Siria, attacco aereo di Israele: raid contro missili per Hezbollah

ROMA – Attacco aereo di Israele in Siria. Lo ha riferito la Cnn citando almeno due fonti dell’amministrazione Usa e spiegando che il blitz non avrebbe avuto come obiettivo i depositi di armi chimiche ma un carico di armi. La notizia è stata smentita dall’ambasciatore siriano all’Onu, ma confermata dall’esercito israeliano.

Una fonte della sicurezza israeliana, citata da siti online locali, ha reso noto che Israele ha compiuto nella notte fra giovedì e venerdì un singolo raid aereo sulla Siria. Secondo quanto rilanciato dalla tv al-Arabiya e da altri media internazionali, sarebbe stato preso di mira un trasferimento di «missili sofisticati». La fonte, citata in forma anonima, non ha fornito ulteriori dettagli, né ha precisato dove fossero destinati i missili. È noto peraltro il timore d’Israele sul possibile passaggio di armi di alta precisione dall’arsenale delle forze di Damasco a quello delle milizie sciite libanesi di Hezbollah (alleate dell’Iran e del regime di Assad, ma nemiche giurate dello Stato ebraico), oltre che sull’eventuale rafforzamento di gruppi jihadisti filo al-Qaida nelle file degli insorti siriani.

A livello ufficiale, in ogni modo, le autorità israeliane – nel pieno del riposo del sabato – tacciono rifiutando qualunque dichiarazione. Interpellato sulle prime notizie di fonte americana a proposito del raid, un portavoce dell’ambasciata d’Israele a Washington si è da parte sua limitato a dire: «Noi non possiamo commentare queste informazioni, ma possiamo dire che Israele è determinato a prevenire il trasferimento di armi chimiche o di altro armamento che possa cambiare le carte in tavola (nei rapporti di forza regionali) dal regime siriano verso gruppi terroristici, e in particolare verso Hezbollah».

Un’incursione analoga d’Israele sulla Siria era già stata rivelata nelle settimane scorse. Giovedì, inoltre, giusto poche ore prima del presunto ultimo raid, il premier israeliano Benyamin Netanyahu -a quanto riferisce l’agenzia Reuters citando fonti proprie- aveva presieduto a Gerusalemme una riunione riservata del gabinetto della sicurezza nazionale.

«Gli Stati Uniti – riporta la Cnn – ritengono che Israele abbia condotto un’incursione aerea in Siria. L’intelligence americana e quella dei paesi occidentali sta rivedendo le informazioni, che sembrano indicare che l’attacco sarebbe avvenuto fra giovedì e venerdì». La notizia – spiega la tv Usa – arriva direttamente da due fonti dell’amministrazione americana. Si tratta dello stesso arco temporale in cui ci sarebbero indicazioni di sorvolo del Libano da parte di numerosi aerei da guerra israeliani. Una delle due fonti citate dalla Cnn afferma che al momento gli Stati Uniti hanno limitate informazioni al riguardo e che Washington non ritiene che l’obiettivo dell’incursione aerea israeliana in Siria
avesse come fine un attacco.

Il sito dell’esercito libanese indica intanto che 16 voli di aerei da guerra israeliani hanno penetrato lo spazio aereo del Libano fra giovedì e venerdì sera. L’esercito israeliano – aggiunge la Cnn – non commenta. Ma il commento arriva poco dopo da Bashar Jaafari, ambasciatore siriano all’Onu: «Non sono a conoscenza di alcun attacco in questo momento», taglia corto.

La situazione in Siria si fa sempre più complessa anche se al momento non appare probabile un intervento degli Usa: il presidente degli States, Barack Obama, ha infatti detto di recente di non prevedere a priori di inviare truppe statunitensi in territorio siriano. Anche se fosse provato che il regime di Bashar al-Assad ha usato le sue riserve di armi chimiche.

Fonte:www.ilmessaggero.it

PIERGIORGIO GOLDONI

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