motori

6 Ottobre 2016

Allarme radicalizzazione tra i dipendenti di Air France.

PAOLO LEVI:PARIGI

Guasti misteriosi ai motori, scritte Allah Akbar sugli aerei, ricorrenti episodi giudicati «anomali» hanno messo sul chi vive la direzione di Air France che teme una recrudescenza di radicalizzazioni fra i propri dipendenti.

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Tra i fatti emersi un aereo che si sarebbe visto rifiutare il permesso di atterraggio in quanto «pilotato da una donna». Secondo una indiscrezione del settimanale Canard Enchainé, la compagnia non parla di rischi per personale e clienti ma un comandante avrebbe di recente rifiutato di decollare dopo un ennesimo «incidente».

Scritte “Allah Akbar” su 40 aerei
Air France ha di recente sporto denuncia dopo aver constatato che la scritta Allah Akbar era stata tracciata con delle bombolette su una quarantina di aerei, in corrispondenza degli sportelli che si aprono sui serbatoi di carburante.

Diverse anomalie tecniche sarebbero state notate poi sui motori al momento della «check-list», i test prima del decollo.

Dopo un’inchiesta interna, un francese convertito all’islam, impiegato di Air France, è stato identificato come sospetto. Le Canard Enchainé riferisce che l’uomo, scoperto, si è dato alla fuga ed è stato successivamente localizzato nello Yemen. Altri due dipendenti, che lo conoscevano, sono sospettati di aver manomesso diversi scivoli di evacuazione nell’officina in cui lavoravano.

Episodi sospetti
Fra gli episodi sospetti, un agente di pista che, all’inizio di agosto, ha rifiutato di far atterrare un aereo con il pretesto che ai comandi c’era un pilota donna e la «scomparsa» di Israele sulle cartine diffuse ai passeggeri di un volo Los Angeles-Tel Aviv con scalo a Parigi. I

noltre, su un volo in Marocco si è trasformato, sempre sulle mappe del percorso diffuse in volo, in «Califfato». L’inchiesta ha permesso di risalire a un impiegato di una società partner incaricato della programmazione dei piccoli monitor a disposizione dei passeggeri.

Autorizzazioni ritirate
I servizi di informazione, con il rinforzo della polizia, devono sorvegliare l’operato di 90.000 dipendenti suddivisi in 900 imprese, comprese quelle satelliti e fornitrici di servizi. Lo scorso novembre, una perquisizione aveva permesso di individuare personale schedato «S» (a rischio radicalizzazione) in possesso di badge di accesso alle piste.

Da allora, 73 di tali autorizzazioni sono state ritirate.

Fonte: www.lastampa.it/


4 Febbraio 2016

I motori d’aereo Rolls-Royce, realizzati in parte in Irpinia, finiscono in una maxi commessa.
La Norwegian Air shuttle, compagnia aerea low cost norvegese, ha ordinato, infatti, motori Rolls-Royce Trent 1000 per 19 nuovi aerei Boeing 787 Dreamliner

Norwegian Air shuttle

Il motore Rolls-Royce Trent 1000 è già in parte costruito in Italia dalla società Fly, ala trentina del gruppo metallurgico veneto Forgital, e da EMA – Europea Microfusioni Aerospaziali, azienda irpina che risiede a Morra De Sanctis.

Rolls-Royce si è aggiudicata l’ordine da $2,7mld da Norwegian per motori e servizi per 19 Boeing 787 Dreamliner.
I motori sono costruiti parzialmente in Italia ed in particolare in Trentino ed in Campania.

All’interno dell’ordine un pacchetto di servizio a lungo termine TotalCare per questi motori e per altri che equipaggeranno 11 Boeing 787 che la compagnia aerea norvegese ha già ordinato con contratti di leasing.

Il valore dell’ordine ammonta a 2,7mld di dollari.

Fonte:www.irpinianews.it/


1 Febbraio 2016

Una parte dei 600 milioni di dollari andranno allo stabilimento Avio Aero di Brindisi e al Politecnico di Bari per sviluppare un nuovo laboratorio.

motori aereri

Investimenti per oltre 600 milioni di dollari in Italia nell’arco di un quinquennio. E parte di questi fondi arriveranno anche in Puglia grazie all’intesa siglata a Firenze (denominata “Progetto Galileo”) da Ge Oil & Gas alla presenza del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, del presidente e ad di General Electric, Jeff Immelt, del presidente e ad di Ge Italia, Sandro De Poli, del presidente e ad di Ge Oil & Gas, Lorenzo Simonelli, e del presidente di Nuovo Pignone, Massimo Messeri.

Grazie agli investimenti previsti nell’intesa firmata oggi, nella sede della presidenza della Regione, che saranno destinati alla ricerca, allo sviluppo e all’innovazione tecnologica in Italia, Ge Oil & Gas consolida la propria presenza nel Paese e rafforza la collaborazione con il tessuto accademico, industriale ed economico delle Regioni in cui opera.

In particolare la Toscana, dove si trova la sede più importante della divisione Ge Oil & Gas-Nuovo Pignone, presente anche in Lombardia, Calabria e Puglia.
In particolare, il protocollo d’intesa prevede 200 milioni di euro di investimenti nei prossimi 4 anni in Piemonte, Puglia e Campania, le regioni dove sono impiegati i circa 4.000 dipendenti italiani dell’azienda.

Gli investimenti nell’innovazione dei processi produttivi mirano a tenere alta la competitività tecnologica degli stabilimenti di Avio Aero, mentre gli investimenti in Ricerca & Sviluppo garantiranno all’azienda di espandere il proprio ruolo nei programmi aeronautici del futuro. In Puglia Avio Aero e il Politecnico di Bari stanno per dare vita a un nuovo laboratorio, l’Apulia Development Centre for Additive Repair, per sviluppare procedure di riparazione per componenti di motori aeronautici mediante tecnologie innovative basate anche su sistemi laser.

Le procedure di riparazione
sviluppate e ottimizzate nel laboratorio verranno poi industrializzate, a partire dal 2018, nello stabilimento Avio Aero di Brindisi e utilizzate per il recupero di componenti in servizio, allungando il ciclo di vita dei motori aerei.

Le nuove attività impegneranno 10 ricercatori che si aggiungeranno ai 40 già attivi nell’Energy Factory Bari (Efb), il laboratorio nato nel 2010 tra gli stessi partner, per sviluppare tecnologie innovative nell’aerospazio e nell’energia.

Fonte:bari.repubblica.it/


29 Marzo 2014

I ladri entrati nell’hangar fanno razzia di ultraleggeri

Sono penetrati nell’hangar e hanno fatto razzia dei motori degli aerei ultraleggeri custoditi in via Prato delle Donne, ad Aguscello.

Il furto si è consumato nella notte tra mercoledì e giovedì. Ignoti hanno forzato la sbarra di protezione del cancello d’ingresso e asportato uno dopo l’altro cinque motori di proprietà di amatori per poi caricarli su un mezzo pesante e fuggire indisturbati senza lasciare traccia.

A scoprire il colpo (del valore di circa 50mila euro) sono stati gli stessi amatori che frequentano l’hangar la mattina dopo. Sul furto indagano i carabinieri.

Fonte:www.estense.com



di

 

Musicisti in volo: con “Helicopter String Quartet” di Karlheinz Stockhausen si inaugura il festival della laguna. L’insolita partitura fu scritta per l’Arditti Quartet che lo esegue oggi e ne parla in questa intervista.

Musica per elicotteri. Musica in volo. Musica che assorbe e rilancia le sonorità del cosmo. Musica che traccia cerchi aerei e disegna utopie. Karlheinz Stockhausen, il più megalomane, discusso e provocante compositore del secondo Novecento (nato nel 1928 e morto nel 2007), scrisse per gli strumentisti dell’Arditti Quartet un pezzo senza confronti né precedenti, l’Helicopter String Quartet, che debuttò all’Holland Festival nel 1995.

Partitura vertiginosa. Tanto vertiginosa quanto perversa (per difficoltà di realizzazione), l’opera isola gli intrepidi membri dell’ensemble nelle cabine di quattro elicotteri guidati nei cieli dai rispettivi piloti. E prevede che suonino, ognuno per proprio conto, a 1500 metri d’altezza. I “canti” dei due violini, della viola e del violoncello si uniscono tecnologicamente e a distanza, mischiandosi col suono dei motori, delle pale, delle nuvole e del vento. Alla riproposta di quest’impressionante composizione  –  ripresa solo tre volte, di cui una a Roma nel gennaio 2009  –  viene affidata il 4 ottobre l’apertura della 75esima Biennale Musica di Venezia, intitolata “Altro spazio, altro suono” e articolata come un intreccio, secondo innumerevoli varianti, di due elementi-cardine del pensiero musicale contemporaneo, cioè lo spazio e la voce.

Una commissione. Con la sua folle e unica capacità di “teatralizzare” la musica e di “spazializzare” il suono, Stockhausen stabilì l’avvio del concerto all’interno di una sala (nel caso di Venezia sarà la Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido, inizio ore 15) con la presentazione dei quattro musicisti, e ne fissò il termine col loro ritorno sulla terra, in tempo per prendere gli applausi del pubblico, che di volta in volta segue il concerto aereo su un grande schermo pronto a restituire in tempo reale le immagini e i suoni delle performance musicali dentro gli elicotteri. “Fui io a decidere di commissionare un brano a Stockhausen, pensando che avrebbe composto un normale quartetto d’archi”, racconta il violinista inglese Irvine Arditti, capofila del gruppo che porta il suo nome e dedicatario di tante opere importanti. “Fin dall’adolescenza adoravo Stockhausen: avevo quindici anni quando andai a Darmstadt per incontrarlo. La sua musica siderale e visionaria era un mito per me, che ero totalmente disinteressato al pop. Dopo la formazione del Quartetto Arditti lo contattai per chiedergli un pezzo, e quando mi mandò i dettagli del progetto pensai che fosse impazzito. C’erano istruzioni nette e rigorose. Gli dissi che nessuno avrebbe mai prodotto un tale kolossal e gli proposi di usare un nastro registrato per il rumore delle eliche che avrebbe dovuto mixarsi al suono degli archi. Replicò furente di aver ricevuto in sogno il piano dell’esecuzione. L’ebbe vinta lui, e l’Helicopter String Quartet debuttò ad Amsterdam in modo fedele alle sue indicazioni”.

Motori e suoni.Irvine Arditti, che compie sessant’anni il 16 ottobre (festeggerà con un concerto alla Wigmore Hall di Londra), è uno dei massimi campioni della musica contemporanea: “Il nostro repertorio è sterminato”, dice riferendosi al Quartetto Arditti. “Comprende centinaia o forse migliaia di pezzi fatti apposta per l’ensemble, e tra gli autori ci sono Carter, Boulez, Ligeti, Cage, Xenakis e Berio. Stimolare i compositori alla creazione ed esserne stimolato è l’interesse che occupa tutta la mia vita”. L’Helicopter String Quartet è l’unico brano da lui eseguito che non ha mai potuto ascoltare dal vivo: “Non riesco a sentirlo mentre suono nel mio elicottero perché il rumore del contesto mi sommerge”. Sostiene che “oggi la musica ha bisogno di grandi accadimenti” e che l’immenso gioco concepito da Stockhausen “è così spettacolare da destare la curiosità della gente per la sperimentazione musicale, conducendola ad aprire i suoi orizzonti”.

In cartellone anche domani. Alla Biennale di Venezia, col suo gruppo, sarà protagonista di un secondo appuntamento, il 5 ottobre, “nella relativa sicurezza di uno spazio normale, a Cà Giustinian”. Accanto a brani di Rebecca Saunders, Evis Sammutis e Andrea Portera, vi figura il Quartetto n. 5 di Elliott Carter, di cui gli Arditti hanno registrato l’intera produzione quartettistica. “Scritto per noi, questo brano mette in scena lo stesso processo della sua esecuzione, fino alla discussione dei musicisti su ogni movimento interpretato”.
Se gli si domanda quanto e come sia cambiata la nuova musica rispetto alle “scandalose” e arrabbiate opere dell’ultima fetta di Novecento, risponde “che oggi l’avanguardia non deve più scioccare, come un tempo. Prima spezzare i ponti col passato era una necessità per i compositori; ora invece non si è più ossessionati dalla voglia di uccidere i maestri. Ogni musica è interessante oppure non lo è, a prescindere da intenti dimostrativi”.   

Fonte:www.repubblica.it


28 Febbraio 2013

Sbarca sul digitale terrestre il nuovo
canale tv.

Un nuovo canale televisivo approda nel variegato mondo del digitale terrestre: si chiama Dinamica Channel, è visibile sui canali 120 e 249, si propone di diventare un punto di riferimento per gli appassionati di motori. Aviazione, nautica, auto e moto sono gli argomenti principali all’interno di un palinsesto comprendente una trentina di programmi. «Dinamica Channel – sottolinea l’editore Tiziano Scanferla – nasce dalla voglia di creare un canale nazionale dedicato a motori, velocità, barche e tutto ciò che rappresenta la possibilità di muoversi e correre». 

 La redazione è guidata dal giornalista Franco Bobbiese, a lungo conduttore su Italia Uno del contenitore «Fuori Giri» con cui si commentavano le gare della moto Gp, e comprende fra gli altri Saverio Garaguso, a cui è affidato il racconto della storia delle automobili, e Max Temporali, specialista nelle sfide tra i campioni delle due ruote. 

 La maggior parte delle trasmissioni vengono realizzate negli studi milanesi di via Gioacchino Belli. 

Fonte:www.lastampa.it


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