addestramento

7 Marzo 2016

Il gruppo italiano punta al contratto da oltre 10 miliardi di dollari in consorzio con Raytheon, Cae Usa e Honeywell. La scelta nel 2017

finE’ una delle gare internazionali più importanti degli ultimi trent’anni nel settore della Difesa, quella bandita dall’Aeronautica degli Stati Uniti per il rinnovamento di tutta la flotta di aerei di addestramento; una fornitura da un minimo di 350 a un massimo di 500 velivoli (includendo 150 macchine per la Marina) del valore di svariati miliardi di dollari, probabilmente più di dieci.

Sugli aerei che verranno scelti saranno addestrati anche i piloti dell’F35. Finmeccanica, insieme a Raytheon, ha presentato oggi la propria soluzione, basata sul velivolo T-100 (derivato dall’Aermacchi M-346 di Finmeccanica). Una soluzione di ultima generazione completamente integrata che vede Raytheon, una delle più importanti aziende al mondo nel settore dell’addestramento e dei sistemi avionici, nel ruolo di prime contractor, insieme a Finmeccanica, Cae Usa e Honeywell Aerospace come principali partner.

“Il successo dei nostri futuri piloti dipende da un sistema di addestramento completo che consenta loro di utilizzare al meglio le capacità dei velivoli di prima linea di 4a e 5a generazione”, ha dichiarato Rick Yuse, presidente della divisione Space and airborne systems di Raytheon.

Circa 45.000 piloti ed equipaggi di volo hanno ‘guadagnato le ali’ con i sistemi di addestramento progettati, sviluppati e resi operativi dai componenti del team guidato da Raytheon.

La soluzione offerta alla Forza aerea degli Stati Uniti integra il velivolo T-100, una variante avanzata dell’Aermacchi M-346, con un sistema di addestramento a terra all’avanguardia. “Il T-100 offre elevate prestazioni in volo e il suo sistema di simulazione tattica immerge gli allievi piloti in uno scenario di missione estremamente realistico”, ha dichiarato Filippo Bagnato, capo della divisione Velivoli di Finmeccanica.

“L’M-346, su cui si basa il T-100, è già operativo e utilizzato per l’addestramento dei piloti che volano sui più avanzati velivoli di prima linea in tutto il mondo”.

Cae Usa progetta e sviluppa alcuni tra i più sofisticati sistemi di simulazione per velivoli di addestramento avanzato al mondo, mentre Honeywell Aerospace fornirà i due motori F124 per il T-100 attraverso la joint venture con International turbine engine company
Finmeccanica è tra le prime dieci società al mondo nell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza e la principale azienda industriale italiana. Operativa da gennaio 2016 come “one company” organizzata in divisioni di business (Elicotteri; Velivoli; Aerostrutture; Sistemi Avionici e Spaziali; Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale; Sistemi di Difesa; Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni), Finmeccanica compete sui più importanti mercati internazionali facendo leva sulle proprie aree di leadership tecnologica e di prodotto.

Cae è leader globale nell’addestramento nei settori dell’aviazione civile, difesa e sicurezza e servizi sanitari. Progetta e integra le soluzioni addestrative più complete, e ogni anno forma oltre 120mila equipaggi civili e militari. I prodotti e servizi di Honeywell Aerospace si possono trovare praticamente in ogni aereo commerciale, da difesa e veicolo spaziale, e i suoi turbocompressori sono utilizzati da quasi tutti i produttori mondiali di automobili e camion.

La divisione aerospaziale sviluppa soluzioni che consentono ridotti consumi di carburante per automobili e velivoli, voli più diretti e puntuali nonché voli e traffico autostradale più sicuri, motori per aerei, sistemi elettronici per i cockpit e per la cabina, servizi di connettività wireless, logistica e molto altro.

Raytheon , infine, con ricavi nel 2015 per 23 miliardi di dollari e 61.000 dipendenti, è un leader in tecnologia e innovazione specializzato in soluzioni per la difesa, governative e di cyber-security.

La gara, bandita nel 2015, punta a sostituire parte dei T38 dell’americana Northrop, aerei che operano dal 1959, ormai a fine ciclo. L’assegnazione del contratto è prevista nel 2017 e le consegne a partire dal 2024 fino al 2030.

I concorrenti con i quali Finmeccanica e i suoi partner dovranno misurarsi sono Korea aerospace insieme a Lokeed Martin, Northrop Grumman e Boeing insieme a Saab group.

Vincere negli Stati Uniti significa assicurarsi un mercato mondiale, perchè le forze aeree di molti Paesi si adeguano ai mezzi scelti dall’Aeronautica degli Stati Uniti. Di T38, per intendersi, ne sono stati consegnati oltre mille in tutti i Continenti.

Fonte:www.ilgiornale.it/


5 Marzo 2016

Già, sembra il titolo di un possibile remake del famoso action movie di Clint Eastwood ma per il nostro Mirko il cielo è stato veramente di pongo…

Ma andiamo con ordine…

Stamattina abbiamo avuto la visita, l’unica date le meteo, del Robinson R22 Beta II I-HEFQ (c/n 4352) della Scuola di Volo di Carpi-Budrione, per alcuni “touch and go” addestrativi.

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Il piccolo velivolo ha fatto anche presto a lasciare il campo visto il vento, seppur frontale, a 20 nodi che lo faceva sembrare un moscerino nella bufera…

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Dopo pranzo, sotto una fastidiosa ma lieve pioggerellina il nostro Mirko Nanni, coadiuvato dal Comandante Catellani, Capo Istruttore della Scuola di Volo dell’Aero Club di Modena, zavorrato dal Presidente del sopra citato sodalizio e dal sottoscritto, ha avviato i motori del Piper PA-31-325 Navajo C/R I-LUAN (c/n 31-7512027), per un volo addestrativo sul campo con “touch and go”, emergenze “one engine out” e riattaccate

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Poco dopo il decollo dalla pista 29 abbiamo subito capito che le condimeteo non erano proprio delle migliori, diciamocela tutta, facevano proprio schifo…

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A 1500ft ciuffetti grigiastri si confondevano con la nuvolaglia bassa e densa, la pioggerellina da noiosa è diventata un vero e proprio rovescio con raffiche di vento che sferzavano il bimotore soprattutto nelle manovre a bassa velocità quali avvicinamento finale e riattaccata “single engine” .
La visibilità intanto nell’intero circuito era sempre più scarsa con nuvolaglia ad “altezza naso” al chè il Comandante Catellani dopo tre “touch and go” ha deciso di fermare l’attività.

 

Beh che dire, se il cielo non era di “pongo” poco ci mancava….

P.G.


10 Dicembre 2015

Importante commessa per il costruttore di Stans; venderà 49 velivoli di addestramento all’esercito
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La società Pilatus venderà all’esercito australiano 49 apparecchi di addestramento PC-21.

Il costruttore di aerei con sede a Stans (NW), infatti, si è aggiudicato una importante commessa che comprende anche la consegna di simulatori, materiale di esercitazione e servizi di manutenzione. Lo ha reso noto la stessa Pilatus, attraverso un comunicato

Nell’ambito della gara di appalto lanciata dall’aeronautica australiana, Pilatus ha creato un consorzio con il gigante americano della difesa Lockheed Martin e con la società Hawker Pacific.

La quota spettante a Pilatus ammonta a 800 milioni di franchi, un importo che corrisponde quasi al volume d’affari di un intero anno, ha detto il presidente del consiglio di amministrazione, Oscar Schwank. Lo scorso anno Pilatus ha generato un fatturato di 1,174 miliardi di franchi, di cui 820 milioni derivanti dalla vendita di apparecchi di addestramento. I velivoli PC-21 verranno consegnati all’Australia tra il 2017 e il 2019.

Fonte:ATS/M.Ang. –http://www.rsi.ch/


5 Ottobre 2015

La casa franco tedesca si sarebbe aggiudicata la gara indetta dal Ministero della Difesa inglese per la sostituzione della flotta di aeromobili per il training: l’ufficialità arriverà solo nel 2016

Airbus in testa nel bando per gli elicotteri d'addestramento UK

Dalle prime indiscrezioni Airbus Helicopters UK si sarebbe aggiudicata ilbando per il rinnovo della flotta degli elicotteri d’addestramento nel Regno Unito. Secondo quanto appreso da Helipress, il ministero della Difesa britannico avrebbe selezionato il costruttore franco tedesco per rimpiazzare i 34 AS350 B3 Squirrel HT1 (prodotti dalla stessa Airbus) nell’ambito del programma di sostituzione condotto dalla joint venture Babcock/Lockheed Martin denominata Ascent.

L’ufficialità arriverà solo nel 2016 e i nuovi elicotteri dovranno essere operativi entro il 2018.

Il valore della commessa è stimato in 600 milioni di sterline.

Il programma prevede, oltre all’ingresso in servizio dei nuovi aeromobili, anche il supporto e la manutenzione attraverso una serie di equipaggiamenti di terra che saranno basati nella base RAF Shawbury, nello Shropshire.

L’addestramento sarà invece garantito dal Military Flying Training System organizzato dalla joint venture Ascent, che sostituirà il programma erogato attualmente dalla Cobham (che nel 2013 ha completato l’acquisizione della storica FB Heliservices) e in scadenza nel 2018.

Era una corsa a tre: a sfidarsi per il bando erano Airbus (unico costruttore a correre da solo), la Cobham (con elicotteri AgustaWestland) e l’israelianaElbit (in corsa con aeromobili Bell).

Nel luglio 2014, in occasione del Farnborough Airshow, Airbus Helicopters aveva indicato come parte della sua offerta un mix di monomotore e bimotore EC130 e EC135.

Fonte:www.helipress.it/


20 Agosto 2014

Probabile l’errore umano, i mezzi erano stati severamente controllati.

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di FRANCESCO GRIGNETTI
ROMA
 
Saranno le scatole nere dei due velivoli precipitati a dire come sono andate le cose. È un fatto, però, che i testimoni oculari raccontano di aver visto i due aerei militari volare a bassa quota, sui 500 metri, e scontrarsi frontalmente uno contro l’altro. Perché?
«Per un volo addestrativo», è spiegato dall’Aeronautica. Fonti della Difesa garantiscono che i due aerei volavano «sulla rotta prescritta» e soprattutto «alla quota stabilita». Con il che si delinea meglio anche il tipo di addestramento a cui si stavano dedicando i due piloti del Sesto Stormo di Ghedi (Brescia): un volo di guerra simulata.  

 

«Il Tornado – spiega infatti il Generale Leonardo Tricarico, già Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica e presidente della fondazione di studi dedicati alla sicurezza “Icsa” – nasce come cacciabombardiere in grado di effettuare voli a bassissima quota.

In teoria può scendere sotto i 50 metri, ma in pratica, vista l’evoluzione degli ultimi conflitti, si è capito che scendere così in basso oltre che inutile è controproducente. E perciò in genere non si scende più sotto i 500 metri».  

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Ecco, è appunto a questa quota che sembra essersi verificato l’incidente. I due equipaggi si stavano preparando in vista di una esercitazione della Nato che si sarebbe tenuta in autunno. Esercitazione multinazionale di guerra simulata. Per questo motivo i due Tornado dovevano effettuare diversi passaggi a quote diverse, sempre in tandem.  

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«I nostri piloti – dice una fonte dell’Aeronautica – devono ormai essere sempre pronti a ogni tipo di missione. Avete visto: ieri l’Afghanistan o la Libia, domani chissà, magari la Siria. E in genere sono missioni affidate a una coppia di aerei».  

Si stavano dunque addestrando alla guerra aerea. «E siccome non abbiamo poligoni nel deserto – riprende il generale Tricarico – ma anzi abbiamo un territorio densamente abitato, ricco di valori ambientali o paesaggistici, o turistici, per noi un volo addestrativo è sempre uno slalom tra le prescrizioni fisse e quelle variabili, i cosiddetti Notam. Se in una data area è previsto un lancio di paracadutisti, o una manifestazione amatoriale, chi prepara il piano di volo dev’esserne più che consapevole».  

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torncrash10La memoria di Tricarico corre all’indietro. Al terribile incidente del Cermis, quando un jet militare statunitense impattò con una funivia a Cavalese, sulle Dolomiti, e tranciò venti vite. Era il 3 febbraio 1998. Tricarico presiedette la commissione d’inchiesta: «Al termine si decise che in Italia ogni sorvolo militare a bassa quota, di qualunque nazionalità fosse, andava prima autorizzato da noi. Una regola che non c’era e ora c’è»

 

Ma il Cermis qui non c’entra, così come l’età dei Tornado: è vero che sono in esercizio dagli Anni Ottanta, ma i più vecchi sono già stati radiati e quelli che operano subiscono severi controlli. Così è stato anche per quelli precipitati ieri. Peraltro è stranoto che i Tornado siano da sostituire. Vedi polemica sugli F35 che li dovrebbero rimpiazzare.  

 Non deficit strutturale, allora, ma probabile errore umano. «E mi duole dire – conclude Tricarico – che i tagli al bilancio della Difesa, per anni, hanno compresso soprattutto le spese per l’addestramento. Ma meno ore di volo significa meno confidenza con il mezzo. E ho paura che i nostri piloti siano ridotti ormai al minimo sindacale delle ore di volo».

 

Fonte:http://www.lastampa.it/


20 Agosto 2014

Fare chiarezza sull’incidente e trovare gli equipaggi.

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Queste le priorità dell’ Aeronautica Militare sullo scontro di oggi tra due Tornado sulle colline alle porte di Ascoli Piceno, nella zona di Mozzano.

“E’ stata aperta un’indagine e una team di esperti sta andando sul punto dell’ incidente”, afferma l’Aeronautica. “La nostra prima preoccupazione, prosegue la forza armata,è trovare gli equipaggi“, due piloti e due navigatori. In volo elicotteri e altri caccia. 

 

 

Fonte:http://www.rainews.it/


19 Agosto 2014

I velivoli erano in missione di addestramento a bassa quota. Un testimone: «Li ho visti scontrarsi da direzioni diverse e poi cadere». Il sindaco: «Poteva essere un’apocalisse»

LOCALIZZATO UN PARACADUTE. RILEVATI SEGNALI A TERRA, FORSE DI ALTRI SEGGIOLINI EIETTABILI

torncrash3Due Tornado dell’AeronauticaMilitare si sono schiantati sulle montagne del Piceno, nelle Marche. I caccia, provenienti da direzioni diverse, si sono scontrati in volo. Una collisione durante una missione di addestramento a una quota di 500 metri. Ancora dispersi i quattro a bordo dei due jet, tra piloti e navigatori. Le squadre di soccorso hanno rilevato segnali. Potrebbero essere quelli provenienti dai seggiolini eiettabili. Le ricerche si stanno concentrando proprio nel posto da cui provengono le trasmissioni. I due velivoli, appartenenti al 6° Stormo, si erano levati in volo dalla base militare di Ghedi (Brescia) per una missione di addestramento in vista di un’esercitazione Nato in autunno e sarebbero dovuti tornare alla base in serata.

Localizzato un paracadute

Testimoni avrebbero visto lanciarsi tre dei quattro aviatori. E un paracadute è stato localizzato. Alcuni testimoni raccontano di avere visto i due velivoli toccarsi. Uno dei due aerei ha preso fuoco ed entrambi sono precipitati.

Collisione in addestramento

torncrash2I due jet stavano svolgendo attività addestrativa e si sarebbero scontrati in volo, arrivando appunto da direzioni diverse. Per domare gli incendi (divampati in diverse zone dei monti della Laga dato che i rottami dei caccia sono caduti in un’area larga circa 25 chilometri) sono stati utilizzati Canadair ed elicotteri cisterna.

«Ho visto i due velivoli scontrarsi»

torncrash1«Stavo lavorando al computer nella mia casa ad Ascoli Piceno, quando ho sentito passare un aereo sopra di me. Mi sono affacciato alla finestra e pochi secondi dopo, all’incirca dalla direzione opposta, ho visto giungere un altro caccia» lo ha riferito un testimone all’Ansa. «Ho visto i due velivoli scontrarsi e l’esplosione – aggiunge -. Non ho potuto vedere dove sono caduti gli aerei. Dal luogo dell’impatto, all’incirca fuori dalle mura di Ascoli (forse a Mozzano), si alza una nube di fumo nera. Si sentono le sirene di ambulanze e vigili del fuoco». E ancora: «Abbiamo sentito un fortissimo boato e quando abbiamo alzato gli occhi al cielo abbiamo visto dei pezzi di aereo che cadevano» dice una testimone che vive a Roccafluvione.«Qui in paese – racconta ancora – tremava tutto, poi sono divampate sulle colline le fiamme ».

L’Aeronautica manda team di esperti

L’Aeronautica ha inviato un team di esperti sul luogo dell’incidente per le prime verifiche. Al momento sul luogo dell’incidente sono stati ritrovati un motore e altri pezzi.Non si sa ancora se vi siano vittime.

I Tornado provenivano da Ghedi

I Tornado del 6° Stormo sono partiti da Ghedi (Brescia) una delle due basi (l’altra è Piacenza) da cui operano questi cacciabombardieri dell’Aeronautica che, in attesa dell’arrivo contestato degli F 35, continuano a rappresentare la spina dorsale dell’Aviazione Militare Italiana. L’aereo è un velivolo da combattimento bireattore, biposto, con ala a geometria variabile e capacità «ognitempo». È progettato per volare a bassissima quota a velocità supersoniche (Mach 1.2) ma è capace di prestazioni bisoniche ad alta quota. E’ stato utilizzato in tutte le principali missioni all’estero italiane, dai Balcani alla Libia, dall’Iraq ( Foto sotto  Tornado Operazione Locusta) all’Afghanistan.

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Il sindaco di Ascoli: «Poteva essere apocalisse»

Non mancano le polemiche. Mentre il Sindaco di Ascoli Guido Castelli dice che «poteva essere un apocalisse», un deputato Pd, Dario Ginefra, chiede che «sia fatta immediata chiarezza sullo scontro tra i due caccia tornado e sulla presunta esercitazione in corso al momento dell’incidente e – auspicata l’incolumità dei militari coinvolti e di eventuali civili residenti nell’area dove sono precipitati i velivoli – immediatamente accertata ogni eventuale responsabilità». E ancora: «Sono certo che il ministro Pinotti sarà la prima a voler chiarire l’accaduto e a voler spiegare perchè – se confermate le voci dell’esercitazione – questa sarebbe avvenuta in prossimità di aree abitate e non sul vicino mare adriatico». Così invece il sindaco: «Abbiamo assistito a un dramma sconvolgente ma dobbiamo anche riconoscere che le conseguenze potevano essere davvero apocalittiche per il nostro territorio. Una questione di secondi e tutti avremmo rischiato il peggio».

«Ancora non sappiamo gli esiti nè tantomeno le cause dell’incidente. È bene adottare ogni prudenza ed attendere i risultati dei rilievi in corso. L’importante, però, è che quanto accaduto non susciti polemiche sulle attività addestrative, che sono fondamentali». Lo sottolinea all’Adnkronos il Generale Leonardo Tricarico, ex Capo di StatoMaggiore dell’AeronauticaMilitare ed attuale Presidente della Fondazione Icsa. «Dobbiamo soltanto ringraziare i militari che, pur tra mille ristrettezze di bilancio, continuano a svolgere il loro lavoro meglio di chiunque altro e hanno sempre dato prova di altissima professionalità in Italia e nelle missioni all’estero. Se il comparto pubblico italiano può vantarsi di qualcosa a livello internazionale -aggiunge- è proprio per l’attività delle forze armate».

Tornado, velivoli da combattimento specializzati nella bassissima quota

Acquisiti dall’Aeronautica dal 1982, sono usati per le missioni all’estero ed equipaggiati con sistemi d’avanguardia.

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Acquisito dall’Aeronautica Militare a partire dal 1982, il Tornado è un velivolo da combattimento bireattore, biposto, con ala a geometria variabile e capacità `ognitempo´. E’ progettato per volare a bassissima quota a velocità supersoniche (Mach 1.2) ma è capace di prestazioni bisoniche ad alta quota.

Usato per le missioni all’estero

torncrash6Il velivolo è stato utilizzato in tutte le principali missioni all’estero italiane, dai Balcani alla Libia, dall’Iraq all’Afghanistan. Nella versione standard Ids (Interdiction Strike), in dotazione al 6° Stormo di Ghedi (Brescia), il Tornado può essere impiegato come cacciabombardiere e ricognitore. Il 50° Stormo di Piacenza, invece, è equipaggiato con la variante It-Ecr (Electronic Combat Reconnaissance), specializzata nella soppressione delle difese aeree avversarie mediante l’impiego di missili aria-superficie Agm-88 Harm.

Sistemi d’arma d’avanguardia

torncrash5Tramontato il rischio di un confronto militare globale, la probabilità di utilizzare un velivolo come il Tornado, la cui efficacia è stata accresciuta dall’acquisizione di sistemi d’arma d’avanguardia, riguarda essenzialmente le cosiddette «operazioni di risposta alle crisi», interventi cioè nelle fasi più virulente di un confronto militare allo scopo di attivare il processo di progressiva stabilizzazione e di svolgere azione di deterrenza dal cielo. Nella versione standard Ids (Interdiction Strike), in dotazione al 6°Stormo di Ghedi (Brescia), il Tornado può essere impiegato come cacciabombardiere e ricognitore. Il 50° Stormo di Piacenza, invece, è equipaggiato con la variante IT-Ecr (Electronic Combat Reconnaissance), specializzata nella soppressione delle difese aeree avversarie mediante l’impiego di missili aria-superficie.

I dettagli

L’equipaggio standard per un Tornado è di un pilota e un navigatore, la velocità massima che può raggiungere il velivolo a bassa quota è di 1.480 km/h. L’apertura alare varia dagli 8,6 ai 13,9 metri, la lunghezza invece è di 16,70 metri e l’altezza di 5,95 metri. L’armamento prevede 2 cannoni cal. 27 mm, fino a 9.000 kg di carichi esterni.

VEDI ANCHE

it.wikipedia.org/wiki/Panavia_Tornado

Fonte:www.corriere.it/


14 Agosto 2014

Cieli affollati sulle Madonie. Da qualche settimana il traffico aereo militare sopra le montagne del Palermitano sembra diventato più frequente.

Ma non si tratta dei soliti caccia che spesso, da quelle parti, si sentono sfrecciare in alto nel cielo. Al contrario, in questi giorni, quelli che appaiono come giganteschi aerei passano a tutte le ore del giorno e della notte, volando a volte a bassissima quota sopra i paesi madoniti, scatenando il panico tra i residenti.

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Come è accaduto domenica scorsa, quando un grosso aereo, scambiato in un primo momento per un velivolo civile da alcuni testimoni, ha sorvolato i tetti di Castellana Sicula a bassissima quota. Lo “spettacolo” si è ripetuto anche nei giorni successivi, sempre nella stessa zona. “Ho sentito un rombo fortissimo – racconta un residente – mi sono affacciato e ho visto un aereo passare vicinissimo a casa mia, sono corso subito fuori pensando che stesse per schiantarsi. Poi, per fortuna, ha ripreso quota proseguendo il suo volo”.

Ieri, poi, un altro passaggio. “Stesso aereo, stesso orario dei giorni scorsi e stessa rotta, volava basso e stavolta ho avuto la netta impressione che si trattasse di un aereo militare”, racconta Loredana Macaluso, residente a Castellana Sicula.

C’è chi ha scattato anche una foto del velivolo pubblicandola su Facebook. Dalle immagini sembrerebbe un aereo del tipo C130, un velivolo da trasporto tattico, utilizzato prevalentemente per aviolancio di truppe e materiali, in forza all’aeronautica militare statunitense e ad una cinquantina di altri paesi, fra cui anche l’Italia. Dalla foto, realizzata da Carlo Gulino con un cellulare, si può immaginare quanto l’aereo volasse a bassa quota.

Cosa ci sia dietro a questo via vai non è dato sapere. Dalla base militare della vicina Sigonella e da quella di Birgi, a Trapani, non trapela alcuna notizia. Quasi certamente si tratta di voli d’addestramento. Per questo tipo di aerei da trasporto militare è usuale addestrarsi alle manovre a bassa quota. Presumibilmente non si tratta di addestramento di volo legato direttamente alle forze speciali di intervento di stanza a Sigonella, perché i mezzi utilizzati sarebbero diversi. Inoltre, in questi casi, la bassa quota sarebbe imposta proprio per evitare interferenze con le linee civili.

 

 @ggiallombardo
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giuliogiallombardo.wix.com

Fonte: http://www.siciliainformazioni.com/


5 Aprile 2014

La videointervista

Dal 19 marzo il Friuli ospita decine di militari di 16 Paesi. Il generale Nordio: un’importante iniziativa dell’Alleanza

RIVOLTO. Si chiama Ramstein Dust I -14. È un’esercitazione il cui scopop è quello di addestrare e valutare le capacità di rischieramento di mezzi, uomini e risorse della componente Dars (Deployable Air Operation Centre–Centro operativo Rischierabile) del Daccc (Deployable Air Command and Control Centre) e di operare nell’area di operazioni in aderenza ai requisiti operativi stabiliti dal Comando di Componente aerea per la proiezione del Potere aereo dell’Alleanza.

L’esercitazione si tiene nella base che ospita il 2° Stormo, a Rivolto. Vi partecipano ufficilai e sottufficiali (circa un’ottantina di 16 Parsi aderenti alla Nato). È cominciata lo scorso 19 marzo e si concluederà il prossimo 11 aprile.

Ad illustrarla ieri, a Rivolto, alla presenza del comandante della base, generale Stefano Tessaro, è stato proprio il comandante in carica del Daccc, il generale Roberto Nordio affiancato dal vice, generale Karsten Stoye. «Si tratta – ha detto Nordio – di un’esercitazione molto importante perchè simula la nostra capacità aerea di essere rischierati in qualsiasi parte del mondo in ogni momento, contribuendo nel contempo al controllo aereo e all’addestramento del personale».

L’esercitazione, dopo l’iniziale fase di dispiegamento di personale e mezzi dalla base stanziale di Poggio Renatico (Fe) all’aeroporto di Rivolto, si è sviluppata con la costituzione del Centro comando tattico e la condotta di attività di comando e controllo su assetti sia reali sia simulati.

«Per rispondere alla necessità di proiettare il proprio Potere aereo – ha detto ancora Nordio – in operazioni in teatri lontani, l’Alleanza atlantica ha definito la necessità di dotarsi di un’unità di Comando e Controllo, il Daccc, altamente mobile e prontamente rischierabile, costituita da elementi modulari e facilmente integrabili in ambiente interforze».

Fonte:http://messaggeroveneto.gelocal.it



Il rumore dei motori, udito sia in centro città che nella periferia a Sud, ha scatenato la curiosità di molti. Si è trattato di due aerei “Eurofighter Typhoon” appartenenti al 37° Stormo dell’Aeronautica con sede a Trapani Birgi

Non è passata inosservata la missione addestrativa di due aerei militari che oggi pomeriggio, poco dopo le 14.30, hanno sorvolato il cielo di Agrigento. Il rumore dei motori, udito sia in centro città che nella periferia a Sud, ha scatenato la curiosità di molti, che hanno subito condiviso la vicenda su Facebook. 

Si è trattato di due “Eurofighter Typhoon” (uno dei quali fotografato dal giovane agrigentino Fabio Peonia) appartenenti al 37° stormo dell’Aeronautica Militare, che ha sede nell’aeroporto militare di Trapani Birgi. Non è la prima volta che una normale missione addestrativa si svolge sui cieli di Agrigento, ma le condizioni meteorologiche di oggi avrebbero – a detta degli esperti – favorito la propagazione dei suoni emessi dai motori.

Fonte:www.agrigentonotizie.it


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