cessna

18 Aprile 2014

 

Uno scatto effettuato al Cessna C172N Skyhawk II I-TREE (c/n 17272944) durante la virata in finale sull’aeroporto di Modena-Marzaglia per un touch and go.

Questo velivolo è basato sull’Aeroporto Ferdinando Buozzi di Reggio Emilia (LIDE)

Copyright Pierinoinflight


20 Novembre 2013

Il Cessna AT-17 Bobcat (o C-78) era un aereo da addestramento bimotore ad ala bassa prodotto dall’azienda statunitense Cessna Aircraft Company durante la seconda guerra mondiale.

File:Cessna AT-17.jpg

Il AT-17 venne utilizzato per colmare il gap tra gli aerei da addestramento monomotore e i bimotori da combattimento. L’AT-17 montava due motori a pistoni Jacobs R-755-9 radiali. La versione civile derivata era il Model T-50.

Storia del progetto

Il AT-17 ebbe una versione militare della aereo civile Cessna T-50, che è stato fatto nel 1939; il primo volo e fatto nel 26 marzo 1939. In 1940 il United States Army Air Corps e fatto un ordine di T-50, usando il nome AT-8.

GUARDA I VIDEO

Aero-TV: Profiles in Aviation – The Cessna T-50 ‘Bobcat’

https://www.youtube.com/watch?v=TtE-NZINBX4

Cessna T50 Bamboo Bomber at Oshkosh 2013 Saturday & Friday

https://www.youtube.com/watch?v=Qnfv5RFb5sg

Esemplari attualmente esistenti

Un esemplare è esposto al Travis Air Museum  presso la Travis Air Force Base vicino a Fairfield (California).

Utilizzatori

Civili

Polonia Polonia
operò con 14 UC-78 nel periodo 19461950

Militari

Brasile Brasile
Canada Canada
Taiwan Taiwan
Stati Uniti Stati Uniti

 Descrizione

Tipo aereo da addestramento
Equipaggio 4
Costruttore Stati Uniti Cessna
Data primo volo 1939
Data entrata in servizio 1940
Utilizzatore principale Stati Uniti USAAF
Altri utilizzatori Canada RCAF
Stati Uniti United States Navy
 

 Dimensioni e pesi

 
Lunghezza 9,98 m (32 ft 9 in)
Apertura alare 12,78 m (41 ft 11 in)
Altezza 3,02 m (9 ft 11 in)
Superficie alare 27,41 m² (295,0 ft²)
Peso a vuoto 1588 kg (3500 lb)
Peso carico 2585 kg (5700 lb)
Peso max al decollo 2755 kg (6062 lb)
 

Propulsione

Motore 2 radiali Jacobs R-755-9
Potenza 245 hp (183 kW) ciascuno
 

Prestazioni

Velocità max 314 km/h (195 mph)
Velocità di crociera 282 km/h (175 mph, 152 kt)
Autonomia 1207 km (750 mi)
Tangenza 6705 m (22000 ft)

 

Fonte:http://it.wikipedia.org & www.youtube.com


13 Ottobre 2013

Alla guida Mi torna alla mente la canzone che mi cantava mio padre: «E gira, gira l’elica, romba il motor»Aveva ragione Herman Melville: «Resta fedele ai sogni della tua giovinezza»Ai comandi di un Cessna: 80 euro per 20 minuti.

L’esperienza Debutto da pilota nei cieli della provincia: subito alla cloche.

I have a dream. Anch’io ho un sogno. Non importante come quello che Martin Luther King enunciò nel 1963 al Lincoln Memorial di Washington, ma è il mio sogno e me lo sono portato dentro per anni. Come un talismano o come un rimpianto. È il sogno di volare.

Non semplicemente di viaggiare per aria con uno dei tanti low cost, ma di pilotare io stesso un aereo. Ogni volta che decollavo per un viaggio di lavoro o per andare in vacanza, quel sogno si materializzava nell’immagine di me che nel cockpit tirava la manetta della potenza dei motori e lanciava il bestione sulla pista, fino al magico momento in cui lo sentivo staccarsi per iniziare, improvvisamente affrancato dalle asperità del suolo, la sua aerea avventura nell’azzurro.

Da ragazzi forse l’abbiamo fantasticato tutti, ma ora io sto portando il mio sogno di testardo sessantenne su nel cielo di Orio, con un aeroplanino che assomiglierà più a quello di Paperino che a quello di Top Gun, ma vola davvero e ai comandi c’è il ragazzo di allora che non ha voluto demordere.Tutto è cominciato qualche giorno fa con una telefonata all’Aeroclub di Bergamo.

Una signora, che poi scoprirò chiamarsi Betty, mi propone un volo di prova. «Sono venti minuti a ottanta euro con uno dei nostri piloti-istruttori, che può già darle qualche spiegazione e, grazie ai doppi comandi, farle provare a condurre l’aereo. Poi, se le piace, può iniziare il corso vero e proprio per la Licenza di pilota privato.

Dura nove mesi, richiede 50 lezioni teoriche e 45 ore di volo e costa come un’utilitaria».A dire «mi prenoti», l’ho capito dopo, è stato il Piccolo principe di Saint-Exupéry, che mi ronzava dentro con il suo monomotore fino dagli anni delle medie. Ma, mentre parcheggio l’auto davanti alla rete di recinzione dell’Aero Club, il vento a raffica che accumula minacciosi nuvoloni temporaleschi nel cielo di Bergamo evoca più prosaiche fantasie fantozziane. «È sicuro di volere provare proprio oggi?», mi chiede il mio istruttore, un ex pilota dell’Aeronautica militare. «Ci sono un pò di nodi di vento e lassù si rischia un pò da ballare». Si chiama Valerio Lonardi, ha un inatteso accento romagnolo e l’aria compassata di un gentiluomo inglese.Un gesto di viltà non mi sembra un buon esordio per il mio sogno. Ed eccoci dunque stipati nel minuscolo Cessna 152 II, targato I-BGBG, che Lonardi ha scrupolosamente ispezionato pezzo dopo pezzo, mentre, una dopo l’altra, leggo ad alta voce su un foglio plastificato le misteriose voci della check list prima del decollo.

Nelle cuffie sento il dialogo con la torre di Orio, che ci autorizza al decollo. Lonardi tira la levetta del gas su cui è scritto «throttle». L’elica comincia a ruotare come un frullatore, poi la levetta è pressata, il motore aumenta i suoi giri e il muso dell’aereo comincia a ingoiare prima le due grandi frecce della pista, poi le righe della mezzeria. È un attimo ed eccoci in aria, leggeri sopra la grande curva dell’A4, intasata dal primo traffico serale. Ora voliamo sopra il centro di Bergamo, via Giovanni XXIII, il Sentierone, poi la prua di nave di Bergamo Alta. Riconosco Sant’Agostino, la sede della mia università, con il chiostro punteggiato di studenti.«Ora cerchi di sentire l’aereo ? mi fa Lonardi ? lo prenda lei». E lascia il suo volantino.

Provo a muovere il mio, l’aereo asseconda docile i miei movimenti. «Ora viri a destra, lentamente». Impartisco una sterzata più netta. L’orizzonte si inclina e la collina della Maresana sembra scivolare verso Milano. «Bene, mantenga l’inclinazione, l’aereo farà tutto da solo». I boschi sfilano sotto la fusoliera, poi tornano le case. «Ecco, siamo sopra la Val Seriana. Ora raddrizzi e livelli, puntando a quella cava sullo sfondo». Fatto, sono dritto. È meraviglioso, sto volando e sono io a pilotare.

Mi sale un’ondata di emozione, mi torna alla mente la canzone che mi cantava mio padre quando, sospendendomi in aria, mi faceva fare l’aereo: «E gira, gira l’elica, romba il motor, / questa è la bella vita, la vita bella dell’aviator». Un colpo di vento in coda impartisce al velivolo una sbandata di trenta gradi. Oscilla, cerco di stabilizzarlo, correggendo l’assetto con il piccolo volante.

Lonardi mi getta uno sguardo sorridente e sento che nella cuffia dice: «Sta capendo come funziona». Superiamo la Val Cavallina, il lago di Endine è uno specchio blu cupo. «Scendiamo a 300 piedi», mi ordina. Avanzo il volantino verso gli orologi della strumentazione e il Cessna si inclina di prua. «Saprebbe ora ritrovare l’aeroporto?». Guardo il sole che tramonta, deve essere là nella foschia un pò a sinistra. Faccio segno con il braccio. «Bene, ora chiediamo l’autorizzazione a Orio per l’atterraggio».

Breve conversazione con una voce femminile, che conclude nel misterioso gergo aeronautico: «Runway 30, siete il numero due dopo Ryanair 4703». Ora la lunga pista di Orio è davanti a noi. Scorgo il 737 della compagnia irlandese che tocca il suolo. È il nostro turno. Lonardi si allinea sulla pista dell’Aeroclub Bergamo che corre parallela all’altra. Si avvicina velocissima, sembra un videogioco. «Ora stia leggero, sente come l’aereo scende docile?». Alcune minute correzioni, poi le ruote toccano l’asfalto. «Ora il ruotino». Un altro piccolo urto e il Cessna si raddrizza e corre oscillando goffamente verso il parcheggio. Non è più l’uccello che sfiorava lieve i colli di Bergamo, ma una specie di triciclo con le ali.

Prendo confidenza con il freno per eseguire le curve a terra. Il volo si conclude con l’ultima check list sul piazzale. Mentre avanzo verso la sede dell’Aeroclub tra quelle strane cavallette metalliche, che una dopo l’altra vengono ricoverate negli hangar, penso che aveva ragione Herman Melville: «Resta fedele ai sogni della tua giovinezza». È meno difficile di quanto si pensi.

Brevini Franco

(23 giugno 2013) – Corriere della Sera

Fonte:http://archiviostorico.corriere.it


13 Ottobre 2013

Stamattina,in tarda mattinata sono atterrati all’Aeroporto di Modena-Marzaglia tre velivoli privati  i cui equipaggi si sono trattenuti per pranzo presso l’Ostaria Gente Dell’Aria accanto allo scalo modenese.

Si trattava di un Cirrus GTS  SR22 HA-CIE [ marche ungheresi ma equipaggio italiano] (C/N 3237) dalla vistosa ma assai elegante  livrea  argentea proveniente da Bologna.

Un CESSNA 152  I-ORYO (C/N 152-83122 ) proveniente da Bergamo Orio Al Serio e   di un Cessna C172SP Skyhawk D-EZWA [ marche tedesche ma equipaggio italiano ] (c/n 172S9646) anch’esso proveniente dallo scalo bergamasco.

Verso le 16,00 i tre velivoli sono ripartiti verso le loro località .

Per

www.aeroclubmodena.it.

Piergiorgio”pierinoinflight”Goldoni



 Stamattina un Reims-Cessna F-152 I-CRAB (c\n 1032)  ha eseguito ina serie di emergenze e touch and go.

Tra un touch and go e l’altro l’Aeroporto di Modena-Marzaglia è stato sorvolato a circa 2500 piedi da un Agusta Westland EH-101 della Marina Militare Italiana ( sopra )che si dirigeva al Marconi di Bologna per una procedura ILS sull’Aeroporto Felsineo.

GUARDA VIDEO

http://www.youreporter.it/video_Tra_un_touch_and_go_e_l_altro

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www.aeroclubmodena.it

Piergiorgio”pierinoinflight”

Goldoni

 



Un Cessna con due persone a bordo è precipitato, probabilmente per aver finito il carburante, schiantandosi su una villetta nella cittadina di Herndon, in Virginia.
Tre i feriti: miracolosamente nessuno è grave
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 Il carrello si è rotto durante la fase di atterraggio, pista chiusa e voli dirottati – Youreporter

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http://video.corriere.it/linate-cessna-atterra-fusoliera-intervento-vigili-fuoco/c8831ee8-e290-11e2-b962-140e725dd45c

Paura, lunedì sera, allo scalo milanese di Linate, per un incidente aereo. Un velivolo privato, intorno alle 20.30, un Cessna proveniente da Straubing, in Germania, e diretto a Bresso con a bordo due persone – il pilota, di 74 anni, e un passeggero, di 71 – durante la fase di atterraggio sulla pista ha «spanciato»: a causare l’incidente, la rottura di un carrello. L’aereo – di proprietà di Mario Battistello, ex presidente dell’aeroporto di Bresso – dopo aver toccato terra con un solo carrello, ha zigzagato per poi andare a scontrarsi contro due segnalatori luminosi e finire fuori pista. Le due persone a bordo sono rimaste illese e il velivolo non ha preso fuoco. Lo scalo è stato riaperto intorno alle 23.


Già proprio così, sembrava che i velivoli col carrello retrattile si fossero dati appuntamento per oggi all’Aeroporto di Modena-Marzaglia.

Ma partiamo dall’inizio…

Stamattina, attorno alle 10,30 è atterrato un Cessna TR182 Turbo Skylane RG  OY-SMK (OY è l’indicativo ICAO della Danimarca ndr.) c/n-R182-01899 del 1982 (foto sotto) .Dopo una sosta di circa mezz’ora è ridecollato.

Verso le 11,15 poi,  è atterrato un Piper PA28RT-201T Turbo Arrow IV I-EAAA c/n 28R-8331026 (foto sotto), il quale è ridecollato poi verso le 18,30.

La cosa sompatica è che a bordo, oltre ai quattro passeggeri, vi era pure un cagnolino bianco e nero.

Già, perchè negare un volo al migliore amico dell’uomo…

Infine attorno all’ora di pranzo è atterrato un Piper PA-28RT-201T Turbo Arrow IV PH-MGJ  (PH è l’indicativo ICAO dell’OLANDA ndr.) c/n 28R-7931139 (foto sotto) il quale è ridecollato attorno alle 17,30.

I tre velivoli avevano una caratteristica comune, erano tiutti dotati di cattelllo retrattile.

GUARDA VIDEO

 http://www.youreporter.it/video_La_giornata_del_RG

Infatti  gli aerei da turismo dotati di carrello retrattile vengono classificati R o RG.  La T invece sta ad indicate su alcuna versioni di Piper  forma della coda, detta appunto a T.

In questo caso RT, cioè retrattile con coda a T

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Piergiorgio”pierinoinflight”Goldoni



Sul cielo della città di Calabasas, nello stato della California, lunedì si sono scontrati due piccoli aerei. Il dipartimento della polizia locale ha comunicato che un pilota è morto. Secondo i dati presenti, un Cessna 172, partito dall’aeroporto di Santa Monica per test tecnici, ha sfiorato nell’aria un altro aereo ed è precipitato nelle montagne. Sul luogo dell’incidente è scoppiato un incendio.

L’altro aereo è riuscito ad atterrare su un vicino campo da golf. Tre persone che stavano a bordo sono leggermente ferite, i testimoni hanno raccontato che nella fase di atterraggio l’aereo ha agganciato un albero e si è girato di 180 gradi.

Fonte:http://italian.ruvr.ru


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