quinta generazione

3 Novembre 2016

Un volo sulla folla per una presentazione in grande stile di fronte al mondo intero. In Cina, il caccia di quinta generazione Chengdu J-20 è stato svelato ieri al pubblico per la prima volta.

 

 

Nel corso della cerimonia di apertura dell’Airshow organizzato a Zhuhai, nel sud del paese, due J-20 hanno sorvolato una folla composta da autorità e vertici dell’industria militare: un rombo assordante, ha raccontato l’agenzia di stampa Reuters, che ha suscitato l’applauso dei presenti e ha scatenato gli allarmi delle auto parcheggiate nei pressi della fiera.

Il Chengdu J-20 ha effettuato il suo primo volo nel 2011 e potrebbe entrare in servizio nelle fila dell’aviazione militare cinese tra il 2017 e il 2019.

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Le caratteristiche del J-20
Del Chengdu J-20, in realtà, si sa molto poco. Gran parte delle sue caratteristiche sono top secret. Anche sul suo sviluppo nel corso del tempo non ci sono mai state molte notizie, con informazioni e fotografie a circolare spesso su canali non ufficiali.

Quel che si sa è che è un caccia a lungo raggio catalogabile tra quelli di quinta generazione. È sviluppato dalla Chengdu Aircraft Industries Group, un’azienda specializzata in velivoli militari che fa parte dell’Aviation Industry Corporation of China, compagnia di proprietà statale attiva nel campo della difesa.
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Dispone di due alette canard ed è stato disegnato per avere un impatto minimo sui radar. Come riporta l’agenzia di stampa TASS, si ritiene che a spingere il J-20 siano i motori AL-31FN di fabbricazione russa.
La sfida agli Stati Uniti (e non solo)

Secondo Pechino, con l’introduzione del J-20 l’aviazione militare cinese farà un grosso salto in avanti accorciando ancora di più il gap tecnologico che la separa da quella statunitense. La scorsa settimana, il portavoce dell’aviazione militare di Pechino aveva dichiarato che «il J-20 è il nuovo caccia stealth di nuova generazione della Cina, sviluppato per rispondere alle sfide dei futuri campi di battaglia».

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Secondo diversi analisti, il J-20 è comparabile al caccia statunitense F-22 Raptor. Altri hanno invece idee diverse puntando il dito su una minore competenza della Cina rispetto agli USA in termini di materiali radar-assorbenti: in sostanza, l’efficacia della tecnologia stealth è tutta da dimostrare.

Ad agosto, il generale Goldfein, Chief of Staff dell’US Air Force (USAF) aveva sostenuto che il J-20 sembrava adoperare tecnologie dell’F-117, un apparecchio prodotto negli Stati Uniti negli anni Ottanta e non più in uso.

Qualche buona carta da giocare, però, il J-20 potrebbe averla. Anzitutto è più grande dei suoi diretti concorrenti, imbarca più carburante e questo gli dà la possibilità di coprire distanze più lunghe. Allo stesso tempo, sembra in grado di trasportare un numero maggiore di armamenti rispetto ad esempio agli F-35 e agli F-22.

Il J-20 opererà nell’area del Sud-Est asiatico, una regione dove a oggi l’aviazione dominante è ancora quella degli Stati Uniti. Il nuovo caccia prodotto dalla Chengdu potrebbe giocare un ruolo determinante su un teatro dove le grandi distanze sono la caratteristica principale: il J-20 allargherà notevolmente le capacità operative della Cina e potrebbe dare a Pechino la possibilità di far rientrare nel suo raggio d’azione basi aeree, portaerei e aerei cisterna.

Nella stessa area, saranno presenti gli F-35 acquistati dall’aviazione militare del Giappone. Inoltre, proprio dall’anno prossimo, il corpo dei Marines americano schiererà alcuni F-35 nella base americana di Iwakuni, nel sud del Giappone.

Fonte: www.flyorbitnews.com/

 



Un pilota delle Forze aeree della Russia ha compiuto il primo volo su un caccia T-50 di quinta generazione. L’ufficio stampa della compagnia Sukhoj ha reso noto che l’aereo guidato da un pilota del centro sperimentale di volo “Čkalov” è decollato dall’aerodromo di Žukovskij nei pressi di Mosca. Il primo volo di un pilota militare segna l’inizio di una nuova fase dei test dell’aereo Т-50 che si è sollevato per la prima volta in aria nel 2010.

Risultati intermedi

I test di volo del caccia T-50 di quinta generazione, studiato dalla compagnia Sukhoj nell’ambito del programma PAK FA (Futuro sistema aereo di prima linea), sono iniziati nel gennaio 2010. Attualmente al programma dei test partecipano quattro aerei pilotati dai collaudatori della compagnia Sukhoj e dai loro colleghi dell’Istituto di ricerca sul pilotaggio “Gromov”. Nella primavera-estate di quest’anno nella vita del caccia deve iniziare una nuova tappa importante, ossia le prove congiunte statali, nel corso delle quali l’aereo verrà rodato già dai piloti militari del 929° Centro statale sperimentale di volo delle Forze aeree “Čkalov”. Il primo di questi piloti ha fatto decollare l’aereo Т-50 il 25 aprile 2013. Stando all’ufficio stampa della compagnia Suhoj, il volo con il rodaggio dei sistemi e delle attrezzature secondo il programma dei test è durato più di due ore.

Si può parlare di fatto dell’inizio delle prove statali dell’aereo, anche se con un piccolo ritardo rispetto alla data programmata in precedenza (marzo del 2013). Prossimamente al programma deve essere aggiunto anche un quinto aereo. A partire da questo momento la maggior parte dei voli avverrà nel basso Volga, presso la città di Akhtiubinsk, dove è situato il Centro sperientale di volo. Ma quali risultati sono stati raggiunti al momento? Secondo l’informazione disponibile, i 4 aerei costruiti hanno compiuto oltre 200 voli. Nel programma sono sorte pause. Così, il primo esemplare volante di Т-50-1 non si è sollevato nell’aria per più di un anno, dall’agosto 2011 all’autunno 2012. Si sono verificati problemi anche con l’aereo Т-50-2 sul quale il 21 agosto 2011, durante il decollo dall’aerodromo di Žukovskij al Salone aerospaziale MAKS-2011, è avvenuto il pompaggio del motore destro.

Alla struttura degli aerei e dei motori sono state apportate le necessarie modifiche e, a partire dal terzo esemplare sperimentale, sull’aereo Т-50 vengono già installate attrezzature radioelettroniche. Secondo i dati disponibili, il 4° prototipo dell’aereo, come anche il quinto, aspettato prossimamente, sarà già dotato di attrezzature elettroniche di bordo.

Quali sono le prospettive?

Con la messa a punto definitiva della struttura e con l’aumento del numero degli aerei coinvolti nel programma delle prove l’intensità dei voli deve crescere. In tutto si programma di testare in volo fino a 8 aerei che potranno compiere annualmente alcune centinaia di voli ciascuno. Il programma dei test di volo degli aerei Т-50 prevede in complesso circa 2000 voli. Si prevede di concludere la prima fase dei test già nel 2015. Parallelamente ai test le Forze aeree cominceranno a ricevere aerei prodotti non in serie per la preparazione dei piloti nel centro di addestramento di Lipetsk. L’arrivo dei primi aerei è aspettato a Lipetsk negli anni 2015-2016.

L’andamento della realizzazione del programma permette di valutare con ottimismo le sue prospettive. Più probabilmente, le prime squadriglie di Т-50 saranno pronte all’impiego di guerra alla fine di questo decennio. Il parco esistente sarà mantenuto pronto all’impiego grazie alla riparazione degli aerei costruiti nel periodo sovietico e alla consegna dei caccia Su-30SM e Su-35.

Nei prossimi anni apparirà la “versione indiana” dell’aereo, ossia il caccia FGFA sviluppato per le forze aeree dell’India sulla base dell’aereo Т-50. Più probabilmente, l’India non sarà l’unico paese ad acquistare il caccia russo di quinta generazione per la sua aeronautica militare.

A fianco: la rassomiglianza tra Sukhoy T-50 ed il Loocked Martin F-22 Raptor è imbarazzante…

Un altro aspetto positivo consiste nel fatto che contemporaneamente con il Т-50 in Russia vengono sviluppati gli armamenti per il nuovo caccia e l’infrastruttura per la sua manutenzione. L’approccio integrale alla realizzazione dell’aereo lascia sperare in un prossimo avvio della produzione seriale.

Fonte:http://italian.ruvr.ru



Mosca, Russia – Tre prototipi per tre serie di prove

(WAPA) – La nuova serie di test in corso per l’aereo da caccia di quinta generazione russo Sukhoi Pak-50 (oggi ancora prototipo T-50) ha reso questo velivolo nuovamente popolare sulle pagine della stampa internazionale.

Il caccia ha oggi completato la prima parte delle prove di volo mirate al rifornimento in quota. Il T-50/2, il secondo protitpo, ha effettuato un avvicinamento a un aereo Il-78 aviocisterna, scortato a vista da un cacciabombardiere biposto Sukhoi Su-25UB Frogfoot.

Allo stesso tempo, il prototipo numero uno si prepara al prossimo giro di boa del programma, ovvero i test per gli angoli di attacco e manovrabilità estrema. Sempre ad agosto, il prototipo numero 3 ha iniziato i test del nuovo radar Aesa e della strumentazione di bordo. In particolare il radar Aesa di produzione russa avrebbe mostrato eccellenti risultati nella tracciatura combinata di bersagli aerei e terrestri.

Gli appassionati sapranno bene che un quarto esemplare sarà consegnato alla fine dell’anno, e il caccia è previsto in servizio dal 2015. Considerando che i primi esemplari del Lockheed Martin F-35 Joint Strike Fighter sono già stati consegnati, si può affermare che, su scala globale, il programma Pak-Fa è in ritardo di tre anni. L’inizio di test per ogni caratteristica del velivolo fa tuttavia ben sperare che il progetto sia ad uno stadio maturo, pronto per la produzione in serie.

Sviluppato in partnership con l’Indian Air Force, il Sukhoi Su-50 (T-50) Pak-Fa promette di essere un caccia dalle prestazioni eccezionali. A differenza dell’F-35, per il cui scopo commerciale è stata allestita una vera e propria campagna mediatica, gli sviluppi del Pak-Fa sono scarsamente pubblicizzati.

Il suo profilo alare, la posizione delle derive e la configurazione bimotore lo rendono molto somigliante all’YF-23, il caccia di quinta generazione che perse l’appalto per il nuovo intercettore degli Stati Uniti, vinto dalla Lockheed Martin con l’F-22 Raptor.

Fonte:www.avionews.it


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