Airbus produce fuori dalla Ue

L’obiettivo è innalzare la quota di mercato negli States, attualmente pari al 19,5%.

Airbus vuole costruire fabbriche al di fuori dell’Europa. Questa strategia è già stata avviata, ma il colosso dell’aviazione vuole potenziarla. A cominciare dagli Stati Uniti, dove nel 2015 dovrebbe entrare in servizio un impianto produttivo in Alabama, che darà lavoro a un migliaio di persone.

Un discorso simile ha riguardato la Cina, dove a fine anno Airbus arriverà al 50% della torta locale rispetto al 17% detenuto nel 2006, quando venne aperta la fabbrica di Tianjin: essa ha già sfornato 127 aerei A320, al di là delle previsioni iniziali. Ora c’è un progetto per affidare a questo stabilimento l’assemblaggio del Neo, versione rimotorizzata dell’A320.

Come spiega Fabrice Brégier, presidente e direttore generale della società, in presenza di un partner e di un mercato promettente, è possibile unire successo commerciale e strategia industriale. In tutto il mondo Airbus sta facendo degli sforzi per conquistare nuove quote di mercato e stringere accordi. Il costruttore guarda con interesse all’India e all’Indonesia, dove si è accaparrata grossi contratti, e al continente africano, destinato a diventare un mercato equivalente a quello mediorientale. Per fare concorrenza a Boeing, Airbus scommette su tre elementi: qualità degli aerei, campagne commerciali mirate e, appunto, produzione in loco. Ieri, intanto, è stato effettuato il volo inaugurale del nuovo modello A350 XWB, un velivolo di medie dimensioni che sarà impiegato nel lungo raggio.

Fonte:www.italiaoggi.it

PIERGIORGIO GOLDONI

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