L’aeroporto di Comiso ora c’è. Cercasi aerei

L’aeroporto degli Iblei di Comiso è stato inaugurato questa mattina. Il “Magliocco” dicenta così il quarto scalo aereo di Sicilia, dopo Palermo, Catania e Trapani. Sono stati il sindaco di Comiso, Giuseppe Alfano, il vescovo di Ragusa, Paolo Urso, ed il presidente di So.A.Co (Società Aeroporto Comiso che gestirà lo scalo), Rosario Dibennardo, a tagliare in nastro inaugurale.
Al momento non è previsto alcun volo. Quindici sono le persone che costituiscono il personale, trasferiti dall’aeroporto di Catania “Bellini” in attesa che la So.A.Co completi l’intera squadra di lavoro. In questa prima fase lo scalo aeroportuale, secondo la convenzione stipulata con l’Enav (Ente Nazionale di Assistenza al Volo), sarà operativo per dieci ore giornaliere, ovvero dalle 9 alle 19, per poi prolungare l’orario fino alle 23.
La So.A.Co è già da tempo impegnata nel concludere alcuni contratti con importanti compagnie aeree, tra le quali Rynair, Airone, Tunisair, Arimalta, per tratte sia nazionali, Milano e Roma Ciampino, che internazionali, Malta e Tunisia. >L’obiettivo prefissato dalla società di gestione è di rendere l’aeroporto del tutto operativo dal mese di settembre. Tuttavia il 7 giugno è già previsto l’arrivo di un piccolo volto charter, proveniente da Londra, con a bordo circa 12 persone.

L’inaugurazione di oggi è dunque un importante primo passo per quello che si spera possa diventare un importante volano per lo sviluppo economico e commerciale non solo dell’area ragusana ma dell’intera regione Sicilia.

Soddisfazione e felicità che trovano conferma nelle parole del deputato regionale del Pd, nonché ex sindaco di Comiso, Pippo Di Giacomo: «è una giornata importante per la Sicilia. La società di gestione è al lavoro per chiudere i contratti con le compagnie aeree, il primo volo potrebbe arrivare già nelle prossime settimane. Il nuovo aeroporto – continua Di Giacomo – si inaugura dopo un impegno portato avanti per quindici anni e sarà un volano per l’economia siciliana, in particolare per il turismo. Non nascondo la mia soddisfazione: in questi anni, prima da sindaco di Comiso e poi da parlamentare regionale, mi sono battuto per raggiungere questo risultato».

Si dimostra altrettanto soddisfatto il deputato regionale del Pdl, Giorgio Assenza, che afferma: «quel che la Sicilia orientale aspettava da decenni finalmente diventerà realtà: l’inaugurazione dell’aeroscalo di Comiso sarà una pietra angolare per lo sviluppo economico di gran parte della nostra Isola. Un momento – aggiunge Assenza – di vera e propria commozione che, come ibleo e come politico da sempre impegnato per l’apertura e il funzionamento di questo importante snodo aereo, non posso che provare. Adesso – conclude il deputato Pdl – scommettere su un futuro più roseo del turismo come del commercio, quantomeno nel comparto dell’agricoltura e in quello della pesca, non è più un azzardo».

Sono, dunque, davvero tante le aspettative e le speranze rivolte verso un aeroporto che in questi anni è stato protagonista di mille traversie. La storia della scalo aeroportuale comisano è difatti lunga e controversa. Situato a pochi chilometri dal centro abitato le sue origini risalgono all’epoca dell’Impero Fascista, quando le mire e i desideri espansionistici del governo Mussolini individuarono nella zona di Contrada Cannamellito, allora appartenente al comune di Vittoria (Rg) oggi per l’appunto a quello di Comiso, un punto strategico per costruire un avamposto militare mediante il quale controllare lo spazio di Malta, importante centro militare britannico. L’aeroporto di Comiso veniva così inaugurato per la prima volta nel 1939 ed intitolato al generale siciliano dell’aviazione Vincenzo Magliocco, deceduto in Africa Orientale qualche anno prima.

Durante la seconda guerra mondiale il “Magliocco” divenne inevitabilmente un scalo militare di grande rilevanza tanto da diventare per gli aerei alleati sensibile obiettivo da colpire e distruggere. Così a partire dal 26 maggio del 1943 furono diversi gli attacchi aerei che l’aeroporto subì per poi giungere al 17 giugno dello stesso anno quando venne completamente raso al suolo.

È negli anni Ottanta che l’aeroporto di Comiso tornò al centro di ogni interesse politico e militare internazionale. Nell’agosto del 1981, infatti, l’allora governo Spadolini designò l’aeroporto come base militare Nato. La struttura aeroportuale si ritrovò così ad “ospitare” 112 missili Cruise a testata nucleare, diventando durante la guerra fredda la più grande base del sud Europa. Da allora, fino agli accordi di pace tra USA e URSS del 1987, Comiso si ritrovò ad essere sotto i grandi riflettori dei media mondiali diventando meta di movimenti pacifisti provenienti da tutto il mondo. È con il crollo del blocco sovietico che la base militare perse ogni valore ed importanza strategica e fu così lentamente smobilitata.

Nel 1999, durante la guerra in Kosovo, la storia dell’aeroporto “Magliocco” si arricchisce di un nuovo capitolo. Il comune di Comiso, nella figura del sindaco Di Giacomo, si dimostrò generosamente disponibile ad ospitare, all’interno delle strutture aeroportuali, seimila profughi kosavari, operazione facente parte della Missione Arcobaleno. In cambio ottenne dall’allora presidente del Consiglio dei Ministri, Massimo D’Alema, la promessa di destinare lo stesso aeroporto ad uso civile. Il progetto venne così approvato e finanziato dall’Unione europea per giungere, dopo parecchi anni e numerose sollecitazioni, all’odierno evento inaugurale.

Fonte:www.radiortm.it

PIERGIORGIO GOLDONI

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