spending review

21 Dicembre 2013

Un deciso taglio alla flotta aerea e alle auto blu. Si muove su questi binari la spending review messa in atto dalla Presidenza del Consiglio. A sintetizzare i contenuti degli interventi è il segretario generale Roberto Garofoli. «Con alcune mie direttive di giugno abbiamo provveduto ad una significativa contrazione degli aerei di Stato vendendone 3 di 10, con un valore ricavato di 50 milioni che il Presidente ha deciso di destinare alle esigenze della Protezione civile» afferma in un’intervista pubblicata sul sito dell’Agdp, Associazione dirigenti delle pubbliche amministrazioni. «Nelle nostre stime i restanti 7 aerei – spiega Garofoli – sono adeguatamente sufficienti a soddisfare le esigenze per le quali è prevista una flotta di Stato, tra cui, è bene ricordarlo, non solo gli spostamenti delle autorità politiche (sotto la attuale gestione ormai ridotti a numeri davvero esigui), ma anche quelli umanitari, sanitari e di sicurezza». «Abbiamo anche provveduto ad una significativa contrazione delle auto in dotazione alla Presidenza (16); è stata ridisciplinata l’intera materia delle missioni, con l’introduzione di condizioni molto rigorose». Inoltre, rimarca il segretario, «stiamo lavorando al tema degli immobili con l’obiettivo di ridimensionare la spesa per fitti passivi che la Presidenza sostiene: stiamo registrando una collaborazione dell’Agenzia del Demanio e del Ministero della Difesa. Spero non ci sfugga questa occasione».

Fonte:www.online-news.it



ROMA – Anche la lotta agli incendi boschivi paga il conto della «spending review»: la flotta aerea ai nastri di partenza della nuova campagna estiva rischia di finire, di fatto, dimezzata.

Mentre il coordinamento delle  richieste di intervento rimane al Dipartimento della protezione civile, infatti, proprio nelle ultime ore il Dipartimento dei Vigili del fuoco ha acquisito dall stessa Protezione Civile i 19 Canadair CL-415 destinati allo spegnimento dei roghi boschivi, come previsto dalle norme approvat enl luglio 2012.
«All’avvio della prossima campagna estiva di contrasto agli incendi boschivi, che raggiunge il suo apice nella stagione calda, con punte di criticità sia per la diffusione che per la gravità degli eventi – spiega lo stessa protezione civile – lo Stato potrà supportare le richieste di concorso aereo provenienti dalle Regioni con un massimo di 15 Canadair operativi (gli altri 4 ruoteranno per la necessaria manutenzione) e da un elicottero AB412 dei Vigili del fuoco, a cui potrà aggiungersi qualche altro mezzo se saranno reperite le risorse ed espletate le necessarie procedure amministrative». Rispetto allo scorso anno, quindi, «quando la flotta aerea statale era composta da oltre 30 velivoli (ai Canadair e all’AB412 dei Vigili del fuoco, infatti, si aggiungevano quattro S64 del Corpo Forestale dello Stato e otto Fire Boss gestiti dal Dipartimento della protezione civile, nonchè altri elicotteri messi a disposizione da Esercito, Marina e Capitaneria di Porto), si avrà una riduzione del numero dei mezzi disponibili, causata della contrazione delle risorse statali».  Non cambia, invece, la procedura operativa: tutte le richieste di intervento aereo a supporto delle squadre di terra da parte delle Regioni continueranno ad arrivare al Centro operativo aereo unificato (Coau) del Dipartimento della Protezione Civile.

Fonte:www.dazebaonews.it



Il governo compra due aerei di lusso per 800 milioni

ROMA – Antonio Di Pietro, leader dell’Idv. lancia una pesante accusa sul suo blog: “Alla faccia della spending review, il ministero della Difesa ha appena deciso di ordinare un paio di aeroplani nuovi di zecca. Che volete che siano due aerei? Dipende da che tipo di aerei si tratta. Se sono due , aeroplani che costano un occhio della testa, vuol dire una spesa di 750 milioni di dollari tondi. A che cosa ci servono questi due super-aerei dei quali, secondo quanto scrive oggi Il Fatto quotidiano, sono stati prodotti in 15 anni appena 200 esemplari, in buona misura adoperati per trasportare, con tutti i lussi, capi di Stato e dignitari vari? Ci servono, parola del ministro ammiraglio Di Paola, per fare la guerra elettronica. Cosa significhi non lo sa nessuno ma ci deve bastare, perché al ministro non piace che le informazioni circolino troppo. La sua visione della democrazia è che meno cose si sanno meglio è. Infatti persino il prezzo dei due gioiellini volanti lo si ricava andando a leggere i comunicati di chi ce li vende, l’industria aerospaziale israeliana perché, nel comunicato del ministero della Difesa italiana, a quel prezzo non si fa proprio cenno. Si vede che al ministro sembrava poco patriottico parlare di soldi quando c’è di mezzo addirittura la guerra elettronica”. 
L’annuncio è di sabato, ma è impressionante la spudoratezza del governo. Il Gulfstream V  non è e non può essere un aereo di guerra elettronica (che consiste nello spiare le emissioni radar e radio nei Paesi nemici), in quanto non ha motori in grado di volare a bassissime velocità e non ha una bassa osservabilità radar (quindi lo vedono a centinaia di chilometri di distanza dal suo obiettivo). Il Gulfstream V è semplicemente un aereo di lusso per Vip, con tutti i comfort del caso, dall’uso di fax, telefono, PC, ecc., fino alla possibilità di tenere pranzi o cene mentre l’aereo è in volo.

Fonte:www.julienews.it


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