Danneggiati quattro aerei Giallo a Bresso

L’ombra di una guerra tra soci…

Bresso, 6 aprile 2013 – Quattro aerei danneggiati nell’hangar dell’aeroporto di Bresso. Un episodio grave che potrebbe ricollegarsi alla guerra di «potere» all’interno dell’Aeroclub più grande d’Italia, difficile da catalogare come semplice atto vandalico. Qualcuno, in piena notte, si è introdotto negli hangar da poco rinnovati di via Gramsci ed ha danneggiato quattro piccoli aerei da turismo, rompendo vetri dei finestrini e bucando le ali. Ad un «Pa 23 i-angi» sono stati rotti i vetri, gli strumenti e un dispositivo Gps. Il contenuto di un estintore è stato scaricato nel serbatoio.

Un Cessna 172 ha subìto la rottura dei vetri, dei piani di coda e le antenne sono state divelte. Ad uno Sport Cruiser è stato rotto il tettuccio, sporcato con olio esausto l’interno, piegata l’elica e gli alettoni, rubate le cuffie, danneggiati tutti gli strumenti e staccate le antenne. Infine, è stato gravemente danneggiato anche un Piper Comanche che era già stato colpito la scorsa estate con modalità analoghe.

Quattro aerei diversi tra loro, due privati e due appartenenti alla piccola flotta dell’Aeroclub Bresso, nato pochi mesi fa dalla scissione dello storico Aeroclub Milano e oggi dislocato su un’area di 500 metri quadrati all’interno degli spazi di ricovero dell’Aeroclub Milano. In un comunicato il nuovo Aeroclub ha di fatto avanzato pesanti sospetti contro gli ex soci, con i quali proprio l’estate scorsa si è consumato un divorzio non indolore.

Una separazione avvenuta mentre l’aeroporto era occupato dai preparativi per la visita di Papa Benedetto XVI. Oggi, a capo del piccolo sodalizio c’è quell’Andrea Corte, avvocato, che per un breve periodo era stato nominato commissario dell’Aeroclub Milano nel pieno di un contenzioso che aveva letteralmente dilaniato l’unità sociale. L’Aeroclub Milano ha anche presentato un ricorso al Tar per estromettere dal campovolo di Bresso il club neonato. 

 Sul posto sono intervenuti la Digos di Milano e i carabinieri di Sesto San Giovanni. Nessuna pista è stata esclusa, dal dispetto, all’atto vandalico. Dunque, almeno per il momento è impossibile puntare il dito su qualcuno. Certo è che questo episodio ha costretto il Direttore della Circoscrizione Aeroportuale di Milano Linate a disporre una chiusura dello scalo per motivi di sicurezza per un periodo di tre mesi.

Fonte:www.ilgiorno.it

PIERGIORGIO GOLDONI

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