2013 Dicembre

Tutte le news dall’Aeroclub di Modena

22 Dicembre 2013

Lam Kok, 46 anni aveva appena acquistato un castello e dei vigneti nella Gironda francese.

Kam Lok poco dopo l’acquisto del castello nella Gironda francese (Afp)

Kam Lok poco dopo l’acquisto del castello nella Gironda francese (Afp)

Drammatico incidente nella Francia meridionale. È stato ritrovato il corpo senza vita del figlio 12enne del miliardario cinese Lam Kok, entrambi a bordo di un elicottero precipitato venerdì sera nella Gironda francese finendo nel fiume Dordogne. Poche le speranze di ritrovare vivi gli altri tre passeggeri.

 L’INCIDENTE – Il miliardario cinese Lam Kok aveva appena concluso l’affare per l’acquisto di un castello e dei suoi vigneti nella regione francese del Dordogne quando l’elicottero con cui sorvolava la proprieta, su cui era salito insieme al figlio di 12 anni, al venditore, James Gregoire e a un interprete, è precipitato. La moglie di Kok, anche lei invitata alla perlustrazione dall’alto del vigneto, di circa 65 ettari, aveva rinunciato per paura del velivolo.

 IL MILIARDARIO – Lam Kok, 46 anni, è il numero uno del gruppo di Hong Kong Brilliant, gruppo industriale specializzato in produzione di te e in catene alberghiere. Pilota del velivolo James Gregoire, ex proprietario della vigna Chateau de la Riviere insieme a un interprete. La vendita del vigneto, che produce il Bordeaux Fronsac, aveva avuto un gran richiamo mediatico in Francia perché considerata come il primo investimento cinese nell’industria vinicola locale.

Fonte:www.corriere.it


22 Dicembre 2013

Lam Kok aveva appena acquistato un grande vigneto nell’area di Bordeaux. Con lui c’erano il figlio di 12 anni, il cui corpo è l’unico finora recuperato, un consulente-interprete e il cittadino francese che gli aveva venduto la proprietà

BORDEAUX – Il miliardario cinese Lam Kok aveva appena acquistato un grande vigneto nella regione di Bordeaux e stava sorvolando la nuova proprietà quando l’elicottero su cui viaggiava è precipitato nel fiume Dordogna. Con lui c’erano il figlio di 12 anni, un consulente finanziario e interprete di nazionalità cinese, il francese James Gregoire, che aveva venduto all’uomo d’affari Château de La Rivière ed era ai comandi del velivolo. Finora è stato ritrovato soltanto il corpo del bambino. E ci sono pochissime speranze di trovare ancora in vita qualcuno degli altri occupanti dell’elicottero.

Lam Kok, 46 anni, presidente del Brilliant, è stato un pioniere degli investimenti asiatici nel settore vinicolo francese. Si occupava di commercio di tè d’alta qualità e immobili di lusso.

L’incidente, le cui cause restano da chiarire, è avvenuto durante un volo per celebrare la compravendita e ammirare i 65 ettari di vigneto. Un affare indicato da fonti locali come il più importante, in termini di valore economico, mai concluso da un cinese nel settore vitivinicolo della regione

Nella foto l’avvocato della famiglia Kok, Rnlin Shi, parla con i poliziotti francesi (afp)

Fonte:www.repubblica.it


21 Dicembre 2013

Trasvolata da record di due piloti italiani.

Partiti da Cassola (Vicenza) lo scorso ottobre Antonio Forato e Roberto Bisa hanno sorvolato 16 Stati, oceani compresi, a bordo di ultraleggeri da turismo percorrendo 22mila km. Ora contano di entrare nel Guinness dei primati .

01 novembre 2013

Si è conclusa oggi a Southport, sulla Gold Coast del Queensland, 600 km a nord di Sydney, la trasvolata da record degli aviatori italiani Antonio Forato e Roberto Bisa, che contano di entrare nel Guinness dei primati con il viaggio dall’Italia all’Australia in ultraleggeri, un’impresa che hanno chiamato ‘Riding the skies’ (Cavalcare i cieli). Nessuno infatti ha mai realizzato una sorvolata di 22.000 chilometri e 16 Paesi, oceani compresi, a bordo di ultraleggeri da turismo: un Flysyntesys Texan Top 100 e un Technam P92 Eaglet, che hanno un’autonomia di 7-8 ore.

Sorvolando 16 paesi
Partiti da Cassola (Vicenza) lo scorso otto ottobre, Forato e Bisa hanno attraversato Grecia, Medio Oriente, Golfo arabico, Pakistan, India, Birmania, Tailandia e Indonesia prima di attraversare l’Australia fino alla costa orientale. I due aviatori hanno dovuto però rinunciare alla meta prevista di Sydney per ostacoli burocratici. Dopo aver ‘invaso’ lo spazio aereo di Brisbane per evitare le nuvole e la scarsa visibilità, un controllo ha evidenziato la mancanza di un requisito per i loro aeroplani. “E’ stata una grande impresa! Solo ora comincio a rendermi conto di tutto quello che abbiamo fatto”, ha detto all’Ansa Roberto Biso.

Atterraggio di emergenza in Pakistan 
“Grazie anche al ‘calore’ di tutti gli amici, di appassionati di volo e anche delle persone comuni che in tutti questi giorni ci hanno dimostrato, abbiamo superato momenti veramente difficili: l’attraversamento del deserto egiziano senza scalo, poi quello dell’Arabia Saudita, il Pakistan, con il primo atterraggio di emergenza, e a Pasni, in una regione del Pakistan in guerra da più di 10 anni”. “Un altro momento difficile è stato l’atterraggio a Krabi in Tailandia, nel bel mezzo di un temporale di proporzioni bibliche, dove siamo atterrati davvero oltre il limite delle possibilità dei nostri mezzi, e lì Antonio ha danneggiato il suo aereo, dovendo far arrivare dall’Italia con un volo speciale una nuova elica e un nuovo carrello anteriore. 

La difficoltà più grande? Trovare la benzina!
L’attraversamento del Mar di Timor, poi, è uno dei più pericolosi al mondo soprattutto se o con un aereo monomotore, figurarsi con un ultraleggero! E infine, lo sconfinato deserto Australiano”. Nell’insieme, la parte più stressante è stata quella di “ottenere le autorizzazioni” e trovare della benzina in scali “che sono abituati a gestire i Boeing e che non hanno nemmeno un imbuto”.

Fonte:www.rainews.it


21 Dicembre 2013

Un piccolo impegno finanziario per un ambizioso supporto al turismo: un campo volo all’alpe Giumello.

La giunta del sindaco Pina Scarpa ha dato il via al progetto per realizzare una pista di atterraggio per i veicoli ultraleggeri Ulm e aerei che sarà ottenuta con una semplice operazione di livellamento del terreno, senza altre incombenze particolari, nemmeno la necessità di avere un gestore.

«Giumello si presta molto bene per l’atterraggio – spiega Scarpa -. Tempo fa ci contattò un pilota dell’Alitalia che era venuto a suggerire di fare una pista, rimuovendo soltanto alcune zolle e battendo il terreno. Non siamo riusciti e poco tempo fa un pilota francese ha chiesto la stessa cosa, dopo avere fatto delle fotografie dall’alto con il Gps».

Questa volta la giunta ha deciso: «Avevamo ancora qualche spicciolo a disposizione – continua il sindaco – Ci sembra un tassello importante per promuovere il territorio. Ci daranno una mano gli esperti dell’associazione di volo. Dovremo mettere qualche segnale e fare una convenzione con l’associazione per autorizzare l’uso. Verrà pronta in pochissimo tempo e si potrà usare anche in inverno, con la neve».

Fonte:www.laprovinciadilecco.it


21 Dicembre 2013

Le spese pazze in Regione Lombardia…

Sono undici i consiglieri regionali di Pdl e Lega che dovranno chiarire alla Corte dei conti le ragioni dei rimborsi chiesti per spese non legate alla politica. Tra i casi curiosi quello del leghista che ha acquistato 22 cornici.

Catering a tre stelle e aerei di carta: le spese pazze in Regione LombardiaEccola la ‘mala gestio’ dei soldi pubblici. Quei soldi che finiscono nelle tasche dei consiglieri regionali sotto forma di rimborsi per spese che, secondo la legge, dovrebbero essere strettamente legate al loro mandato. Ma che – e lo raccontano le tante inchieste degli ultimi anni, in tutta Italia e su quasi tutti i partiti politici – sono spesso spese personali, personalissime. La procura della Corte dei conti della Lombardia, dopo aver analizzato tutto il materiale raccolto dalla guardia di Finanza al Pirellone, ha notificato 11 inviti a dedurre per altrettanti consiglieri di Pdl e Lega (otto, più tre capigruppo che si sono alternati tra il 2008 e il 2012 e che hanno firmato i rimborsi), accusati di aver prodotto un danno erariale di 506.279,57 euro.

Pdl e Lega, i rimborsi per night e sigarette

Mazzi di fiori e ristoranti per Idv e Sel

Nicole Minetti, rimborsi illegali per ‘Mignottocrazia’

Angelo Giammario. L’ex consigliere del Pdl (che interpellato da noi non ha voluto dare spiegazioni sulle spese sostenute) è il recordman dei rimborsi, con un totale di 114.486,36 euro contestati dalla magistratura contabile. Tra le altre cose dovrà spiegare, entro 30 giorni, l’evento di comunicazione costato, l’11 novembre 2008, 2.160 euro di attrezzature video e audio e altri 3.586 euro per imprecisati servizi. Tra le sue spese, decine e decine di ricariche telefoniche di importi variabili (da 10 a 50 euro, ma la Regione pagava già al consigliere un telefono cellulare con relativo contratto telefonico), taxi e affitto di auto con conducente. Così i 496 euro di “consumazioni varie” al bar dell’hotel Bulgari, e i 4.410 euro di inviti di Natale.

Sante Zuffada. Altro ex consigliere Pdl, altro conto da salasso: 112.667,54 euro che, per la guardia di Finanza, mal si sposano con le necessità istituzionali. Ogni mese, per esempio, il politico mette in conto alle casse pubbliche il canone di locazione del Telepass (6 euro) e i pedaggi autostradali. Che si sposti molto con la sua auto è certo: ogni tre, quattro giorni, produce una nota rimborso per carburante, per 50 euro ogni volta, in media (i consiglieri hanno già, però, un rimborso chilometrico in cui questa spesa è compresa), Se non sono spese per muoversi, sono spese per mangiare.

Carlo Saffioti. Terzo posto ancora per un pidiellino, al quale vengono contestate spese per 105.668,42 euro. Che a Natale manda cesti regalo commissionati a un’azienda di Bergamo (sua città natale) per 619 euro nel 2008 e per 755 euro l’anno successivo. Da ‘Vittorio’, il famoso ristorante a Brusaporto, commissiona un catering per 26 coperti il 25 settembre 2010: totale spesa 3.198 euro, e ci torna il 5 gennaio 2011, spendendo 500 euro per 4 menù fissi da 100 euro più le bevande. Incomprensibile anche per i magistrati la voce ‘Fermo posta di Kiara sas’ che torna per tre volte, con importi da 8 a 24 euro.

Marcello Raimondi. L’ultimo pidiellino si ‘ferma’ a 69.153,26 euro di rimborsi non conformi, che spende soprattutto in ricariche telefoniche di varie utenze, rifornimento di benzina e gasolio e parcheggi, ma senza dimenticare la tecnologia: proiettore (730 euro), macchina fotografica (520 euro) e telecamera (219 euro) comprati tutti il primo marzo 2008. A novembre 2011 nuovo rifornimento: due computer (uno da 1.469 euro e uno da 1.090), una tv Lcd (1.040 euro) e un masterizzatore da 225 euro. Il 31 dicembre dello stesso anno spende in un sol colpo 3.672 euro per un notebook, hard disk esterno, mouse, pen dirve, distruggi documenti, fotocamera e altro. Tra i rimborsi mette anche un euro di sosta nel parcheggio di Orio al Serio.

Cesare Bossetti. Al leghista è contestata una spesa di 22.871,25 euro fatta di tantissime consumazioni al bar (anche per due caffè, 1,60 euro, e quasi ogni mattina per la colazione pagata per due persone 4,60 euro) e al ristorante per più coperti, anche se con conti finali contenuti. Ha una passione per le cornici: nel 2010 spende 384 euro per 8 cornici misura 70 per 100, altri 672 euro per 14 cornici.

Alessandro Marelli. La Corte dei Conti contesta all’ex consigliere del Carroccio 30.863,39 euro di spese, più varie rispetto al collega Bossetti. Marelli, infatti, spende 15,5 euro per ‘aerei di carta più altro’ ed è un affezionato frequentatore del pub ‘The Purty kitchen’ di Brescia: qui, spesso, paga ‘birre e stuzzichini’ per tavolate numerose, con importi variabili. A Gussago, invece, si serve spesso alla macelleria Alebardi: qui spende anche 89,80 euro in una volta (e scappa, in un caso, l’indicazione “acquisto carne”).

Ugo Parolo. Leghista, è l’unico, tra gli otto, ancora in Consiglio Regionale. La sua linea di difesa? “La legge ce lo consentiva, e fin quando c’era abbondanza alla gente non interessava,cosa ci facevamo rimborsare”. Ha speso 17.835,35 euro in pranzi, cene, pizze da asporto, attrezzature tecnologiche. A marzo 2011, nel giorno del suo compleanno, si fa rimborsare 72 euro di ristorante.
 
Roberto Pedretti. È il leghista che spende di più, 32.734 euro, tra penne stilografiche da 205 euro, tele stampate da 960 euro, francobolli in quantità industriale (900 euro in un solo giorno), bottiglie di Chardonnay e ricariche telefoniche.

http://milano.repubblica.it


21 Dicembre 2013

Un deciso taglio alla flotta aerea e alle auto blu. Si muove su questi binari la spending review messa in atto dalla Presidenza del Consiglio. A sintetizzare i contenuti degli interventi è il segretario generale Roberto Garofoli. «Con alcune mie direttive di giugno abbiamo provveduto ad una significativa contrazione degli aerei di Stato vendendone 3 di 10, con un valore ricavato di 50 milioni che il Presidente ha deciso di destinare alle esigenze della Protezione civile» afferma in un’intervista pubblicata sul sito dell’Agdp, Associazione dirigenti delle pubbliche amministrazioni. «Nelle nostre stime i restanti 7 aerei – spiega Garofoli – sono adeguatamente sufficienti a soddisfare le esigenze per le quali è prevista una flotta di Stato, tra cui, è bene ricordarlo, non solo gli spostamenti delle autorità politiche (sotto la attuale gestione ormai ridotti a numeri davvero esigui), ma anche quelli umanitari, sanitari e di sicurezza». «Abbiamo anche provveduto ad una significativa contrazione delle auto in dotazione alla Presidenza (16); è stata ridisciplinata l’intera materia delle missioni, con l’introduzione di condizioni molto rigorose». Inoltre, rimarca il segretario, «stiamo lavorando al tema degli immobili con l’obiettivo di ridimensionare la spesa per fitti passivi che la Presidenza sostiene: stiamo registrando una collaborazione dell’Agenzia del Demanio e del Ministero della Difesa. Spero non ci sfugga questa occasione».

Fonte:www.online-news.it


21 Dicembre 2013

Viviamo in un mondo in cui i diritti umani sono violati praticamente a tutti i livelli, familiare, locale, nazionale e planetario.

leonardo boffIl Rapporto annuale di Amnesty International 2013, che copre 159 paesi con riferimento al 2012, fa esattamente questa constatazione dolorosa. Invece di avanzare nel rispetto della dignità umana e dei diritti degli individui, dei popoli e degli ecosistemi stiamo regredendo ai livelli di barbarie. Le violazioni non conoscono confini e le forme di questa aggressione sta diventando sempre più sofisticate.

La forma più vigliacca è l’azione di “droni”, aerei senza pilota che da una base in Texas, guidati da un giovane soldato su un piccolo schermo di televisore come se stesse giocando, è in grado di identificare un gruppo di afgani che stanno celebrando un matrimonio, e all’interno del quale presumibilmente dovrebbe esserci qualche guerrigliero di Al Qaeda.

Basta questa ipotesi per lanciare con un piccolo click una bomba che distrugge l’intero gruppo, con molte madri e bambini innocenti.

Si tratta di una forma perversa di guerra preventiva, iniziata da Bush e criminalmente portata avanti dal presidente Obama è venuta meno alle promesse elettorali, con riferimento ai diritti umani, sia sulla chiusura di Guantanamo, sia sull’abolizione del “Patriot Act (Antipatriottico), per cui chiunque all’interno degli Stati Uniti può essere arrestato con l’accusa di terrorismo, senza il bisogno di avvisare la famiglia. E’ un rapimento illegale che in America Latina conosciamo fin troppo bene. In termini economici così come sui diritti umani, si sta verificando una vera latino americanizzazione degli USA, nello stile dei nostri momenti peggiori dell’epoca del piombo delle dittature militari. Oggi, secondo il rapporto di Amnesty International, il paese che viola di più i diritti delle persone e dei popoli sono gli Stati Uniti.

Con la massima indifferenza, quale imperatore romano assoluto, Obama rifiuta di dare una giustificazione sufficiente sullo spionaggio mondiale che il suo governo sta facendo con il pretesto della sicurezza nazionale, su settori che vanno dallo scambio di e-mail amorose tra due amanti fino agli affari segreti e miliardari di Petrobras, violando il diritto alla privacy delle persone e la sovranità di un intero paese. La sicurezza annulla la validità dei diritti inalienabili.

Il continente che soffre la maggior parte delle violazioni è l’Africa. E ‘il continente dimenticato e invaso dai vandali. Le Terre sono acquistate (accaparramento di terre) da grandi corporazioni e dalla Cina per produrre in esse cibo per le loro popolazioni. Si tratta di un neocolonizzazione più perversa di quello precedente.

Migliaia e migliaia di profughi e immigrati per motivi di fame e di erosione della loro terra sono i più vulnerabili. Costituiscono una sottoclasse di persone, rifiutate da quasi tutti i paesi, “in una globalizzazione della insensibilità, come l’ha chiamata Papa Francesco. Drammatico, dice Amnesty International Report, è la situazione delle donne. Costituiscono più della metà dell’umanità, molte delle quali soggette a violenze di ogni tipo e in varie parti dell’Africa e dell’Asia ancora costrette a mutilazioni genitali.

La situazione del nostro paese è preoccupante dato il livello di violenza che imperversa dappertutto. Direi, non c’è violenza: siamo posti in strutture di violenza sistematica che pesano su più della metà della popolazione di origine africana, sugli indigeni che lottano per conservare la loro terra contro l’avidità impunita dell’agrobusiness, sui poveri in generale e sui LGBT , discriminati e persino uccisi. Perché non abbiamo mai fatto la riforma agraria, né politica, né tributaria assistiamo che le nostre città vengono circondate da centinaia e centinaia di “comunità povere” (Favele) dove i diritti alla salute, all’istruzione, alle infrastrutture e alla sicurezza sono garantiti deficitariamente. La diseguaglianza, un altro nome dell’ingiustizia sociale, provoca le principali violazioni.

Il fondamento ultimo del coltivare i diritti umani sta nella dignità di ogni persona umana e nel rispetto che gli è dovuto . Dignità significa che è un portatore di spirito e libertà che gli consente di modellare la propria vita. Il rispetto è il riconoscimento che ogni essere umano ha un valore intrinseco, è un fine in sé stesso e mai un mezzo per qualcos’altro. Nel volto di ogni essere umano, per quanto anonimo sia , ogni potere trova il suo limite, anche lo Stato.

Il fatto è che viviamo in una sorta di società mondiale che ha messo l’economia come suo asse strutturale. La ragione è solo utilitaristica e tutto, anche la persona umana, come denuncia il Papa Francesco è divenuto “una merce che, una volta utilizzata può essere gettata via”. In una tale società non c’è posto per i diritti, solo per l’interesse. Perfino il sacro diritto al cibo e al bere è garantito solo a chi può pagare. Altrimenti, starete ai piedi del tavolo, accanto a cani sperando che alcune briciole cadano dalla ricca tavola degli epuloni.

In questo sistema economico, politico e commerciale risiedono le cause principali, non esclusive, che portano alla violazione permanente della dignità umana. Il sistema attuale non ama le persone, solo la loro capacità di produrre e consumare. Per il resto sono solo olio esausto nella produzione.

Il compito, al di là dell’etica e dell’umanitario, è soprattutto politico: come trasformare questo tipo di società malvagia in una società in cui gli esseri umani possano trattarsi in modo umano e godere dei diritti fondamentali. In caso contrario, la violenza è la norma e la civiltà si degrada nella barbarie.

Leonardo Boff (traduzione di Antonio Lupo) da Adital


21 Dicembre 2013

(ASCA) – Roma, 20 dic – Neanche a Natale si ferma la battaglia commerciale tra i due piu’ grandi costruttori aeronautici mondiali, Boeing e Airbus. Stavolta, nello stesso giorno, il botta e risposta arriva sui programmi di lungo raggio di nuova generazione. Boeing ha infatti annunciato la decisione di Cathay Pacific di diventare il primo cliente asiatico del B777X , grazie a un ordine di 21 aerei. Dichiarato anche il valore dell’ordine, oltre 7 miliardi di dollari agli attuali prezzi di listino. La risposta di Airbus arriva con un ordine stavolta fermo per 6 A350XWB da parte di Air Caraibes ( tre dei quali attraverso il lessor ILFC ). Gli aeromobili entreranno in servizio tra il 2016 e il 2022, operativi sulle tratte da Parigi verso Guadalupa, Martinica, Saint Martin, Haiti, Santo Domingo e la Guyana Francese. gbt

Fonte:www.asca.it


21 Dicembre 2013

Da Hello Kitty ai Simpson passando per Pokémon, Signore degli Anelli, gli intramontabili personaggi Disney, Harry Potter e molti altri. Quando i bestioni dei cieli, per pubblicità, eventi o ricorrenze, si cambiano d’abito.

Certo, se hai paura di volare forse una livrea a tema non è il massimo, per un bestione dei cieli. Hello Kitty (sulla Eva, compagnia taiwanese), i Pokémon (sulla giapponese Ana) o Harry Potter (su AirTran), tanto per citarne tre, tolgono infatti agli aerei di Airbus, Boeing e tutti gli altri costruttori quell’aura di sacralità che in fondo rassicura un po’ tutti quando saliamo a bordo.

È un fatto semiotico: è come se, riempiendolo d’immagini, grafiche e scritte piazzate ad arte sulla fusoliera, l’apparecchio venisse in realtà denudato della sua austera e sempre uguale magia. Ma almeno ci guadagna in simpatia e leggerezza, infilandoci nella pancia di Pikachu. Tant’è che di velivoli brandizzati, personalizzati o appunto con la livrea speciale ridisegnata per le ragioni più diverse (marketing, promozione, eventi, pubblicità, ricorrenze storiche) se ne sono visti tantissimi, negli ultimi anni.

Cartelloni volanti”, li ha addirittura definiti Mashable. Tuttavia, nonostante quest’evenienza sia ormai abbastanza frequente, non finiscono mai di colpirci, quando li adocchiamo, sonnecchianti al gate di qualche aeroporto, in attesa d’imbarcarci per chissà dove. Oppure quando scorriamo le foto, anche del recente passato. Eccone 15 da ogni parte del mondo. E per i gusti di tutti i passeggeri.

Harry Potter

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Harry Potter

Il Boeing 717 della AirTran dedicato ad Harry Potter, in particolare al parco tematico del maghetto a Orlando, Florida (foto: Robert Kolek Lojza/Airliners.net)

Disneyland Tokyo

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Disneyland Tokyo

Nel 2001 Japan Airlines ha introdotto sei Boeing 747 dedicati all’anniversario di Disneyland Tokyo (foto: Robert Kolek Lojza/Airliners.net)

Pepsi Concorde

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Pepsi Concorde

Uno dei più impressionanti fu il famoso Pepsi Concorde, introdotto da Air France nel 1996 (foto: Robert Kolek Lojza/Airliners.net)

Disneyland

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Disneyland

Diverse le livree riservate a Disneyland dalla Alaska Airlines (foto: Robert Kolek Lojza/Airliners.net)

Simpson

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Simpson

Prima dei Lego, era arrivata per i Simpson la Western Pacific col suo Boeing 737-400 dedicato agli omini gialli (foto: Robert Kolek Lojza/Airliners.net)

Pokémon

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Pokémon

Anche gli interni dedicati ai mostriciattoli Pokémon per diversi velivoli della nipponica Ana (foto: Robert Kolek Lojza/Airliners.net)

Hello Kitty

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Hello Kitty

La gattina più famosa del mondo, Hello Kitty, ha trovato spazio, l’anno scorso, su un Airbus A330 della taiwanese Eva (foto: Robert Kolek Lojza/Airliners.net)

Il Signore degli Anelli

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Il Signore degli Anelli

Il Boeing 747 della Air New Zealand dedicato al Signore degli Anelli (foto: Robert Kolek Lojza/Airliners.net)

Lo Hobbit

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Lo Hobbit

Una tradizione, quella del Paese del regista Peter Jackson, proseguita anche per l’uscita del primo capitolo de Lo Hobbit (foto: Robert Kolek Lojza/Airliners.net)

Red Sox

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Red Sox

La JetBlue dedica invece un velivolo alla famosa squadra di baseball di Boston dei Red Sox: è uno degli sponsor (foto: Robert Kolek Lojza/Airliners.net)

Barcellona

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Barcellona

Turkish, uno degli sponsor del Barcellona, ha dedicato almeno un paio di livree speciali ai blaugrana (foto: Robert Kolek Lojza/Airliners.net)

Starcraft II

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Starcraft II

È stato il gioco per PC più venduto del 2010: la Korean Air dedicò a Starcraft II questo aereo (foto: Robert Kolek Lojza/Airliners.net)

Iron Maiden

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Iron Maiden

Sì, è lui: l’unico non commerciale della gallery. L’aereo degli Iron Maiden (usato fino al 2011), il cosiddetto Ed Force One. In realtà è un Boeing 757 (foto: Robert Kolek Lojza/Airliners.net)

Formula1

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Formula1

L’A330-243 dedicato al Gran Premio di Formula 1 dei Bahrain del 2008 da Gulf Air (foto: Robert Kolek Lojza/Airliners.net)

Alitalia

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Alitalia

Nel 2012 Alitalia ha lanciato, in occasione di un doc, la livrea storica su uno dei suoi A321. Sobrietà di un’altra epoca (foto: Robert Kolek Lojza/Airliners.net)

Fonte:www.wired.it


21 Dicembre 2013

Attenzione, qualcuno può spiarti dalla webcam del tuo computer

Alcuni ricercatori della Johns Hopkins University hanno dimostrato che è possibile attivare la telecamera del laptop senza accendere la luce che segnala all’utente che è in corso una registrazione. I test sono stati fatti su MacBook precedenti al 2008, ma gli studiosi ritengono che tecniche simili possano funzionare anche in computer recenti e di diverse marche.

GUARDI LO SCHERMO del tuo laptop e forse dovresti dire “cheese“. Anche se non puoi saperlo. Sì, perché qualcuno potrebbe essere lì a spiarti, senza lasciar traccia alcuna. Come? Grazie alla webcam incorporata e soprattutto se il computer ha già diversi anni di vita. Per la prima volta due ricercatori della Johns Hopkins University, Stephen Checkoway e Matthew Brocker, hanno infatti dimostrato che è possibile controllare da remoto la telecamera di un MacBook e accenderla senza attivare la luce verde usata da Apple per segnalare ai suoi utenti che è in corso una registrazione. Il tutto riprogrammando un chip contenuto nel dispositivo, il micro-controller, e sfruttando un software chiamato Remote Administration Tool (RAT) che permette a chiunque di gestire un computer attraverso la Rete.

I test sono stati limitati a un determinato modello di webcam montate da Apple nel 2007 e nel 2008 “ma le stesse tecniche  –  sostengono in una mail a Repubblica.it gli studiosi  –  possono funzionare anche con macchine più recenti e di marche diverse”.  In altre parole: se nel tuo portatile c’è una videocamera, può capitare di essere esposto agli sguardi di occhi indiscreti. Una novità? Non esattamente, almeno non per gli “smanettoni”. È il 1998, quando il gruppo hacker Cult dei “Dead Cow” presenta a Las Vegas il primo “supporto remoto”, BackOrifice: un RAT dalle capacità elementari. Screenshot dello schermo, trasferimento dei file, riavvio della macchina: sono solo il primo passo per arrivare al pieno controllo del sistema infettato. Compresa la telecamera interna. Oggi non è più un segreto che i criminali informatici, e gli agenti federali, siano in grado di osservare i nostri spostamenti da quel piccolo occhio robotico posizionato sopra i monitor: nel 2009  –  ad esempio  –  l’Università di Toronto ha rivelato che il governo cinese se ne è servito persino per sorvegliare i monaci tibetani, incluso il Dalai Lama.

Ma, finora, a contrastare le intrusioni massicce nei nostri computer hanno pensato i LED: le spie luminose pronte alla difesa della privacy, in grado di arginare la curiosità dei voyeur 2.0, lampeggiando non appena l’apparecchio si accende. Una sorveglianza quasi infallibile secondo il parere sia degli utenti sia delle compagnie hi-tech. Ma in agosto la loro efficacia è stata messa in discussione dalla testimonianza di Cassidy Wolf, la Miss Teen Usa, vittima di un ricattatore che, controllando il suo pc, è riuscito a scattarle delle foto mentre era nuda nella sua stanza. “Non ero consapevole che qualcuno mi stesse spiando“, ha dichiarato Wolf al The Today Show. “Non ne avevo idea, la luce della webcam non si è mai accesa”. Increduli? “Ora, per la prima volta, una ricerca dimostra pubblicamente che tutto ciò è possibile e come”, scrivono Ashkan Soltani e Timothy Berners Lee sul Washington Post, il primo a dare notizia dello studio di Checkoway e Brocker.

Per la precisione, a essere analizzate nel report dei due statunitensi, sono le iSight webcam installate nella prima generazione di prodotti Apple, compresi iMac G5, MacBook e MackBook Pro. Tutti fabbricati prima del 2008. Dei dispositivi dotati di un “hardware interlock” tra la webcam e il LED che non permette alla videocamera di attivarsi senza avvisare l’utente. Un sistema apparentemente perfetto ma che i due studiosi sono riusciti ad aggirare, consentendo a camera e luce di accendersi indipendentemente uno dall’altro. Spiega Checkoway: “I computer moderni sono una collezione di diversi dispositivi connessi tra loro, ognuno dei quali ha il suo processore”. Gli fa eco Charlie Miller, esperto di sicurezza per Twitter. “C’è più di un chip nel tuo computer. C’è un chip nella batteria, c’è un chip nella tastiera e un chip nella telecamera”.

Ed è proprio questa separazione che ha consentito ai ricercatori di riprogrammare il micro-controller dell’iSight e bypassare il sistema di sicurezza progettato dall’azienda di Cupertino, i cui responsabili – contattati lo scorso 16 luglio – non hanno voluto commentare questo teste. “Nessun informazione riguardo a possibili piani di mitigazione”, chiariscono Checkoway e Brocker. “Abbiamo sviluppato, e pubblicato gratuitamente, un codice sorgente che può rallentare gli attacchi ma non bloccarli in ogni caso”.  Non solo. Sistemi di controllo remoto più raffinati  –  avverte Morgan Marquis-Boire, un ricercatore dell’Università di Toronto – potrebbero già essere in grado di disattivare il LED. Come proteggersi, allora, dal pericolo di un’invasione? Scherza Miller: “La cosa più sicura da fare è mettere del nastro adesivo sulla camera”. 

Fonte:www.repubblica.it


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