocaina della loro storia: 1,4 tonnellate. La droga stava per raggiungere la Francia chiusa in 31 valigie a bordo di un volo Air France per Parigi .

Fonte:www.corriere.it


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