Trasporto aereo. Blue Panorama e la nuova procedura di “Concordato preventivo”. Il punto…

25 Ottobre 2012da PIERGIORGIO GOLDONI

Roma, Italia – Entrando nel merito, la situazione è meno semplice di quanto a prima vista potrebbe sembrare.

(WAPA) – Blue Panorama Airlines SpA comunica di aver richiesto l’ammissione alla procedura di concordato preventivo in continuità ai sensi del Decreto Sviluppo. Questo l’incipit del comunicato-stampa diffuso dal vettore aereo.

Con il Decreto Legge del 22 giugno 2012 , n. 83 “Misure urgenti per la crescita del Paese” ,art. 33, Capo III, il Governo ha reintrodotto nel Diritto fallimentare nazionale la possibilità per le imprese di accedere alla Amministrazione controllata che consente loro di procedere alla riorganizzazione aziendale in un clima di relativa tranquillità, al riparo dai creditori.

Entrando nel merito, la situazione è meno semplice di quanto a prima vista potrebbe sembrare.

A seguito della richiesta di Blue Panorama di ammissione alla procedura di amministrazione controllata, l’Enac, Ente nazionale per l’aviazione civile, ha comunicato che in accordo ai Regolamenti europei, ha provveduto a sospendere a Blue Panorama la licenza; contestualmente ha rilasciato una licenza provvisoria :”.. Il rilascio della licenza provvisoria è un provvedimento previsto dall’attuale normativa europea per quei vettori che, a fronte di difficoltà finanziarie, presentino un realistico piano di ristrutturazione aziendale da attuare nell’arco di dodici mesi”.

In effetti una delle novità introdotte nella legislazione, meritevole di apprezzamento, è il fatto che l’impresa in difficoltà possa chiedere di essere ammessa al concordato preventivo semplicemente con la mera presentazione della domanda di ammissione, con facoltà di integrarla successivamente con ulteriore documentazione di piano e della relativa tempistica.

Appare perciò quanto meno ottimistica l’asserzione dell’Enac con riferimento ad un “Realistico piano” che in realtà, salvo smentita, è: ancora da definire, essere condiviso dal professionista che deve essere designato dal vettore aereo, ed accettato dal giudice.

Purtroppo, e lo diciamo con dispiacere, il problema viene da lontano perché non si è compreso che la gestione complessiva delle risorse disponibili nel sistema aviazione nazionale, (intendendiamo con questo includere vettori aerei, gestori aeroportuali, passeggeri e Governo), è stata dissennata e, per l’appunto non ha fatto “Sistema”.

Non molto tempo fa gli operatori, attraverso la loro associazione facevano presente che:” in questo momento economico, molte compagnie sono in uno stato di drammatica difficoltà, alcune già fallite, …”.
Se qualcuno dubitava di queste asserzioni, il piatto è servito. Dopo Windjet, ecco Blue Panorama in amministrazione controllata. Chi il prossimo?

AVIONEWS aveva in passato già denunciato, inascoltata, le asimmetrie economiche ed operative di cui alcuni vettori stranieri low-cost si avvantaggiano sfruttando le diverse legislazioni vigenti in Europa, attingendo risorse offerte dagli scali in maniera a volte poco trasparente, senza che nessuno abbia fatto nulla per impedirlo.

La verità è che talvolta gli interessi di breve periodo prevalgono su una visione strategica e lungimirante.

Due esempi :
aeroporto di Verona, la società di gestione aeroportuale dopo aver concesso incentivi più o meno trasparenti alla low-cost Ryanair, “Tanto a passeggero”, si accorge finalmente che tale prassi commerciale apre un buco nel conto economico e ritira gli incentivi.

Ryanair, armi e bagagli se ne va, e dall’oggi al domani avrebbe lasciato i veronesi senza collegamenti, se non fosse stato che un vettore nazionale ci ha messo una toppa. Proprio come è successo con Windjet, in cui Alitalia, Meridiana Fly –Italy e Blue Panorama hanno cercato di arginare i disservizi che hanno subito le migliaia di passeggeri che avevano comprato biglietti diventati inutilizzabili e rimasti a terra;

in presenza di una situazione economica delicatissima, definita dallo stesso premier Mario Monti “L’orlo del baratro”, due società di gestione aeroportuale, quella di Roma e quella di Venezia ottengono dall’Enac l’aumento delle tariffe, in alcuni casi anche del 97%, come denuncia Assaereo, giustificato dalla promessa di futuri investimenti, al di fuori quindi della logica per cui le tariffe devono essere proporzionate ai servizi offerti e che gli investimenti dovrebbero essere fatti attingendo al capitale di rischio dell’impresa e non farselo pagare, in posizione monopolista, dai suoi clienti. Tutto ciò, naturalmente, mentre i diretti concorrenti delle nostre compagnie che riescono ancora ad assicurare i collegamenti da scali principali (Fiumicino e Venezia), combattono con le low-cost che si guardano bene a loro volta, dall’utilizzare i grandi aeroporti ne ne aggirano gli alti costi.

Ci viene proprio da pensare che l’Italia avrebbe proprio bisogno di un’autorità di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell’aviazione civile.

(Avionews)
(NatBru)

Fonte:www.avionews.it

PIERGIORGIO GOLDONI

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