“Bombardato un centro di ricerca”. La Siria accusa Israele

31 Gennaio 2013da PIERGIORGIO GOLDONI

La notizia del raid non è stata confermata da Tel Aviv e Washington. Appello di Damasco ai paesi musulmani contro “l’aggressione” sionista.

DAMASCO – Un attacco mirato su un centro ricerche militari, poco a Nord della capitale. “Ci hanno attaccato i jet di Israele”, dice Damasco. E ora tra Siria e lo stato ebraico è crisi. Non solo diplomatica.  Il sito è localizzato a Jamraya. Né da Israele, né dagli Usa è giunto alcun commento all’accusa siriana. Mentre la Siria ha lanciato un appello a tutti i musulmani ad difendere il regime “contro l’aggressione sionista”.

Secondo il governo di Damasco i caccia-bombardieri israeliani sarebbero entrati nello spazio aereo passando a nord del Monte Hermon (localizzato al confine tra Libano e Siria) volando a bassa quota per non essere intercettati dai radar. Nell’attacco, ha aggiunto l’agenzia ufficiale Sana, citando lo stato maggiore delle forze armate, sarebbero rimasti uccisi due tecnici ed altri 5 feriti.

“I jet hanno effettuato un atto di aggressione, bombardando il sito, causando danni materiali su vasta scala e distruggendo l’edificio”, in quello che Damasco definisce “l’ultimo di una lunga lista di atti di aggressioni e criminali contro gli arabi e musulmani”.

Damasco ha invece smentito la notizia riportata stamane di un raid contro un convoglio lungo il confine tra Siria e Libano con armi dirette alle milizie sciite di Hezbollah. I camion avrebbero trasportato batterie di sistemi anti-aerei di fabbricazione russa Sa-17 battezzate in codice Nato ‘Grizzly’, in grado di abbattere qualsiasi velivolo nel raggio di 50 km.

L’ultimo precedente

di un attacco israeliano contro la Siria – i due Paesi sono ancora formalmente in guerra dai tempi della Guerra dei Sei Giorni del giugno 1967 quando Israele conquistò le Alture del Golan – risale a 5 anni fa. Il sei settembre del 2007 caccia-bombardieri israeliani effettuarono un raid aereo in Siria per distruggere una centrale nucleare che i tecnici nordcoreani stavano costruendo per Damasco ma che era ancora lontana dall’essere completata. Si trattava della cosiddetta operazione ‘Orchard’ (frutteto) che vide una squadriglia di F15 e F16 israeliani penetrare in territorio siriano e colpire l’impianto di Al-Kibar situato nella regione desertica di Deir ez-Zor al confine con la Turchia.

Fonte:www.repubblica.it

PIERGIORGIO GOLDONI

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