Google

4 Aprile 2014

Le pagine, le immagini, le attività dell’Aero Club Modena “decollano” sulle pagine dei social network. Un modeo per farci conoscere, per condividere attivamente le nostre attività, entrare in contatto con altri appasionati di volo, professionisti e aziende del mondo aeronautico.

Flickr www.flickr.com/photos/aeroclubmodena è il più grande portale al mondo per la pubblicazione e la condivisione di immagini, basti pensare che su questo portale pubblica il Governo USA, la Casa Bianca, NASA, Boeing, Airbus, Agusta Westland per citarne alcuni.

G+ ovvero Google Plus: G+ è il social di Google, viene impropriamente paragonato a Facebook ma l’impronta data da Google è di un portale dedicato alle immagine, alla condivisione di documenti, un interfaccia per le altre applicazioni del colosso di Mountain View https://plus.google.com/107049602180573156744

Twitter: @AeCModena Twitter è un servizio gratuito di social networkingmicroblogging che fornisce agli utenti una pagina personale aggiornabile tramite messaggi di testo con una lunghezza massima di 140 caratteri (120 nel caso si inserisca un link o un’immagine)


27 Ottobre 2013

C’è un misterioso hangar nella baia di San Francisco che potrebbe rivoluzionare la storia del web. Si parla di server, dell’enorme energia che consumano e della necessità di raffreddarli.

Google sta progettando delle chiatte dove custodire i propri data center nell’oceano? A chiederselo è Cnet. Per capire la portata della notizia (non ancora confermata) si può pensare a quel 2% del consumo totale dell’energia elettrica degli Stati Uniti che negli ultimi anni è stata “mangiata” dai Data Center, i centri di raccolta dati dei colossi del web, di Google Yahoo, Facebook, quei centri che raccolgono miliardi in formazioni e hanno sollevato tanto l’attenzione dell’Nsa, la National Security Agency al centro dello scandalo Data Gate.

Oppure si può pensare a come una nave in acque internazionali contenente miliardi di dati non può essere sottoposta alle legge sulla sicurezza degli Usa, quelle norme che hanno portato l’Nsa a richiedere informazioni ai giganti del web. Si parla di un brevetto della durata di cinque anni per costruire basi off-shore dove contenere i data center.

CNET ipotizza che Big-G sia in qualche modo collegato con il misterioso edificio numero 3 di Treasure Island nella baia di San Francisco. Un edificio che sembra essere la base per una chiatta per ospitare un data center galleggiante. Due settimane fa, intanto, un edificio molto simile è stato rimorchiato su una chiatta nel porto di Portland, nel Maine. Mercoledì scorso, il Portland Herald ha ipotizzato che la chiatta possa avere qualcosa a che fare con il brevetto di un data center galleggiante.

Il brevetto di Google presentato nel 2008 descrive un data center su una nave perennemente alimentato da correnti oceaniche: utilizza l’acqua del mare per raffreddare i server. Secondo Daniel Terdiman di Cnet “le impronte digitali di Google sono dappertutto”. La zona è stata posta sotto un alto livello di sorveglianza, ma sono proprio le immagine satellitari offerte da Google a svelare qualcosa.

Jonathan Koomey, ricercatore di Stanford ed esperto in data center, afferma sia tutto possibile: il problema dell’acqua salata come fonte di raffreddamento sarebbe superabile facilmente. L’hangar è posto sotto una ferrea sorveglianza. Come racconta il reporter di Cnet all’entrata un cartello intima: “State entrando in un edificio sicuro. Si prega di lasciare smart phone, telefono cellulare con fotocamera, videocamera, e o altri dispositivi audio / video”.
laura.bogliolo@ilmessaggero.it

Fonte:www.ilmessaggero.it



Google Flight Search permette di trovare e confrontare tariffe, destinazioni e date più vantaggiose sui voli aerei.

Google ha annunciato l’estensione all’Europa, e quindi all’Italia, del proprio servizio Flight Search, un motore di ricerca per voli aerei concepito per permettere la pianificazione intelligente dei viaggi. Flight Search può essere utilizzato per trovare rapidamente, confrontare e prenotare voli in partenza dagli aeroporti in Italia, Gran Bretagna, Francia, Spagna o nei Paesi Bassi per raggiungere qualsiasi destinazione nel mondo. Sarà possibile effettuare le ricerche in otto lingue: inglese, francese, italiano, spagnolo, basco, catalano, galiziano e olandese – e vedere i prezzi nella valuta locale.

Il servizio è progettato per trovare rapidamente i voli attraverso una serie di filtri: date, destinazioni, compagnia aerea, e altro (durata del viaggio, prezzi, optional). Filtri che, assicura Google, vengono caricati velocemente in un formato facile da leggere. Per ogni nazione considerata, è possibile esplorare tutte le destinazioni possibili e visualizzare in tempo reale i prezzi dei biglietti navigando all’interno della mappa. E’ possibile filtrarli per prezzo, compagnia aerea o durata del volo.

Flight Search può aiutare anche a capire quale è il momento migliore per pianificare un viaggio: è possibile verificare rapidamente in quali date il viaggio è meno costoso trascinando avanti o indietro la data o facendo click sull’icona “Prezzi più bassi” per confrontare una serie di date in una volta sola.

E’ inoltre possibile vedere l’elenco dei voli più rilevanti: il volo più comodo, meno costoso, con connessione wi-fi, o semplicemente la soluzione migliore per venire incontro alle esigenze di ciascuno in base a parametri personalizzati.

 

Fonte:http://news.supermoney.eu



(ASCA) – Roma, 24 lug – Amelia Earhart nasceva 115 anni fa per poi dissiparsi in un mistero che ancora oggi avvolge l’opinione pubblica internazionale. Google la ricorda con un doodle trasformando il proprio logo in un aereo. Ricorda la storia dell’aviatrice americana riportando alla luce dopo oltre 60 anni la memoria di una donna coraggiosa che, nel 1937, fece perdere le sue tracce mentre sorvolava l’Oceano Pacifico, nel tentativo di circumnavigare il globo. Apre gli occhi il 24 luglio 1897 a Atchinson, e all’eta’ di 23 anni Amelia Mary Earhart si reca insieme al padre ad un raduno aeronautico presso il Daugherty Airfield a Long Beach in California e, pagando un dollaro, per la prima volta sale a bordo di un biplano, per un giro turistico di dieci minuti sopra Los Angeles. E’ in quell’occasione che Amelia decide di imparare a volare. Nell’aprile del 1928 il capitano Hilton H. Railey le propone di essere la prima donna ad attraversare l’Atlantico e il 17 giugno, a Galles, la Earhart si prende gli onori della gloria. L’8 aprile 1931, pilotando un autogiro Pitcairn PCA-2, stabilsce il record mondiale di altitudine di 18.415 piedi (5.613 metri). All’inizio del 1932 nessun altro pilota, a parte Lindbergh, aveva compiuto la trasvolata in solitaria; ci riesce Lady Lindy, come viene soprannominata, il 21 maggio impiegando quattordici ore e cinquantasei minuti per volare da Terranova a Londonderry nell’Irlanda del Nord. Il 24 agosto 1932 e’ la prima donna a volare attraverso gli Stati Uniti senza scalo partendo da Los Angeles (California) e arrivando a Newark (New Jersey). Nel 1937 sente di essere pronta per la sfida finale: vuole essere la prima donna a fare il giro del mondo in aereo. Dopo un tentativo fallito, il 1 giugno dello stesso anno, insieme con il navigatore Frederick J. Noonan, parte da Miami e comincia la trasvolata di ben 29.000 miglia che la portera’ a San Juan in Porto Rico e poi, seguendo la costa nord-orientale del Sud America, verso l’Africa e quindi in India. Il 29 giugno quando arrivano a Lae in Nuova Guinea, hanno fatto 22.000 miglia e ne mancano solo 7.000 per arrivare alla conclusione del viaggio. Poi, il disastro: all’alba del 2 luglio Amelia Earhart chiama insistentemente alla radio: ”Dobbiamo essere sopra di voi ma non riusciamo a vedervi. Il carburante sta finendo…” A nulla valgono i tentativi compiuti dalla guardia costiera per farsi notare. Probabilmente l’aeroplano si perde e precipita ad una distanza calcolabile fra 35 e 100 miglia dall’isola di Howland. La notizia fa presto il giro del mondo, l’allora presidente Theodore Roosevelt autorizza le ricerche con l’impiego di nove navi e 66 aerei per un costo stimato di circa quattro milioni di dollari. Le perlustrazioni vengono interrotte il 18 luglio dopo aver cercato su una superficie di 250.000 miglia quadrate di oceano. Sulla sorte di Mary Earhart si sono abbattute diverse teorie complottiste negli anni. Secondo un documentario di National Geographic ”Where’s Amelia Earhart?” del 2008, Amelia sarebbe stata prigioniera dei giapponesi con l’accusa di essere una spia e sarebbe morta giustiziata. Nel dossier sono raccolte numerose testimonianze, anche di soldati giapponesi che giurerebbero di aver incontrato la Earhart prigioniera insieme a Frederick J. Noonan tra le isole Marshall e Palau. rba/mau

Fonte:www.asca.it


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