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Il Gloster Meteor era un bimotore a getto da caccia ad ala dritta prodotto dall’azienda britannica Gloster Aircraft Company negli anni quaranta.

File:Gloster Meteor Mk III ExCC.jpg

Primo jet britannico ad entrare in servizio operativo ed il secondo a livello mondiale, il Meteor venne impiegato per circa 15 anni dalle aviazioni di decine di nazioni.

L’armamento era costituito da quattro cannoni da 20 mm Hispano. La propulsione era assicurata da due motori a reazione installati sull’ala diritta. La velocità era compresa tra i 668 e i 950 km/h a seconda dei modelli, due dei quali apparsi in tempo di guerra. Nonostante il suo disegno tradizionale e le sue notevoli dimensioni, combatté in vari conflitti regionali almeno fino al 1956 e conseguì vari primati ed un record mondiale di velocità. Il 7 Novembre 1945, il capitano Captain H.J. Wilson ottenne il primo record di velocità per un aereo a reazione, volando alla velocità di 975 km/h a Herne Bay nel Kent (Inghilterra). Quando fu superato come caccia, trovò impiego come cacciabombardiere e soprattutto come caccia notturno biposto, dotato di radar nel muso, oltre che come addestratore.

Storia

Sviluppo

File:Whittle Jet Engine W2-700.JPGLo sviluppo di un aereo da caccia a reazione iniziò nel novembre 1940 come collaborazione tra la Gloster Aircraft Company e la Power Jets Ltd. di Frank Whittle per i motori.
Il primo aereo a reazione britannico, il prototipo monomotore Gloster E28/39 (matricola W4041) progettato da George Carter, volò per la prima volta il quindici maggio 1941 dalla base della RAF di Cranwell. In seguito il ministero dell’aeronautica con la specifica F9/40 ordinò lo sviluppo di un bimotore. Il nuovo aereo avrebbe dovuto essere chiamato Thunderbolt, il nome venne poi cambiato in Meteor per evitare confusione col Republic P-47 dell’USAAF.

Vennero prodotti otto prototipi.

  • Il quinto prototipo (DG206) dotato di motori de Havilland Halford H.1, adottati a causa dei problemi ai Whittle W.2 originariamente previsti, volò per la prima volta il cinque marzo 1943 dalla base aerea della RAF di Cranwell con Michael Daunt ai comandi.

Lo sviluppo del Meteor proseguì a Newmarket Heath e poi allo stabilimento Gloster di Moreton Valence.

  • Il primo Meteor con motori Whittle (DG205/G) volò per la prima volta il diciassette giugno, seguito il ventiquattro luglio dal DG202/G, impiegato nel 1945 per collaudi a bordo della portaerei HMS Pretoria Castle.
  • Il DG203/G volò per la prima volta il nove novembre 1943 ma venne destinato quasi subito all’addestramento a terra.
  • Il DG204/G dotato di motori Metrovick F.2 volò per la prima volta il tredici novembre 1943 e venne distrutto in un incidente il primo aprile 1944.
  • Il DG208/G volò per la prima volta il venti gennaio 1944, quando la maggioranza dei problemi erano stati risolti ed il progetto definitivo approvato per la produzione di serie.
  • Il DG205/G venne distrutto il ventisette aprile 1944 in un incidente in decollo.

File:Rolls Royce Derwent Jet Engine.jpgAltri due prototipi non volarono mai, il DG209/G usato dalla Rolls-Royce Limited per collaudi dei motori e il DG207/G che avrebbe dovuto essere il prototipo di una versione con motori de Havilland denominata Meteor F 2, poi cancellata dopo la decisione di impiegare quei motori per il de Havilland DH.100 Vampire.

Il 12 gennaio 1944 il primo aereo di serie Meteor F 1 (EE210/G) volò per la prima volta dallo stabilimento Gloster di Moreton Valence. Era quasi uguale ai prototipi F9/40 a parte modifiche al tettuccio per migliorare la visibilità laterale e posteriore e l’aggiunta di quattro cannoni Hispano Mk V da 20mm nel muso.

I motori erano due Rolls Royce W.2B/23C, derivati dal Whittle W.2, con 770 kg spinta l’uno, che permettevano all’aereo una velocità massima di 670 km/h a 3.000 m ed un’autonomia di 1.610 km.

Come altri aerei a reazione dell’epoca, il Meteor F 1 aveva problemi di stabilità a velocità transoniche e di stabilità all’imbardata a causa del distacco della vena fluida dalle superfici di controllo della coda, inoltre in alcune parti dell’inviluppo di volo richiedeva un grande sforzo sui comandi per controllare l’aereo.

 

File:Meteor IAF 1954.jpg
Il diciassette maggio 1945 volò per la prima volta il prototipo della nuova versione Meteor F 4 con motori Rolls Royce Derwent V, semiali accorciate con estremità tronche, struttura rinforzata, abitacolo pressurizzato, alettoni alleggeriti per migliorare la manovrabilità e regolazione del timone per migliorare la stabilità all’imbardata. Il Meteor F 4 aveva una velocità massima al livello del mare di 941 km/h, nettamente superiore all’F 1, ma aveva una minore velocità di salita a causa delle ali corte, poteva portare un serbatoio di carburante sotto ogni semiala, vennero fatti esperimenti con carichi bellici ed una versione a fusoliera allungata.

Dall’F 4 venne derivata la versione biposto da addestramento T 7, adottata dalla RAF, dalla Fleet Air Arm e da altre aeronautiche che avevano acquisito il Meteor.

Con l’entrata in servizio di caccia di caratteristiche superiori, la Gloster decise di realizzare una nuova versione aggiornata del Meteor mantenendo però il più possibile delle attrezzature e processi produttivi utilizzati per l’F 4. Il risultato fu il Meteor F 8, impiegato dalla RAF fino all’entrata in servizio dell’Hawker Hunter e del Supermarine Swift. Dopo un primo F 4 modificato, il primo prototipo dell’F 8 (VT150) volò per la prima volta il dodici ottobre 1948 a Moreton Valence.

Nel 1948 due Meteor F 3 vennero modificati ed alleggeriti rimuovendo anche l’armamento e dotati di un carrello rinforzato e gancio d’atterraggio, vennero poi impiegati per prove a bordo delle portaerei Illustrious e Implacable, ma alla fine la Fleet Air Arm scelse il Supermarine Attacker come caccia imbarcato.

Le consegne dell’F 8 iniziarono nell’agosto 1949, il primo squadron venne equipaggiato nel 1950.

Tra il 1950 ed il 1955 il Meteor F 8 fu il più importante caccia diurno della RAF e di molte forze aeree, tra cui la RAAF che lo impiegò nella guerra di Corea, nonostante fosse chiaramente antiquato al confronto coi caccia con ala a freccia come il North American F-86 Sabre ed il MiG-15.

Alcuni Meteor F 8, un F 3 e due F 4 vennero modificati con una sonda per il rifornimento in volo sul muso, vennero eseguite alcune prove di rifornimento con aerei cisterna Avro 683 Lancaster, Avro 694 Lincoln e KB-29, ma la modifica non venne adottata per gli aerei in servizio.

File:Gloster meteor of martin baker wl419 arp.jpgNegli anni cinquanta vennero sviluppate delle versioni da ricognizione del Meteor per sostituire i Supermarine Spitfire ed i de Havilland DH.98 Mosquito, ormai antiquati.

Due F 4 vennero modificati nei prototipi della nuova versione FR 5 con apparecchiature fotografiche nel muso, che però non venne prodotta in serie.

Nel luglio 1950 iniziò la produzione dell’FR 9, che venne impiegato dal No. 208 Squadron in medio oriente fino al 1961, e dal No. 2 e 79 Squadron della 2nd Tactical Air Force in Germania che li impiegarono fino al 1956, quando vennero sostituiti dal Supermarine Swift.

Nel dicembre 1950 iniziarono le consegne del PR 10 al No. 2 e No. 541 Squadron in Germania seguiti il mese successivo dal No. 13 squadron a Rayid in Egitto e a dicembre 1953 dal No. 81 Squadron in estremo oriente.

I PR 10 della RAF vennero rapidamente radiati a partire dal 1956 a causa del progresso dei missili contraerei e sostituiti dagli English Electric Canberra, l’ultimo PR 10 venne radiato dal No. 81 Squadron nel luglio 1961.

Sempre negli anni cinquanta vennero sviluppate delle versioni del Meteor da caccia notturna dotati di Radar per sostituire il Mosquito, comunque come soluzione provvisoria.

Il prototipo della versione NF 11 sviluppato dalla Armstrong Whitworth volò, per la prima volta il 31 maggio 1950. I primi NF 11 di serie entrarono in servizio nella RAF nel 1951 col No. 29, 141 e 85 Squadron, le consegne vennero completate nel 1955.

Venne poi sviluppata una nuova versione del Meteor denominata NF 12 dotata del nuovo radar APS-21, il prototipo volò per la prima volta il ventuno aprile 1953, le consegne iniziarono in agosto con il No. 85 Squadron.

Il prototipo di una versione adattata per climi tropicali denominata NF 13 volò per la prima volta il ventitré dicembre 1952, successivamente entrò in servizio nel No. 219 Squadron di Kabrit e, nel marzo 1953, nel No. 39 Squadron di Fayid, entrambi in Egitto.

File:Stauning-2004-02.jpgLa versione definitiva del Meteor da caccia notturna fu l’NF 14, che volò per la prima volta il ventitré ottobre 1953 mentre i primi di serie entrarono in servizio nel febbraio 1954 nel No. 25 Squadron, complessivamente vennero impiegati da nove Squadron oltre ad un reparto di conversione operativa (Operational Conversion Unit, OCU), iniziarono ad essere sostituiti nel No. 46 Squadron dal Gloster Javelin nel 1956. Gli ultimi NF 14, in servizio nel No. 60 Squadron di base a Tengah, a Singapore, vennero radiati nel 1961. Quattordici NF 14 vennero convertiti in addestratori rinominati NF(T) 14 ed impiegati dal No. 2 Air Navigation School a Thorney Island fino al 1965.

Alcuni Meteor vennero impiegati in Francia dal Centre d’essais en vol (CEV) per collaudi di equipaggiamenti aeronautici fino agli anni ottanta.

Impiego operativo

Seconda guerra mondiale

I primi venti Meteor F 1 vennero consegnati alla RAF il primo giugno 1944, un altro venne inviato negli USA in cambio di un Bell YP-59A Airacomet per valutazioni comparative.

Il primo reparto operativo su Meteor F 1 fu il No. 616 Squadron con quattordici aerei sulla base di Culmhead nel Somerset, precedentemente equipaggiato con Spitfire VII, gli altri sei F 1 vennero impiegati dalla RAF per collaudi

Il primo aereo (EE219) venne consegnato il dodici luglio dopo l’addestramento dei primi sei piloti a Farnborough.

In seguito il No. 616 Squadron venne trasferito sulla base di Manston sulla costa orientale del Kent, in una settimana venne completato l’addestramento di altri trenta piloti.

La RAF inizialmente impiegò i Meteor per intercettare le bombe volanti V1. La prima missione con tre aerei avvenne il ventisette luglio 1944; questa fu anche la prima missione operativa della RAF con aerei a reazione. Dopo alcuni problemi, principalmente per inceppamenti dei cannoni, il quattro agosto vennero abbattute due V1, arrivando a quattordici alla fine della guerra.

Dopo la fine dell’impiego delle V1 e l’inizio dell’impiego delle V2, la RAF decise di non impiegare i Meteor contro la Luftwaffe, anzi ai Meteor era vietato sorvolare territori controllati dal nemico per non rischiare che, in caso di abbattimento, i tedeschi potessero ispezionarli; inoltre era attesa a breve la nuova versione F 3 di prestazioni superiori. Il No. 616 Squadron venne trasferito alla base di Debden ed impiegato in esercitazioni contro i bombardieri dell’USAAF per addestrare i loro equipaggi ad affrontare caccia a reazione; in seguito venne trasferito a Colerne nel Wiltshire.

Il No. 616 Squadron ricevette il primo Meteor F 3 il diciotto dicembre 1944.

File:Gloster Meteor Hatzerim 2901101.jpgIl venti gennaio 1945 quattro Meteor vennero trasferiti a Melsbroek in Belgio; a marzo l’intero squadron venne trasferito a Gilze-Rijen ed il mese successivo a Nijmegen. I Meteor vennero impiegati in missioni di ricognizione ed attacco al suolo senza mai incontrare caccia a reazione tedeschi.

In diverse occasioni la caccia e contraerea alleati scambiarono i Meteor per Messerschmitt Me 262 e li attaccarono; per rimediare, i Meteor di base in Europa vennero ridipinti interamente in bianco per facilitarne l’identificazione.

A fine aprile lo Squadron venne trasferito a Falberg in Germania dove due aerei andarono distrutti in una collisione in volo a causa della scarsa visibilità; entrambi i piloti rimasero uccisi.

Alla fine della guerra i Meteor avevano distrutto al suolo 46 aerei tedeschi.

Dopoguerra

Nel maggio 1945 i primi F 3 entrarono in servizio nel No. 74 Squadron, seguito dal 124 e 245 ad agosto, il 263 a settembre ed il 222 ad ottobre. Il No. 616 Squadron venne sciolto il ventinove agosto 1945.

Nel 1946 la RAF aveva sedici Squadron equipaggiati con Meteor, lo stesso anno entrò in produzione il Meteor F 4. Per aumentare la produzione gli F 4 vennero prodotti oltre che dalla Gloster anche dalla Armstrong Whitworth nello stabilimento di Bagington.

Nel 1947 vennero equipaggiati con F 4 il No. 74 e 222 Squadron, altri nove Squadron vennero equipaggiati nel 1948, due nel 1949, tre nel 1950, tra cui il 616, ed altri sei nel 1951.

Le consegne dell’F 8 iniziarono nell’agosto 1949, il primo Squadron venne equipaggiato nel 1950.

L’F 8 venne impiegato come caccia diurno della RAF tra il 1950 ed il 1954, venne poi sostituito dall’Hawker Hunter.

File:Royal Military Museum Brussels 2007 442.JPGNel 1949 entrarono in servizio i primi T 7, che iniziarono ad operare a settembre e vennero impiegati come addestratori dalla RAF e dalla Fleet Air Arm fino a metà degli anni cinquanta.

Nel luglio 1950 venne equipaggiato con FR 9 il No. 208 sulla base di Fayid in Egitto, poi a dicembre il No. 2 Squadron di Bückeburg e nel novembre 1951 il No. 79 di Gutersloh della 2nd Tactical Air Force in Germania che li impiegarono fino al 1956, quando vennero sostituiti da Supermarine Swift.

Nel dicembre 1950 iniziarono le consegne dei PR 10 al No. 2 e No. 541 Squadron in Germania ed il mese successivo al No. 13 Squadron a Rayid in Egitto, poi trasferito sulla base di Akrotiri a Cipro. Nel giugno 1951 il No. 2 Squadron cedette i propri PR 10 al No. 541 rimanendo equipaggiato interamente con FR 9.

Il Meteor NF 11 entrò in servizio nella RAF nel 1951 col No. 29, 85 e 141 Squadron, le consegne vennero completate nel 1955.

All’inizio del 1953 entrò in servizio la versione NF 13 nel No. 219 Squadron di Kabrit, sciolto nel settembre 1954, e nel marzo 1953 nel No. 39 Squadron di Fayid, entrambi in Egitto.

La RAF tra l’agosto 1953 ed il settembre 1956 ricevette il Meteor NF 12 che venne impiegato in sette Squadron (No. 25, 46, 65, 72, 85, 152 e 153). Nel febbraio 1956 il No. 46 sostituì i Meteor coi Javelin, seguirono gli altri Squadron, gli ultimi NF 12 vennero radiati dai No. 25 e 92 Squadron nel 1959.

A dicembre 1953 anche il No. 81 Squadron in estremo oriente ricevette i PR 10 che vennero impiegati in missioni di ricognizione per contrastare i guerriglieri comunisti in Malesia.

Nel febbraio 1954 entrarono in servizio i primi NF 14 nel No. 25 Squadron, complessivamente vennero impiegati da nove squadron oltre ad un reparto di conversione operativa (Operational Conversion Unit, OCU), iniziarono ad essere sostituiti nel No. 46 squadron dal Gloster Javelin nel 1956.

Nel 1954 gli FR 9 del No. 208 Squadron di Takali a Malta vennero trasferiti sulla base di Khormaskar a Aden da dove vennero impiegati in missioni di ricognizione ed antiguerriglia, in seguito il No. 208 tornò a Cipro, ma rimase ad Aden un distaccamento denominato No. 1417 Flight che venne impiegato fino al 1961 in missioni simili in diverse parti del Medio Oriente.

Tra il 1954 ed il 1955 i PR 10 del No. 13 Squadron della RAF vennero impiegati in missioni di ricognizione durante le operazioni militari in Kenya per contrastare la guerriglia dei Mau-Mau.

I PR 10 della RAF vennero rapidamente radiati a partire dal 1956 a causa del progresso dei missili contraerei e sostituiti dagli English Electric Canberra, l’ultimo PR 10 venne radiato dal No. 81 Squadron nel luglio 1961.

Gli ultimi NF 14 in servizio nel No. 60 Squadron di base a Tengah a Singapore vennero radiati nel 1961.

Quattordici NF 14 vennero convertiti in addestratori, rinominati NF(T) 14 ed impiegati dal No. 2 Air Navigation School a Thorney Island dal giugno 1959 al 1965.

File:Gloster meteor NF.14 at MAM.JPGComplessivamente 890 Meteor andarono persi in incidente durante il servizio nella RAF, con la perdita di 450 piloti, l’anno peggiore fu il 1953 con 145 incidenti.

Alcuni incidenti furono causati dall’elevato consumo di carburante dei motori che portava ad un’autonomia di meno di un’ora, inoltre per la posizione dei motori molto distanziati sulle ali l’aereo era difficile da controllare in caso di spegnimento di un motore a causa della spinta asimmetrica. Spesso gli incidenti avevano conseguenze drammatiche per l’assenza di sedili eiettabili, esclusa la versione F 8, specie per i T 7 e gli F 4 impiegati per addestramento.

Guerra di Corea

I Meteor F 8 della RAAF vennero ampiamente impiegati in Corea dal No. 77 Squadron, parte delle British Commonwealth Forces Korea, con personale di supporto anche di altre nazioni del Commonwealth.

Il No. 77 Squadron arrivò in Corea equipaggiato con North American P-51D Mustang, in seguito si trasferì a Iwakuni, in Giappone, per la conversione sui Meteor e tornò in Corea nell’aprile 1951 con una trentina tra F 8 e T 7, a giugno lo squadron venne trasferito sulla base K-14 di Kimpo ed a luglio venne dichiarato operativo.

Inizialmente c’era preoccupazione perché il MiG-15 era chiaramente superiore al Meteor F 8 come prestazioni ed armamento, però il Meteor F 8 era superiore all’F-86 Sabre per accelerazione e velocità di salita.

La prima missione del No. 77 Squadron avvenne il trenta luglio 1951. I piloti erano addestrati prevalentemente nell’attacco al suolo per cui avevano difficoltà nel ruolo di scorta ai bombardieri.

Il ventinove agosto 1951 otto Meteor in missione di scorta nell’area di confine tra Cina e Corea lungo il corso del fiume Yalu soprannominatta “MiG Alley” (viale dei MiG) vennero attaccati da sei MiG-15, un Meteor venne abbattuto e due danneggiati.

Il ventisette ottobre il No. 77 Squadron ottenne la prima probabile vittoria, seguita da altre due sei giorni dopo.

Il primo dicembre, durante uno scontro tra dodici Meteor e circa quaranta MiG-15, il No. 77 Squadron ottenne le prime due vittorie confermate, il Flying Officer Bruce Gogerly ottenne la prima, ma vennero abbattuti quattro Meteor. A seguito di questo risultato, le missioni di scorta vennero assegnate agli F-86 dell’USAF ed il No. 77 Squadron tornò alle missioni di attacco al suolo per cui il Meteor si dimostrò più adatto, anche se vulnerabile alla contraerea a causa della necessità di volare a bassa quota in linea retta verso il bersaglio durante gli attacchi coi razzi.

Il ventisette marzo 1953 quattro Meteor impegnati in una missione di attacco al suolo incontrarono dei MiG-15, il sergente George Hale riuscì ad abbatterne due.

Alla fine della guerra il No. 77 Squadron aveva compiuto 4.836 missioni abbattendo sei MiG e distruggendo circa 1.500 veicoli ma trentadue Meteor erano stati abbattuti, la maggioranza dalla contraerea.

Crisi di Suez

Gli NF 13 della RAF appartenenti al No. 39 Squadron di base a Nicosia sull’isola di Cipro vennero impiegati in missioni di pattugliamento aereo notturno e gli FR 9 del No. 208 Squadron di base a Takali a Malta in missioni di ricognizione.

Gli F 8 israeliani del No. 117 e 119 Squadron vennero impiegati per attacchi al suolo senza subire perdite.

I Meteor F 8 e T 7 egiziani armati di razzi vennero impiegati in missioni di attacco al suolo.

Gli NF 13 egiziani in servizio nel No. 20 Squadron di Deversoir e nel No. 5 Squadron di Fayid vennero impiegati in missioni di pattugliamento aereo notturno, risulta un unico scontro con aerei della RAF in cui venne danneggiato un bombardiere Vickers Valiant.

Guerra d’Algeria

Tra gli aerei impiegati dall’Armeé de l’Air durante la guerra d’Algeria c’erano anche alcuni Meteor NF 11.

Descrizione tecnica

Il Meteor F 1 era un bimotore monoposto ad ala bassa dritta con struttura interamente metallica, non più avanzato come aerodinamica di altri aerei contemporanei.

Il Meteor F 1 era lungo 12,57 m, aveva un’apertura alare di 13,1 m, un’altezza di 3,96 m, un peso a vuoto di 3.692 kg ed un peso massimo al decollo di 6.268 kg.

La fusoliera integrava un singolo abitacolo per il pilota, chiuso da un tettuccio apribile verso destra e non ancora dotato di seggiolino eiettabile.

L’ala era montata bassa ed integrava le due gondole motore posizionate a metà delle semiali.

L’impennaggio di coda era di tipo tradizionale cruciforme, monoderiva con piani di orizzontali a sbalzo, posizionati alti per evitare che fossero nella scia di scarico dei motori.

Il carrello d’atterraggio era triciclo con carrelli principali a ruota singola rientranti nelle ali e carrello anteriore a ruota singola rientrante nel muso.

La propulsione era assicurata da una coppia di motori Rolls-Royce W.2B/23C, turboreattori capaci di esprimere una spinta pari a 770 kg che permettevano al modello di raggiungere una velocità massima di 670 km/h a 3 000 m.

Versioni

Meteor F 1
Prima versione di serie prodotta tra il 1943 ed il 1944.
Meteor F 1, Trent turboprop
un F 1 (EE227) costruito nel 1945 ed impiegato per collaudi del nuovo motore turboelica Rolls-Royce RB50 Trent, fu il primo aereo al mondo con motori turboelica. Il prototipo durante i voli di collaudo mostrò problemi di stabilità, nel 1948 il programma venne cancellato ed il prototipo demolito.
Meteor F 2

Prototipo di una versione con motori de Havilland, costruito in singolo esemplare.

Meteor F 3

Versione con motori Rolls-Royce Derwent I da 907 kg di spinta, maggiore capacità di carburante e tettuccio scorrevole a goccia.

Prove nella galleria del vento ed in volo evidenziarono problemi di buffeting ad alte velocità che vennero risolti allungando le gondole motori ottenendo anche un aumento di velocità di 120 km/h ad alta quota mantenendo gli stessi motori. L’ultimo lotto di produzione del Meteor F 3 venne prodotto con le nuove gondole mentre i precedenti vennero modificati in seguito.

Meteor F 4

Nuova versione con motori Rolls Royce Derwent V da 1.587 kg di spinta, semiali accorciate di 86,4 cm con estremità tronche, struttura rinforzata, abitacolo pressurizzato, alettoni alleggeriti per migliorare la manovrabilità e regolazione del timone per migliorare la stabilità all’imbardata.

Questa versione poteva portare un serbatoio di carburante sotto ogni semiala; vennero fatti esperimenti con carichi bellici ed una versione a fusoliera allungata.

Il Meteor F 4 aveva una velocità massima al livello del mare di 941 km/h ed una quota di tangenza di 13.564m, ma aveva una velocità di salita inferiore all’F 1 a causa delle ali corte.

Il prototipo del Meteor F 4 (EE360) volò per la prima volta il diciassette maggio 1945. I primi F 4 di serie entrarono in servizio nel 1947 nel No. 74 e 222 Squadron.

Meteor FR 5

Due F 4 modificati con apparecchiature fotografiche nel muso; uno (VT347) venne distrutto in un incidente per cedimento strutturale durante un volo di collaudo sopra Moreton Valence.

Meteor T 7

Versione da addestramento derivata dall’F 4, biposto in tandem con un unico tettuccio apribile verso destra.

I primi T 7 entrarono in servizio a settembre 1949 e vennero impiegati come addestratori dalla RAF e dalla Fleet Air Arm fino a metà degli anni cinquanta. Questa versione venne impiegata anche da altre aeronautiche che avevano acquisito il Meteor, come Belgio, Olanda, Siria e Israele.

Nonostante alcuni limiti come l’abitacolo non pressurizzato, la strumentazione dell’istruttore limitata e l’assenza di armamento, vennero costruiti più di 650 T 7.

I T 7 egiziani ed israeliani vennero modificati per portare razzi subalari ed impiegati per attacchi al suolo.

Meteor F 8

Nuova versione di serie nettamente migliorata rispetto all’F 4 impiegata come caccia della RAF tra il 1950 ed il 1955.

L’F 8 aveva motori Rolls Royce Derwent 8 da 1.631 kg di spinta, fusoliera allungata per ottenere una maggiore capacità di carburante, struttura rinforzata, seggiolino eiettabile Martin Baker ed un nuovo tettuccio a goccia per migliorare la visibilità del pilota.

L’F 8 poteva portare sotto ogni semiala quattro razzi esplosivi RP-3 da 76,2 mm e 27 kg, uguali a quelli usati durante la seconda guerra mondiale.

Le prove in volo evidenziarono un problema: una volta esaurite le munizioni dei cannoni, a causa del peso del carburante in fusoliera il baricentro era troppo arretrato e l’aereo diventava instabile in beccheggio. Il problema venne risolto modificando l’impennaggio con una nuova coda più alta e con bordi dritti invece che arrotondati, questa nuova coda, prevista inizialmente per il progetto del caccia G42, poi cancellato, permette di distinguere facilmente l’F 8 e versioni derivate dalle precedenti.

Il primo prototipo dell’F 8 (VT150) volò per la prima volta il dodici ottobre 1948 a Moreton Valence.

Le consegne dell’F 8 iniziarono nell’agosto 1949, il primo squadron venne equipaggiato nel 1950.

Meteor F 8 Prone Pilot
File:Gloster Meteor Prone.jpgNei primi anni cinquanta vennero fatti degli studi ed esperimenti sulla possibilità di pilotare un aereo da caccia stando in posizione sdriata o prona per sopportare meglio le accelerazioni.

Un F 8 (WK935) venne modificato dalla Armstrong Whitworth con un secondo abitacolo per il collaudatore in posizione prona appena dietro al muso. I collaudi evidenziarono le difficolta di pilotaggio e la limitata visibilità del pilota.

Lo sviluppo e la diffusione delle tute anti-G per sopportare meglio le accelerazioni portò alla cancellazione del programma.

Meteor FR 9

Versione da ricognizione tattica a bassa quota derivata dall’F 8 col muso allungato di 20 cm per alloggiare le apparecchiature fotografiche mantenendo l’armamento e dotato di serbatoi supplementari esterni alari e ventrale.

Il primo prototipo dell’FR 9 volò per la prima volta il ventitré marzo 1950, la produzione di serie iniziò nel luglio 1950; il primo squadron equipaggiato fu il No. 208 sulla base di Fayid in Egitto.

Gli FR 9 vennero forniti anche all’Ecuador, Israele e Siria.

Meteor PR 10

Versione da ricognizione fotografica ad alta quota, priva di armamento e dotato di una cinepresa nel muso e altre due nella fusoliera posteriore.

Il primo prototipo (VS968) volò per la prima volta il ventinove marzo 1950 e venne poi convertito nel primo aereo di serie di questa versione.

Le consegne del PR 10 iniziarono nel dicembre 1950 col No. 2 e No. 541 Squadron in Germania, seguiti il mese successivo dal No.13 squadron a Rayid in Egitto e a dicembre 1953 dal No. 81 Squadron in estremo oriente. I PR 10 della RAF vennero radiati a partire dal 1956; l’ultimo PR 10 venne radiato dal No. 81 Squadron nel luglio 1961.

Meteor NF 11

Versione da caccia notturna biposto in tandem con pilota davanti e navigatore dietro e dotato di radar Mk10.

Il progetto venne sviluppato dalla Armstrong Whitworth; il prototipo (WA546) volò per la prima volta il 31 maggio 1950. Nonostante fosse derivato dal T 7, aveva la fusoliera e la coda dell’F 8 e le ali lunghe dell’F 3.

Il muso allungato conteneva il radar Mk10, di conseguenza i cannoni da 20 mm erano stati spostati nelle ali, all’esterno delle gondole motori.

Questa versione, detta anche “Armstrong Whitworth Meteor” NF 11, aveva serbatoi esterni ai piloni alari e ventrale.

Questi aerei avevano diversi problemi, in particolare la visibilità limitata dai montanti del parabrezza che complicava l’atterraggio, inoltre i serbatoi esterni sotto le ali tendevano a rompersi a causa delle vibrazioni prodotte dallo sparo dei cannoni posti nelle ali. La precisione del tiro, per cui si considerava una distanza ottimale di 360 m, era ostacolata dalla flessione delle ali in volo.

Il Meteor NF 11 entrò in servizio nella RAF nel 1951 col No. 29, 85 e 141 Squadron, le consegne vennero completate nel 1955. Il Meteor NF 11 venne anche esportato in Australia, Belgio, Danimarca e Francia.

Meteor NF 12

Versione da caccia notturna con il nuovo radar APS-21 di produzione americana, motori Rolls-Royce Derwent 9 da 1.723 kg di spinta ed ali rinforzate.

Era molto simile all’NF 11 ma col muso allungato di 43,2 cm per alloggiare il nuovo radar, questo causò uno spostamento del baricentro i cui effetti vennero compensati da un ingrandimento della coda.

Il primo prototipo volò per la prima volta il ventuno aprile 1953; le consegne iniziarono in agosto con il No. 85 squadron. Per le caratteristiche avanzate del radar, l’NF 12 non venne esportato.

Meteor NF 13

Versione da caccia notturna derivata dall’NF 11 adattata al clima tropicale con sistema di raffreddamento dell’abitacolo potenziato.

Il prototipo volò per la prima volta il ventitré dicembre 1952; successivamente entrò in servizio nel No. 219 Squadron di Kabrit e, nel marzo 1953, nel No. 39 Squadron di Fayid, entrambi in Egitto.

Alcuni Meteor NF 13 ex-RAF vennero ceduti alla Siria, Egitto ed Israele.

Meteor NF 14
 

Versione definitiva da caccia notturna derivata dall’NF 11 con un muso ancora più lungo, per una lunghezza totale di 15,5 m, ed un ampio tettuccio a bolla scorrevole all’indietro.

Il Meteor NF 14 aveva un peso a vuoto di 5.723 kg, un peso massimo al decollo di 9.614 kg, una velocità massima di 944 km/h ed una quota di tangenza di 12.192 m

Il primo prototipo, un NF 12 modificato (WM261), volò per la prima volta il ventitré ottobre 1953.

Vennero costruiti cento NF 14; i primi entrarono in servizio nel febbraio 1954 nel No. 25 Squadron.

Gli ultimi NF 14 in servizio nel No. 60 Squadron di base a Tengah a Singapore vennero radiati nel 1961.

Quattordici NF 14 vennero convertiti in addestratori disarmati privi di radar, rinominati NF(T) 14 ed impiegati dal No. 2 Air Navigation School a Thorney Island dal giugno 1959 al 1965.

Meteor U 15

94 F 4 convertiti in bersagli teleguidati.

Meteor U 16

108 F 8 convertiti in bersagli teleguidati.

Meteor TT 20

Quaranta NF 11 convertiti in traino bersagli. Vennero impiegati dalla RAF dal 1962 al 1970 e dalla Fleet Air Arm dal 1958 al 1967, sei vennero ceduti alla Danimarca e quattro alla Svezia dove vennero impiegati fino alla fine degli anni 60.

Utilizzatori

Militari

Argentina Argentina
100 F 4 impiegati dai Grupo 2 e 3 sulla base di Moron, alcuni vennero impiegati nella rivoluzione del 1955 da entrambe le fazioni, uno venne abbattuto durante un attacco ad una base navale presso Rio de Santiago controllata dai ribelli. Gli ultimi Meteor vennero radiati nei primi anni settanta.
Australia Australia
La RAAF ricevette 113 Meteors tra il 1946 ed il 1952, di cui 94 della versione F 8 e nove T 7. I Meteor vennero impiegati dal No. 22, 23 75 e 77 Squadron e successivamente sostituiti dai CAC Sabre a partire dal 1955. Un NF 11 venne acquisito nel 1953. gli ultimi Meteor vennero radiati nel 1963.
 

  • Composante air de l’armée belge
Nel 1949 il Belgio ricevette 48 F 4 che vennero impiegati dagli squadron 349 e 350 sulla base di Beauvechain fino all’agosto 1954. Tra il 1948 ed il 1957 vennero acquisiti 43 T 7 e 240 F 8, per la maggior parte assemblati in Belgio dalla Fairly Avons con componenti prodotti in Olanda dalla Fokker. Complessivamente i Meteor equipaggiarono cinque gruppi e vennero sostituiti dagli Hawker Hunter. Inoltre vennero acquisiti dodici NF 11 ex-RAF nel 1952 ed altri dodici nel 1956, impiegati dagli squadron 10 e 11 fino al 1958.
Brasile Brasile
62 esemplari tra F8 e TF7, denominati localmente TF 7, consegnati a partire dal tredici aprile 1953. Vennero impiegati dal 2°/1°GavCa, 1°/1°GavCa e 1°/14°Gav dove sostituirono i Republic P-47. A metà anni sessanta iniziarono ad essere sostituiti dai Dassault Mirage.
Canada Canada
ricevette un F 4 ed un T 7 per collaudi e valutazioni.
Danimarca Danimarca
Tra il 1949 ed il 1950 la Danimarca ricevette venti F 4 che vennero impiegati prima dalla 3rd Air Flottilla della marina e successivamente dai No. 723 e 724 Squadron della Flyvevabnet dopo l’assorbimento della componente aerea della marina, gli ultimi F 4 vennero radiati nel 1957. Dal 1951 vennero acquisiti venti F 8 e nove T 7, impiegati dal No. 724 Squadron fino a fine anni cinquanta. Tra il 1952 ed il 1953 vennero acquisiti venti NF 11 impiegati dal No. 723 Squadron fino al 1958 quando vennero sostituiti da F-86 Sabre.
Ecuador Ecuador
ricevette tra il 1954 ed il 1955 dodici FR 9 ex-RAF che vennero impiegati dal No.2111 Squadron fino al 1972.
Egitto Egitto
Egitto Egitto
  • Al-Quwwat al-Jawwiya al-Misriyya
Nel 1950 venti F 4 vennero forniti all’Egitto, nel 1952 vennero acquisiti sei T 7 ed alcuni F 8 ex-RAF. Nel 1955 vennero acquisiti anche sei NF 13 ex-RAF. I Meteor vennero impiegati anche durante la guerra di Suez per attacchi al suolo, in seguito vennero sostituiti da MiG.
Francia Francia
due F 4 acquisiti per collaudi e valutazioni. In seguito vennero acquisiti quattordici T 7. Tra il 1954 ed il 1955 vennero acquisti 41 NF 11 ex-RAF che vennero impiegati dall’EC30 e dal Centre d’essais en vol (CEV), furono i primi caccia notturni a reazione dell’Armeé de l’air, impiegati fino a fine anni 50. Il CEV ricevette anche due NF 14 nel 1955 e due NF 13 nel 1956. Gli ultimi Meteor del CEV vennero radiati a metà anni 80.
 

ricevette alcuni F 8 dal 1952, sei T 7 nel 1953 e sette FR 9 tra il 1954 ed il 1955. Il primo settembre 1954 due F 8 del No. 177 Squadron israeliani abbatterono due Vampire egiziani. Il 29 agosto 1955 due Meteor affrontarono quattro Vampire egiziani abbattendone uno e danneggiandone un altro. Il primo settembre 1955 in un altro scontro tra due Meteor e quattro Vampire egiziani un FR 9 abbatté due Vampire, lo stesso giorno altri Meteor affrontarono due Vampire abbattendone uno. Durante la guerra di Suez gli F 8 del No. 117 e 119 Squadron vennero impiegati per attacchi al suolo senza subire perdite. Tra il 1956 ed il 1958 vennero acquisti anche sei NF 13 ex-RAF impiegati dal No. 119 Squadron. Gli ultimi Meteor israeliani vennero radiati nel 1961.
ricevette 38 F 4 a partire dal 1948, 43 T 7 tra il 1948 ed il 1957 e 160 F 8 di cui 155 prodotti dalla Fokker tra il 1951 ed il 1954. la Luchtmatch impiegò i Meteor in sette squadron tra cui i 322, 323, 326 e 327 sulle basi di Soesterberg e Leeuwarden, nel 1956 iniziarono ad essere sostituiti dagli Hawker Hunter. Alcuni T 8 vennero poi convertiti in traino bersagli, di cui dieci ceduti alla marina.
Nuova Zelanda Nuova Zelanda
due Meteor T.7 a noleggio dalla RAF.
Norvegia Norvegia
Regno Unito Regno Unito
Sudafrica Sudafrica
  • South African Air Force
Siria Siria
due T 7 acquisiti nel 1952, diciannove F 8 ex-RAF a partire dal dicembre 1952, sei NF-13 ex-RAF nel 1954 e due FR 9 nell’estate del 1956. I Meteor in seguito vennero sostituiti da MiG.
Stati Uniti Stati Uniti
  • United States Army Air Force
sottopose a prove di comparazione un esemplare che poi restituì alla RAF.
Svezia Svezia
utilizzato dalla Svensk Flygtjanst sotto contratto della Svenska Flygvapnet.

Civili

Martin-Baker

Subito dopo la seconda guerra mondiale la Martin-Baker ricevette un Meteor F 3 (EE416) che venne modificato con un’apertura dietro all’abitacolo per installare il sedile eiettabile da collaudare.

Il 14 giugno 1946 venne eseguito il primo lancio con un manichino, il 24 luglio il primo lancio di una persona, il collaudatore Bernard Lynch.

Vennero poi acquisiti e modificati altri due F 3.

Nel 1952 arrivò un T 7 (WA634) che venne modificato installando un sedile eiettabile al posto posteriore, in seguito vennero acquisiti altri due T 7 (WL419 e WA638) che risultavano ancora operativi nel 1995.

Primati

Alla fine del 1945 due Meteor F 3 vennero modificati per stabilire un nuovo primato di velocità. Il sette novembre 1945 il capitano H.J. (Willy) Wilson stabilì il nuovo primato di 975 km/h a Herne Bay, nel Kent.

Nel 1946 il capitano Edward “Teddy” Donaldson stabilì un nuovo primato di 991 km/h con un Meteor F 4 (EE549). Precedentemente il pilota collaudatore Roland Beamont aveva raggiunto con lo stesso aereo la velocità di 1.017 km/h, ma non in condizioni da omologazione ufficiale, inoltre tale valore era oltre i limiti di sicurezza ufficiali dell’aereo.

Tra il quattro ed il cinque aprile 1947 il sottetenente Janusz Zurakowsky stabilì un nuovo primato sul percorso Londra-Copenhagen e ritorno con un F 8 di serie (VZ468), l’aeronautica militare danese ordinò il Meteor poco tempo dopo.

Livree

Inizialmente i Meteor adottarono la livrea standard dei caccia della RAF con le superfici superiori a chiazze di verde scuro FS34079 e grigio scuro FS36187 e le superfici inferiori grigio medio FS36270.

Dopo alcuni casi di errata identificazione in cui erano stati scambiati per Me-262 ed attaccati da caccia alleati, i Meteor di base in Europa vennero ridipinti interamente in bianco.

Dopo la guerra gli aerei adottarono una livrea in metallo naturale, cioè gli aerei non venivano verniciati oppure veniva usato un colore argento su tutto l’aereo.

Nel novembre 1952 venne introdotta una livrea con le superfici superiori e laterali a chiazze verde scuro FS34079 e grigio scuro FS36118 e metallo naturale per tutte le superfici inferiori.

Nel 1953 per le superfici inferiori venne adottato il blu FS35164 e poi il grigio chiaro FS36357 dal 1961.

I TT 20 impiegati per traino bersagli avevano le superfici inferiori dipinte a bande diagonali nero e giallo lucido per essere ben visibili per gli artiglieri della contraerea per cui trainavano i bersagli.

Nella maggior parte dei casi i Meteor forniti a forze aeree straniere avevano la stessa livrea usata all’epoca dalla RAF, ad esempio i Meteor della RAAF impiegati durante la guerra di Corea erano in metallo naturale.

Esemplari attualmente esistenti

Attualmente solo cinque Meteor sono ancora in condizioni di volo, di cui quattro nel Regno Unito.

Nel 2001 il Temora Aviation Museum nel Nuovo Galles del Sud, Australia, ha acquisito un F 8 (VH-MBX, matricola militare VZ467) che è stato ridipinto con la livrea e le insegne dell'”Halestorm” pilotato dal sergente George Hale del No. 77 Squadron della RAAF durante la guerra di Corea.

Un altro Meteor, (WA591) è in restauro al Meteor Flight di Yatesbury nel Regno Unito.

Alcuni Meteor in mostra statica:

  • Un F 4 (EE531), un F 8 (VZ477) ed un NF 14 (WS838) al Midland Air Museum di Coventry.
  • Un F 8 al 1st Wing Historical Center a Beauvechain in Belgio
  • Un F 8 (F84452) all’ingresso del complesso dove ha sede il Centro di controllo del traffico aereo a Curitiba in Brasile.
  • Un F 8 (WK685 / A77-867) al Classic Jet Fighter Museum presso l’aeroporto di Parafield in Australia, impiegato in Corea dal No. 77 Squardon della RAAF.
Descrizione
Tipo aereo da caccia
caccia notturno
cacciabombardiere
addestratore
aereo da ricognizione
Equipaggio 1
Costruttore Regno Unito Gloster
Data primo volo 5 marzo 1943
Data entrata in servizio 12 luglio 1944
Utilizzatore principale Regno Unito Royal Air Force
Esemplari 3 875

File:Meteor F-4.svg

Lunghezza 13,59 m
Apertura alare 11,33 m
Altezza 3,96 m
Superficie alare 32,51 m²
Peso a vuoto 4 865 kg
Peso max al decollo 7 120 kg
Propulsione
Motore 2 turbogetti Rolls-Royce Derwent 8
Spinta 1 588 kgf
Prestazioni
Velocità max 953 km/h (515 kt)
Autonomia 1 110 km
Tangenza 13 411 m (43 999 ft)
Armamento
Cannoni 4 Hispano da 20 mm

Fonte: http://it.wikipedia.org



File:Bundesarchiv Bild 102-12963, Flugboot "Do X".jpg

Il Dornier Do X era un idrovolante di linea a scafo centrale progettato dalla Dornier-Werke GmbH negli anni trenta e costruito dalla sua sussidiaria svizzera AG für Dornier-Flugzeuge (Doflug) di Altenrhein am Bodenseee e presso l’italiana Costruzioni Meccaniche Aeronautiche S.A. (CMASA), già costruttrici del Do J Wal.

Storia

Sviluppo

File:Bundesarchiv Bild 102-08052, Dornier-Chefpilot Wagner.jpgL’idea di poter incrementare il traffico passeggeri con un nuovo e più grande idrovolante venne a Claude Dornier, allora proprietario dell’azienda Dornier-Metallbauten GmbH che portava il suo nome. Il nuovo progetto ideato da Dornier si sarebbe basato sull’esperienza acquisita sui Dornier Do J Wal, prodotti in Svizzera, dalla sussidiaria Dornier-Werke Altenrhein AG, ed in Italia, dalla Costruzioni Meccaniche Aeronautiche Società Anonima (CMASA) di Marina di Pisa, per aggirare le limitazioni imposte alla Germania dal Trattato di Versailles in seguito alla fine della prima guerra mondiale.

GUARDA VIDEO

 https://www.youtube.com/watch?v=dwPRGFN-TVA

Il primo esemplare venne portato in volo per la prima volta il 12 luglio 1929, ai comandi del pilota collaudatore Richard Wagner, comunque solo per un breve tratto. Per il primo vero volo completo bisognerà aspettare il successivo 29 luglio dello stesso anno.

File:Do X - Müggelsee 1932 (4).jpgL’esemplare costruito in Svizzera differiva da quelli italiani solo per la motorizzazione adottata, i V12 Curtiss V-1570 raffreddati a liquido da 630 hp (470 kW) ciascuno per il primo, dei Fiat A.22 R, sempre V12 raffreddati a liquido, da 440 CV per i secondi.

Impiego operativo

Germania

nel 1931, un attentato con 2 dornier doX scontrandosi verso i 2 dirigibili (DELAG), precipitandosi.

Italia

Gli esemplari italiani, il Do X 2 e Do X 3, vennero presi in carico dalla Società Anonima Navigazione Aerea (SANA) e dedicati rispettivamente agli aviatori Umberto Maddalena, l’esemplare immatricolato I-REDI, ed Alessandro Guidoni l’I-ABBN. Subito dopo però vennero integrati nella flotta della Regia Aeronautica e, dopo un tentativo insoddisfacente per trasformarlo in un idrobombardiere, impiegati dal 1931 al 1935 per voli a scopo dimostrativo e propagandistico. Alcune fonti ritengono possano essere stati utilizzati nel 1935 come aerei da trasporto tattico durante la guerra d’Etiopia. La loro vita operativa terminò nei cantieri di La Spezia, accantonati e subito passati alla demolizione.

Utilizzatori

Germania Germania
  • Deutsche Lufthansa
    • Do X 1 D-1929
bandiera Regno d’Italia

Velivoli sopravvissuti

Benché la produzione di soli tre esemplari e l’imponenza del Do X non favorisse la preservazione, al momento del ritiro del servizio l’esemplare tedesco venne esposto al museo di Berlino ma distrutto dai bombardamenti alleati nel 1943. Degli esemplari italiani, presumibilmente demoliti a fine servizio, ne rimangono solo alcune parti conservate ed esposte presso il Museo del Politecnico di Torino, nella Sezione dedicata all’ing. Giuseppe Gabrielli.

Descrizione
Tipo idrovolante di linea
Equipaggio 10-14
Progettista Claude Dornier
Costruttore Germania Dornier-Werke Altenrhein AG
CMASA
Data primo volo 12 luglio 1929
Esemplari 3

File:Dornier Do X 3-view.svg

Lunghezza 40,10 m
Apertura alare 48,0 m
Altezza 10,10 m
Superficie alare 450 m²
Peso a vuoto 28 250 kg
Peso max al decollo 56 000 kg
Passeggeri 66-100
Capacità combustibile 23 300 L
Propulsione
Motore 12 Curtiss V-1570
Potenza 630 hp (470 kW) ciascuno
Prestazioni
Velocità max 211 km/h
Velocità di crociera 175 km/h
Autonomia 1 700 km
Quota di servizio 500 m

 

Fonte:http://it.wikipedia.org



La compagnia low-cost non ha rispettato la normativa allo scalo
di Marsiglia: ha assunto più di cento dipendenti con contratto irlandese
e non locale e di conseguenza non ha versato i contributi al fondo pensioni

Ryanair è stata condannata in Francia a pagare 200 mila euro di multa e a quasi 8 milioni di euro in danni e interessi per aver violato il diritto del lavoro sui suoi dipendenti all’hub di Marsiglia tra il 2006 e il 2010. La sentenza è stata emessa dal tribunale di Aix-en-Provence. Claire Hocquet, avvocato del sindacato francese dei piloti Snpl, ha spiegato che la compagnia aerea ha violato la legge francese sulla sicurezza sociale non versando i contributi pensionistici dei dipendenti. La Corte ha respinto la tesi difensiva di Ryanair che ha sostenuto che i suoi piloti operano sotto l’egida del diritto irlandese, quindi i contributi dovevano essere pagati in Irlanda e non in Francia. La compagnia aerea low-cost ha già riferito che farà appello. 

 Un caso simile era capitato nel 2010 alla compagnia aerea rivale EasyJet. La low-cost britannica era stata condannata per aver tenuto a Orly, aeroporto a sud di Parigi, 170 lavoratori assunti con un contratto di diritto inglese tra il 2003 e il 2006. Tra multa e danni EasyJet era stata costretta a pagare 1,55 milioni di euro. 

Fonte:www.lastampa.it



L’autore statunitense è deceduto in un ospedale di Baltimora all’età di 66 anni. Tra i suoi successi, il romanzo d’esordio, La grande fuga dell’ottobre rosso, del 1984. Dai suoi libri molti film d’azione e un romanzo, “Potere Esecutivo“, considerato premonitore dell’11 settembre 2001

ROMA – Tom Clancy si è spento ieri in un ospedale di Baltimora, la città dove era nato il 12 aprile 1947. Tra i maestri della spy-story, ha firmato bestseller come La grande fuga dell’ottobre rosso, con cui esordì nel 1984, o Pericolo imminente. Per il prossimo 3 dicembre è prevista l’uscita del suo ultimo lavoro, Command authority.

Tutte le opere di Clancy sono contraddistinte dalla peculiare abilità nel descrivere avvenimenti di fanta-politica con molti, precisi dettagli tecnici, in particolare per quanto riguarda l’uso di armi e tecnologie militari di ultima generazione. Per questo venne definito “il guru del techno-thriller”, genere narrativo che mescola alle storie spiegazioni scientifiche fondate, di cui era maestro insieme a Michael Crichton e a Craig Thomas. Ben diciassette dei suoi libri sono stati “best sellers numero 1” nella speciale classifica redatta dal New York Times, incluso il più recente, Threat vector, pubblicato nel dicembre del 2012.

Clancy mostrava inoltre nei suoi romanzi una dettagliata conoscenza della macchina amministrativa statunitense e delle tattiche militari sovietiche, soprattutto ai tempi della guerra fredda. Ben introdotto negli ambienti politici e militari Usa, è stato spesso interpellato dagli analisti dell’esercito americano ed ha avuto numerose occasioni per approfondire dal vivo la sua conoscenza delle tecnologie militari.

Molti suoi libri sono stati ripresi da Hollywood, da Caccia a ottobre rosso a Al vertice della tensione. Il protagonista dei suoi romanzi più famosi è Jack Ryan, un irlandese-americano laureato in storia, ex marine, che inizia la sua “carriera” come consulente esterno della Cia, arrivando, di romanzo in romanzo, a diventare presidente degli Stati Uniti. Il personaggio è divenuto famoso in tutto il mondo anche per l’interpretazione di Harrison Ford in due film, Giochi di potere e Sotto il segno del pericolo.
Il romanzo “Potere esecutivo” (1996, sempre per la serie di Jack Ryan) in cui un jumbo giapponese pilotato dai terroristi viene scagliato contro il Campidoglio uccidendo il presidente, ministri e deputati, ha fatto poi pensare a Clancy come una sorta di profeta rispetto a quanto è poi accaduto l’11 settembre del 2001 alle Torri Gemelle di New York e al Pentagono

Il nome di Clancy era legato anche a una “franchise” di romanzi e sceneggiature scritti da ghost writers e a una serie di non-fiction su soggetti militari. Lo scrittore ha curato anche la sceneggiatura di alcuni videogiochi, divenuti successi mondiali come Rainbow Six e Splinter Cell. Dato il loro successo, nel 2008 la Ubisoft ha acquisito dallo scrittore i diritti di uso esclusivo del suo nome per lo sviluppo dei videogiochi.

Clancy viveva in una vasta tenuta sul mare vicino a Baltimora. Nel suo studio decine di berrettini con le sigle delle varie agenzie Usa di spionaggio. Politicamente era di destra. Membro a vita della National Rifle association, la potente lobby dell’industria delle armi, aveva dedicato molti dei suoi libri a esponenti repubblicani tra cui l’ex presidente Ronald Reagan. Dopo le stragi dell’11 settembre aveva accusato i democratici di corresponsabilità nelle stragi per aver “svuotato” di fondi la Cia.

Fonte:www.repubblica.it



(AGI) – Miami, 2 ott. – E’ stato riaperto l’aeroporto di Jacksonville, nel nord della Florida, dopo che gli artificieri hanno rimosso un pacco sospetto contenente una bomba. Lo scalo americano era stato evacuato intorno alle 6 di pomeriggio, ora locale, dalle forze di polizia in seguito alla scoperta di due pacchi sospetti, uno in un parcheggio e l’altro in un terminal.
  La portavoce dell’ufficio dello sceriffo, Shannon Hartley, ha riferito che gli artificieri hanno rinvenuto in uno dei pacchi un dispositivo “di natura certamente distruttiva”, senza tuttavia dare ulteriori dettagli. Dopo quasi cinque ore di stop, il personale dello scalo e’ tornato al lavoro per “assistere i passeggeri”.
  Secondo il Florida Times-Union, la polizia ha fermato due uomini: testimoni oculari li avrebbero visti ammanettati, uno all’interno e l’altro all’esterno dello scalo. Altri testimoni hanno riferito di un uomo, con una grossa borsa blu accanto, gettato a terra e ammanettato dalla polizia fuori dall’aeroporto. A suscitare l’allarme sarebbe stato un sospetto che, rifiutandosi di sottoporsi ai controlli, avrebbe sostenuto di avere una bomba. Fermato, avrebbe chiesto di parlare con l’Fbi. Un secondo uomo sarebbe stato visto fuggire dalla scena, prima di essere bloccato dalle forze di sicurezza. Dalle autorita’ nessun commento finora sui due fermati. (AGI) .

Fonte:www.agi.it



Gemma è rimasto coinvolto in un impatto frontale mentre era a bordo della propria auto, che si è scontrata con un’altra autovettura. Trasportato subito presso l’ospedale di Civitavecchia, le sue condizioni erano immediatamente apparse critiche. Nell’incidente ci sono stati anche due feriti, un uomo con suo figlio.

Giuliano Gemma è morto dopo un incidente stradale a Cerveteri, in provincia di Roma. L’attore aveva iniziato giovanissimo a lavorare per il cinema come stunt. Il successo è arrivato dopo “Il gattopardo” di Luchino Visconti e i numerosi spaghetti Western come una “Una pistola per Ringo”, “Il ritorno di Ringo”, “Adiós gringo”, ” e “I giorni dell’ira”. Nella sua lunghissima carriera l’attore ha recitato anche in film più impegnati come “Il deserto dei Tartari” di Valerio Zurlini forse la sua migliore interpretazione. Dalla fine degli anni Ottanta a oggi, Gemma, ha lavorato soprattutto in produzioni televisive. Nella sua carriera ha raccolto numerosi premi tra cui il David di Donatello, il Globo d’oro, il Nastro d’argento e per tre volte il Premio De Sica.

Giuliano Gemma aveva conquistato grande popolarità alla metà degli anni Sessanta grazie a una serie di  western italiani come Una pistola per Ringo e Il ritorno di Ringo di Duccio Tessari, Arizona Colt di Michele Lupo, Adiòs Gringo di Giorgio Stegani. In realtà la sua carriera era iniziata molto prima, quand’era giovanissimo e grazie alle sue doti atletiche (con una particolare inclinazione per la boxe) aveva spesso lavorato come stuntman. “Io, più che un attore, volevo essere uno sportivo – aveva detto in un’intervista – lo sport mi ha sempre affascinato molto e invito i giovani a fare sport, perché richiede sacrificio e il sacrificio servirà anche in altri momenti della vita”.

Nel 1958 Dino Risi lo prende per una piccola parte nella commedia Venezia, la luna e tu con Alberto Sordi e Nino Manfredi. Ma sono gli anni della Hollywood sul Tevere e un ruolo in un “sandalone” – così venivano chiamati i film di genere peplum – non si nega a nessuno, men che mai a un ragazzone con quel fisico. E Gemma diventa un centurione per il kolossal dei kolossal, Ben Hur di William Wyler. Una semplice comparsata che però gli servirà come trampolino di lancio nel mondo del cinema – anche se altri “sandaloni” non mancheranno, da Maciste, l’eroe più grande del mondo a I due gladiatori.

È mentre sta facendo il servizio di leva come vigile del fuoco che Duccio Tessari lo sceglie per interpretare un biondissimo Krios in Arrivano i Titani: il film, mitologico con humor, si rivela un grande successo commerciale anche all’estero. Compare anche in Il gattopardo di Luchino Visconti, è il generale garibaldino amico di Tancredi, poi arrivano le produzioni internazionali come Angelica e Angelica alla corte del re.

Ma la consacrazione come divo è grazie al filone spaghetti western. Fascinoso cowboy, lavora con registi come Duccio Tessari, Tonino Valerii, Sergio Corbucci. I titoli sono quelli cult del genere, da Un dollaro bucato a I lunghi giorni della vendetta a Per pochi dollari ancora. Qualche volta utilizza il nome d’arte Montgomery Wood. Ed è cowboy anche in coppia con Bud Spencer in Anche gli angeli mangiano fagioli, e con Ricky Bruch in Anche gli angeli tirano di destro.

Ma alla metà degli anni Settanta Gemma cambia genere e compare in lavori più impegnati. E’ il caso di Il deserto dei Tartari di Valerio Zurlini, del 1976, quella nei panni del maggiore Matis è una delle sue prove migliori; prima c’era stato Delitto d’amore di Comencini, dopo Il prefetto di ferro di Pasquale Squitieri, 1977 e Un uomo in ginocchio di Damiano Damiani (1979). Negli anni Ottanta compare in Tenebre di Dario Argento e in Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli (è Guido Nardoni, il fattore-amante di Elena / Liv Ullmann). Ma nell’85 sente il richiamo della frontiera, monta di nuovo in sella e dà il volto al celebre personaggio dei fumetti Tex Willer in Tex e il signore degli abissi, in cui rinnova il sodalizio con Tessari.

Dalla fine degli anni Ottanta a oggi Giuliano Gemma aveva lavorato soprattutto in produzioni televisive. Fra le più recenti Il capitano, Butta la luna e la terza stagione della fiction Rai Capri. Dopo aver interpretato oltre cento film, aveva ricevuto riconoscimenti di prestigio, dal David di Donatello al premio del Festiva internazionale di Karlovy Vary come miglior attore, dal Globo d’oro al Nastro d’argento alla carriera nel 2008 e, per tre volte, il Premio De Sica.

Negli anni si era dedicato a una passione parallela, quella per la scultura. “Mi segue fin da ragazzo – aveva raccontato in un’intervista – è un passatempo che mi ha sempre accompagnato nei momenti liberi: momenti pericolosi, perché le attese per un attore possono trasformarsi in nevrosi. Non ho mai corso questo rischio perché ho sempre impiegato il tempo con quest’altra passione. Sono due strade che camminano parallele e mi danno tanta soddisfazione”. Ospite del Giffoni Film Festival, lo scorso luglio, gli avevano chiesto che cosa serve per non invecchiare mai. “L’entusiasmo per la vita – aveva risposto – l’interesse per tante cose e soprattutto una passione, una grande passione”.

Fonte:www.repubblica.it


30 Settembre 2013

Tanta paura ma nessun ferito tra i 151 passeggeri a bordo dell’Airbus A320 proveniente da Madrid

 

07:57 – Paura in fase di atterraggio a bordo di un aereo dell’Alitalia all’aeroporto di Roma Fiumicino. Il velivolo, un Airbus A320 proveniente da Madrid, ha avuto una avaria al carrello ed è atterrato intorno alle 20:40 piegato su un fianco, senza però finire fuori pista. Nessun ferito tra i 151 passeggeri a bordo.

– L’aereo aveva tentato pià di una volta l’atterraggio senza riuscirci poi è stato deciso di usare della schiuma sulla pista per favorire l’atterraggio del velivolo. Per le fasi dell’atterraggio di emergenza sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Roma.

L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha disposto l’apertura di una inchiesta. Due investigatori sono stati inviati a Fiumicino per svolgere un sopralluogo.

I passeggeri: “Abile il pilota” – E’ stata l’abilità del pilota nelle fasi di atterraggio e le misure di sicurezza immediatamente scattate a Fiumicino a far sì che non ci siano state conseguenze per il volo Az 063 da Madrid atterrato in emergenza alle 20.40. Un’abilità del pilota sottolineata – si è appreso – dai complimenti rivolti al comandante proprio dai 151 passeggeri, che non hanno riportato ferite.

Secondo una prima ricostruzione, il comandante si è accorto che l’aereo aveva un problema di uscita del carrello destro: ha avvisato la torre di controllo che a sua volta ha verificato e confermato il problema: il carrello destro non era uscito. Quindi l’atterraggio, avvenuto con il carrello anteriore e con il carrello sinistro: l’aereo, una volta toccata pista, si è leggermente piegato sul fianco, sull’ala destra. I passeggeri, illesi, sono stati quindi evacuati e fatti scendere attraverso gli scivoli; quindi sono stati trasferiti nella sala d’emergenza cosiddetta “illesi”” ed assistiti dal personale di Aeroporti di Roma e di Alitalia.

Alitalia ha deciso quindi che i passeggeri romani saranno accompagnati, una volta fuori dall’aeroporto, con dei taxi messi a disposizione mentre gli altri verranno trasferiti in albergo con dei pulmini. L’8 giugno scorso un evento simile vide protagonista un aereo della compagnia Wizz Air per un’avaria al carrello sinistro e che finì fuori pista: anche in quella circostanza l’abilità di un pilota italiano permise di evitare gravi conseguenze.

Fonte;www.tgcom24.mediaset.it


29 Settembre 2013

L’attuale velivolo delle Frecce «sarà sostituito entro il 2017 con il nuovo M-345 HET che consentirà alla nostra Pattuglia – ha detto il ministro Mauro – di continuare a fare meraviglie in giro per il mondo».

RIVOLTO. L’Aermacchi MB-339 in dotazione alle Frecce Tricolori andrà presto in pensione. Lo ha annunciato a Rivolto il ministro della Difesa, Mario Mauro. Il ministro ha precisato che l’attuale velivolo delle Frecce «sarà sostituito entro il 2017 con il M-345 HET che consentirà alla nostra Pattuglia – ha detto il ministro – di continuare a fare meraviglie in giro per il mondo».

Governo. «Spero che i membri del Governo siano compatti e forti come le Frecce tricolori». Lo ha detto il ministro della Difesa, Mario Mauro, a margine della manifestazione conclusiva 2013 delle Frecce Tricolori svoltasi questa mattina a Rivolto. «Spero che i membri del Governo siano come i membri delle Frecce Tricolori dotati di cuore forte per reggere le turbolenze e le instabilità e soprattutto sappiano dove andare – ha aggiunto il ministro -. Spero che sappiano dove andare come lo sa il capo pattuglia, Enrico Letta, che in questi si è allontanato dalla formazione, ma solo per fare una missione più importante nella sede della Nazioni Unite».

Marò. «Sulla vicenda dei Marò detenuti in India siamo vicini al completamento delle indagini». Il ministro ha rimarcato che «su questa vicenda il Governo italiano ha fatto della trasparenza un suo elemento distintivo» e si è poi soffermato anche sul problema degli altri quattro Marò che l’India vorrebbe interrogare. «Anche le leggi indiane dicono che si possono audire in altro modo – ha concluso Mauro – e il Governo su questo è stato chiaro».

Missioni internazionali. «Le missioni internazionali non sono l’esigenza di una politica muscolare dell’Italia, ma sono volte al mantenimento della pace». Il ministro, che ha brevemente incontrato due piloti di Amx appena rientrati dall’Afghanistan, ha precisato che «le missioni internazionali sono semmai la nostra capacità, interpretando la costituzione, di contribuire alla pace nel mondo; cioè di assicurare al mondo un contesto di sicurezza senza il quale c’è il conflitto permanente». Il ministro della Difesa, nel ricordare il prossimo voto del Parlamento sul rifinanziamento delle missioni all’estero, ha precisato che l’Italia «deve raddoppiare gli sforzi dal punto di vista delle missioni internazionali, non nel senso di farne sempre di più, ne facciamo già 33 in 23 nazioni in giro per il mondo, ma di farle con maggiore consapevolezza che servono alla pace».

Tagli. Sui tagli alla Difesa «cercheremo di fare le cose al meglio». Lo ha ribadito sempre a Rivolto il ministro della Difesa, Mario Mauro, affrontando le questioni legate alla spending review a margine della manifestazione conclusiva 2013 delle Frecce Tricolori. «Il tema dei tagli – ha aggiunto il ministro – è legato alle condizioni in cui vive l’Italia. Abbiamo davanti un grande macigno sulla nostra strada e per rimuovere il macigno della crisi economico finanziaria occorrono sul piano politico non solo le leve di destra, di sinistra o quelle di centro ma serve uno sforzo comune della Nazione.

 GUARDA VIDEO

http://video.gelocal.it/messaggeroveneto/locale/il-ministro-della-difesa-visita-la-base-delle-frecce/18034/18093

Credo che da questo punto di vista – ha detto ancora – alle Frecce Tricolori possiamo imparare molto perchè questa capacità di fare formazione comune è la vera scommessa sul futuro del nostro Paese». Mauro ha poi sottolineato che «la Difesa ha patito un taglio negli ultimi dieci anni del 19%. Però la Difesa è anche quel livello di vita della nazione in cui mai ci si è tirati indietro quando la Nazione ha avuto bisogno».

Fonte:http://messaggeroveneto.gelocal.it


29 Settembre 2013

LODRINO – Modelli di aerei della prima guerra mondiale fino a quelli di ultima generazione.

Sono quelli che si sono visti, e si vedranno domani, a Lodrino dove si sta svolgendo la nona edizione del Meeting di aeromodellismo organizzata dal Gruppo Aeromodellisti Molinazzo Bellinzona.  Durante questi due giorni oltre 40 piloti di livello internazionale presenteranno le loro magnifiche riproduzioni di aerei, alianti ed elicotteri.

In volo aeromodelli risalenti a quasi 70 anni fa fino agli ultimi jet. A dare spettacolo sono stati anche i P3Flyers che alle 11.30 hanno svolto una serie di acrobazie sopra l’aerodromo, nonchè un affascinante spettacolo proposto dai paracadutisti con la ‘FlyingSuit’ (tuta alare).  L’evento ha avuto inizio alle 9 e si protrarrà fino alle 17.30 oggi e domani senza interruzioni.

L’entrata al‘Meeting di Lodrino è libera.

INFO @ www.gamb.ch

Fonte:www.tio.ch/News/Ticino


29 Settembre 2013

Oggi pomeriggio verso le 16 è atterrato all’Aeroporto di Modena Marzaglia, proveniente da Ferrara , un  Diamond Aircraft Industries “Dimona” H-36 D-KEEP di costruzione austriaca.

Si tratta di un Motoaliante  a due posti affiancati  motorizzato “Limbach L2000” fabbricato nel 1982 frutto di un progetto della Hoffmann Flugzeugbau , fabbrica aeronautica austriaca dell’omonimo Aircraft Designer  Ing . Wolf Hoffman.

Costruito ed esportato oggi dalla Diamond Aircraft Industries ha un’apertura alare di 16,00 mt un peso di 770 kg ed una velocità di 98 kts (182 km\h-113 mp\h).

Viene costruito per il continente americano dalla Diamond Aircraft Canada.

Il pilota  si è trattenuto presso il bar dell’Aeroporto per circa un’oretta dopodichè è ridecollato verso la sua base operativa.

GUARDA VIDEO

http://www.youreporter.it/video_Diamond_Aircraft_Industries_DIMONA

Per

www.aeroclubmodena.it

Piergiorgio”pierinoinflight” Goldoni


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