“Rinaldo Piaggio”

18 Ottobre 2013

Il Nardi FN.305 fu un monoplano da addestramento caccia e trasporto leggero sviluppato dall’azienda italiana Fratelli Nardi negli anni trenta e prodotto dalla Rinaldo Piaggio.

File:F.N.305.jpg

Storia del progetto

 Nardi FN.305 fu progettato come aereo da addestramento caccia e collegamento, il prototipo venne portato in volo per la prima volta il 19 febbraio 1935 (Matricola MM277 – pilota Arturo Ferrarin). L’FN.305 era un monoplano ad ala bassa a sbalzo con struttura mista. Aveva un carrello d’atterraggio con slitta di coda e ruote retrattili nella fusoliera. La propulsione era assicurata da un motore radiale Fiat A.70S da 200 CV montato nella parte anteriore della fusoliera. Il prototipo era un biposto in tandem con abitacolo chiuso. Dovevano essere prodotte sia la versione mono che la biposto, e il secondo prototipo fu un monoposto da addestramento caccia, seguito da un biposto da addestramento di base, entrambi avevano l’abitacolo aperto.

File:Nardi FN 305D FN Argus As.10E YR-MAY.jpg

Fu prodotta la versione a lungo raggio FN.305D dotata di radiale 9 cilindri Walter Bora da 200 CV. Il primo esemplare di questa versione era un biposto, e nel marzo 1939 fu utilizzato per un volo RomaAddis Abeba, conquistando il record di classe per aver coperto 4.463,8 km alla media di 240 km/h. Il secondo FN.305D fu un monoposto acquistato dalla Romania per un tentativo, fallito, di trasvolata atlantica senza scalo.

Il prototipo fu riequipaggiato con un motore Alfa Romeo 115 e denominato FN.305A; in questa configurazione fu prodotto dalla Piaggio, non avendo la Nardi sufficiente capacità produttiva. La Regia Aeronautica aveva ordinato 285 esemplari, per la maggior parte biposto FN.305A da collegamento ed addestramento caccia. Alcuni esemplari furono prodotti nelle versioni monoposto FN.305B (con abitacolo aperto) e FN.305C (chiuso). Successivamente all’ordine italiano, nel 1938 nove aerei furono venduti al Cile e 31 alla Romania. In Romania furono poi costruiti su licenza dalla Industria Aeronautică Română (IAR) 124 esemplari. Il maggior ordine per l’esportazione venne dalla Francia, ma al momento della dichiarazione di guerra, nel giugno 1940, erano stati consegnato solo 41 esemplari. L’ultimo cliente estero fu l’Ungheria, che ordinò 50 esemplari, mentre 26 velivoli vennero requisiti dalla Luftwaffe, dopo l’8 settembre 1943, e destinati a compiti di collegamento.

Fu sviluppata una versione migliorata denominata Nardi FN.315.

File:Nardi FN.305A.jpg

Varianti

FN.305
Prototipo
FN.305A
Biposto, versione principale.
FN.305B
Monoposto ad abitacolo aperto.
FN.305C
Monoposto ad abitacolo chiuso
FN.305D
Versione a lungo raggio, con motore radiale Walter Bora da 149 kW (200 HP), costruito in due esemplari, uno monoposto e uno biposto

Utilizzatori

Cile Cile
Francia Francia
Germania Germania
bandiera Regno d’Italia
Romania Romania
Ungheria Ungheria
  • Magyar Királyi Honvéd Légierő

Descrizione

Tipo aereo da collegamento
addestratore caccia
Equipaggio 2
Progettista Luigi Nardi
Costruttore Italia Piaggio
Data primo volo 1935
Utilizzatore principale Italia Regia Aeronautica
Altri utilizzatori Francia Armée de l’air
Cile Fuerza Aérea de Chile
Romania Aeronautica Regală Românã
Ungheria Magyar Királyi Honvéd Légierő
Altre varianti Nardi FN.315

Dimensioni e pesi

 
Lunghezza 6,98 m
Apertura alare 8,47 m
Superficie alare 12,0 m²
Peso a vuoto 704 kg
Peso carico 984 kg
Propulsione
Motore 1 Alfa Romeo 115
Potenza 185 CV (138 kW)
Prestazioni
Velocità max 300 km/h
Raggio di azione 620 km
Tangenza 6 000 m

 

Fonte:http://it.wikipedia.org & Max Taccoli



Il Piaggio P 136 è un aereo anfibio prodotto dall’azienda italiana Piaggio negli anni cinquanta. Primo aereo ad essere costruito a Genova dalla “Rinaldo Piaggio” nel secondo dopoguerra è stato impiegato dalla Aeronautica Militare per pattugliamento e soccorso. Venne commercializzato nel mercato privato statunitense con il nome di Royal Gull (Gabbiano reale in inglese) riscuotendo un discreto successo.

Sviluppo

 

Il P 136 nasceva dalla penna di diversi ingegneri della Piaggio, Alberto Faraboschi, Salvatore Bruno Mori e Giovanni Casiraghi, e puntava sulla sua versatilità di utilizzo per imporsi nel difficile mercato del dopoguerra. Era un monoplano con ala alta a gabbiano con i motori sistemati alla sommità dei tronchi alari interni. Questi azionavano eliche spingenti, una soluzione poco diffusa, ma che dal P 136 rappresenterà la caratteristica dei bimotori Piaggio che seguiranno, il P166 e il P180 Avanti.

L’altezza serviva a garantire che i motori e le eliche fossero nettamente al disopra del livello dell’acqua anche a pieno carico, mentre il posizionamento dei motori serviva a ridurre il rumore all’interno della cabina. La fusoliera era a scafo a doppio gradino e l’aereo presentava un carrello triciclo posteriore completamente retrattile. Le ruote anteriore si retraevano ai lati dello scafo, mentre il ruotino di coda nella parte finale dello scafo. Presentava un coppia di galleggianti stabilizzatori alari di tipo fisso.

Il prototipo volò per la prima volta il 29 agosto 1948, con motori Franklin B9F da 215 CV ciascuno. Nel 1949 l’Aeronautica Militare Italiana ne acquistò un esemplare per scopi di valutazione e l’anno successivo ne ordinò un lotto di 14 esemplari. La versione americana, che venne commercializzata dalla Tracker Aircraft Corporation, denominata Royal Gull fu esportata in 40 esemplari: negli Stati Uniti e in Canada. Considerando il fatto che l’aereo fu prodotto in soli 65 esemplari, il risultato ottenuto oltre oceano fu notevole. Piaggio utilizzò l’esperienza del P136 per il successivo sviluppo del Piaggio P.166 di cui un gruppo di ingegneri cominciò il progetto, verso la fine del 1955.

Impiego operativo

Militare

In Italia venne adottato dall’Aeronautica Militare che inizia ad equipaggiare l’allora 84º Gruppo Soccorso Aereo, basato a Vigna di Valle, sul Lago di Bracciano, dal 1951[1], con compiti di ricerca e salvataggio prevalentemente in ambito addestrativo[2].

Esemplari attualmente esistenti

Diversi P 136 volano ancora in America settentrionale ed un P 136 dell’AM è esposto al Museo storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle nel comune di Anguillara Sabazia.

L’esemplare ex AM (P.136L M.M.80082 n/c 212) successivamente immatricolato I-SASO e poi I-FRLV è conservato dal GAVS Torino in attesa di restauro.

Varianti

  • P 136L: Versione di serie con più potenti motori Avco-Lycoming GO-435C2 da 264 CV.
  • P 136L-1: Designazione AMI per i propri velivoli equipaggiati con Avco-Lycoming GO-480 da 270 hp (201 kW) al decollo[3] con riduttore.
  • P 136L-2: Versione con Avco-Lycoming GSO-480 da 340 hp[3] (253,5 kW) con compressore.

Utilizzatori

Militari

bandiera Italia

 

Scheda Tecnica

Piaggio P.136L  
      Foto – Photos
Nome /      Name Piaggio P.136L “Lycoming”    

Carattestistiche/ Type  Quadriposto da turismo/trasporto anfibio/aeroambulanza
Anno di Cost. Year of constr. 1952
Primo Volo/  First flight 29  agosto 1948
Progettista/ Eng. Ing. Alberto Faraboschi – Ing. Salvatore Bruno Mori – Ing. Giovanni Casiraghi
Equipaggio n. /Crew 1+4
Ap. Alare / mt. Span wings 13,53 mt 44ft
Lunghezza/ mt. Lenght 10,80 mt 32,80 ft
Altezza/ mt. Height 3,75 mt 9,87 ft
Sup. Alare mq / Wing area  25,10 
Motore -i /  Power Plant-s 2 Lycoming GO-435 da 260cv
Peso max /   Max weight 2722 kg
Peso a secco / Empty weight 1980 kg
Carico utile / Loaded weights 769 kg.
Armamento / Armament  no
Vel. max/     Max speed 287 km/h 154 kts
Tangenza prat. / 5000 mt 15200 ft
Autonomia / Range 1250-1760 km. 2315-3259 nm
Produzione / Production n.63 esemplari circa costruiti -varie versioni
Varianti /    Special Type P.136 L (con motori Lycoming =-435C2) -L1 (Versione Militare) – L2.(Rojal Super Gull 200 5/8 posti negli USA con Lycoming GSO-480 AIA 6 da 340HP)

 

Fonte:http://it.wikipedia.org & http://www.aerei-italiani.ne


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